Liberato: è Napoleone del disco di Guè?

Liberato

L’identità di Liberato, celebre cantante napoletano di identità anonima, è una delle cacce al tesoro più gettonate nella musica contemporanea italiana: nel nuovo disco di Guè, Madreperla, l’ultima traccia Capa tosta, presenta il featuring di una curiosissima nuova uscita, il cantante salernitano di nome Napoleone, che ha fin troppe somiglianze con la musica di Liberato.

Vediamo  di seguito perché.

Liberato e l’anonimato

Uno degli enigmi più scottanti della musica italiana contemporanea è senza dubbio l’identità del cantante anonimo napoletano Liberato.

Canzoni riuscitissime, centinaia di migliaia di dischi venduti, videoclip stellari, di produzione mastodontica, con decine di milioni di visualizzazioni. Un vero e proprio seguito da culto. Ma del nome del cantante non si sa nulla, del volto tantomeno. Le sue apparizioni nei rarissimi concerti sono state tanto misteriose come le riprese che lo vedevano di schiena, indossare la sua iconica felpa nei videoclip, ad aumentare il desiderio della scoperta.

Anni e anni di domande sull’identità di Liberato, tentativi su tentativi. Il nome più gettonato era il cantante R&B Livio Cori, tuttavia quest’opzione non ha mai (ragionevolmente) attecchito.

Poi esce il disco di Guè.

Napoleone e Liberato: il confronto

In quel capolavoro che è Madreperla, nuovo disco di Guè, c’è una traccia dal sound curioso, particolare, inedito ma stranamente già sentito.

È Capa tosta, brano con sonorità hip hop alternative che si incrocia con questo curiosissimo ritornello R&B di questa “nuova” uscita discografica: il cantante Napoleone. Sia nel timbro di voce, nello stile di canto R&B, addirittura nell’unione di frasi campane e inglesi: tutte queste caratteristiche di Napoleone coincidono precisamente alla musica di Liberato. La voce nei brani di Liberato è modificata con una serie di effetti vocali, ed un’ipotetica rimozione di esse porterebbero ad un risultato tremendamente simile a Napoleone, forse fin troppo.

Vi proponiamo un paragone molto curioso.

Questa traccia, Nun ce penza, contenuta nell’ultima fatica di Liberato, al minuto 0:19 dice la stessa identica frase del ritornello di Capa Tosta ossia “je so capa tosta“.

Qui al minuto 2:14 la frase viene replicata nel brano, e la somiglianza è allucinante.

Un altro fattore molto strano è il fatto che questo nuovo cantante, pressoché sconosciuto (8 mila follower su Instagram), sia in un disco come quello di Guè, e faccia interviste con riviste giornalistiche del calibro di Rolling Stone.

Guarda caso la stessa rivista che ha avuto la rarissima occasione di fare una delle pochissime interviste di Liberato.

Voi che pensate? L’eroe è stato smascherato?