Bodhisattva, con i Romanderground

Romanderground

Dopo Palingenesi, i Romanderground proseguono il cammino di ricerca autentica di una propria chiave, nel cammino della riconoscibilità Per essere e suonare unici, che non vuol dire ‘i più forti’. Ma autentici, reali, identitari. Bodhisattva è l’ultima tappa – ma non la tappa ‘finale’ – di questo cammino.

Bodhisattva, l’idea ambiziosa dei Romanderground

Nel pensiero religioso/filosofico buddista, un bodhisattva è un essere in procinto di conseguire la bodhi, l’illuminazione. Rivelazione. Liberazione. Esempio. Il bodhisattva si pone come guida, per la salvezza di chi, suo malgrado, è rimasto al buio.

Idea ambiziosa alla base del nuovo singolo dei Romanderground, che merita – già solo per questo – attenzione e riflessione. Prisma, Mister T e Dj Snifta ci stimolano a spingerci oltre, a superare la barriera del conformismo stilistico, e aspirare ad una nuova consapevolezza, di noi e del resto.

Su una base psichedelica, acida, ci portano al centro di un Rave, su un perno che ruota attorno alla gravità lieve di ogni pensiero istintivo, al culmine delle loro riflessioni/prese di coscienza. Raggiungendo un livello lirico mai toccato – finora – dal gruppo romano.

devo andare su, elevarmi/prendere i pensieri dalla testa, e levarli.

Bodhisattva è status, è pieno controllo della propria arte, è un mezzo per raggiungere quei livelli che stiamo cercando ostinatamente, per spingere il nostro rap dove merita. È la conferma di Roma, di un suono, di un progetto. Bodhisattva è un singolone.

L’illuminazione

Desiderio. Il desiderio che un certo suono – portatore di un proprio linguaggio, di una propria visione del mondo – che tocchi le masse, che arrivi. I Romanderground sono – non i primi, e non gli ultimi – la conferma di una volontà.

Spingersi un passo oltre la ‘masturbazione tecnica’, l’ossessione del flow, le rime da battaglia fine a sé stesse. Spostarsi verso il proprio io, senza vergogna né timori. Incentrare il proprio rap sul “negativo” delle proprie insicurezze, sull’incognita dello scavo interiore.

Con l’atteggiamento di chi perde, ma poi se ne fotte

Macerazione. È chiaro che questo tipo di ‘meccanismo’, questo modo espressivo non sarà mai ‘popolare’ mediaticamente (nonostante nasca ‘popolare’, dal popolo, istintivo e immediato). È chiaro che l’Hip Hop e i suoi codici non saranno mai la ‘norma’.

L’ Hip Hop è opposizione. Ed è dura la vita all’opposizione. Si è perennemente preparati alla sconfitta, in un limbo dove il cinismo diventa l’unico scudo possibile, per sopportare, e continuare a sopportare. Dura legge che tutti i gruppi realmente Underground conoscono.

Nirvana. L’illuminazione è continuare. Per sé stessi e per gli altri. Poco importa il resto. Resisti. Questo è l’insegnamento di Bodhisattva.