«Il mixtape è un posto dove posso fare ciò che voglio» – Intervista a Blue Virus

blue virus Radio Modem

Abbiamo intervistato Blue Virus in vista dell’uscita di Radio Modem, il suo ultimo mixtape.

A distanza di un anno da Moebiusultimo suo disco ufficiale, ed appena pochi mesi da MEMO, mixtape sotto il nome di Sandro Terapia, Blue Virus è tornato con Radio Modem: Un Mixtape di Blue Virus

Blue, come ormai ci ha abituato, sfrutta i mixtape per dare sfogo ad entrambi i suoi lati artistici, facendo convivere nello stesso progetto violenza gratuita ed una spiccata sensibilità.

La spiegazione dietro il titolo viene data dallo stesso nell’intro:

“Radio Modem è stato concepito Come se tu stessi ascoltando una stazione FM in macchina Ed è a tutti gli effetti la mia stazione FM personale Nel senso che puoi trovare sia il lato intimo e concettuale E sia l’altra faccia della medaglia Cioè quella un attimino più cazzara, psicopatica e d’intrattenimento Inoltre ho voluto giocare sul termine “Modem” Per il semplice fatto che tutti oggigiorno Ascoltano musica tramite Internet E mi serviva un termine che potesse dare vita al concept Nella sua completezza”

Abbiamo parlato con lui del mixtape, delle sue influenze, il problema dilagante di attacchi hacker ai danni della musica e tanto altro. Buona lettura!

Ciao Blue, ti do il benvenuto dalla redazione di Rapologia. Per rompere il ghiaccio, ti va di parlarci della tua collaborazione con Ubisoft, in vista dell’uscita dell’ultimo capitolo della saga di Watch Dogs?
«Certo! In maniera molto semplice sono stato contattato per il lancio di Watch Dogs Legion, essendo io un appassionato ho accettato volentieri. Il tutto senza snaturarmi, pubblicando dei post coerenti con ciò che sto producendo artisticamente. Tutto molto divertente, tra l’altro m’hanno pure regalato il gioco.»

Andando a leggere la trama del gioco stesso è possibile notare che è basato sulle vicende di un gruppo di hacker. Gli stessi hacker che stanno diventando sempre più presenti nel business della musica per via dei, sempre più, pezzi trafugati e pubblicati prima dell’uscita, i cosiddetti leak. Qual è la tua opinione, in veste di artista quindi possibile parte lesa, in merito a questo fenomeno?
«È una mer*a! La testimonianza di quanto certa gente non capisca cosa ci sia dietro il lavoro, lo sbattimento, le notti in bianco… Da un lato mi sento di dire, nel modo più sincero possibile, purché se ne parli.. va tutto bene, perché se c’è hating, ci sono spoiler e via dicendo vuol dire che hai un qualche tipo di rilevanza. Terrorizza l’idea di essere ignorato però da lì a dirti che mi faccia piacere, ce ne è tanto.»

Passando al disco, la prima cosa che vorrei analizzare è la copertina. Era da Voci Street Album Vol. 1, tra i primi lavori dell’artista, che non ti facevi ritrarre il volto in copertina, a cosa è dovuta questa scelta?
«Non c’è un legame tra le due copertine. Semplicemente in quella di Voci Street Album dovevo chiudere il disco e mi mancava una copertina, allora mi feci un autoscatto e via ma non c’era nulla di studiato. Invece per Radio Modem: Un Mixtape di Blue Virus abbiamo seguito il concept del disco: mi ritrae truccato e con la parrucca perché, in realtà sono lo speaker della radio, Jimmy Falla, che ti accompagnerà per tutto il disco. Ho voluto metterci la faccia per fare in modo che il progetto arrivasse nella maniera più diretta possibile.»

Dopo After Hours di The Weeknd sono usciti centinaia di artisti che di sono ispirati alle sonorità 80’s, confermando il ruolo di The Weeknd come trendsetter. Osservando la copertina del tuo ultimo disco mi è sorto un dubbio: invece di riprendere le sue sonorità hai deciso di farti ispirare dal suo look?
«In realtà si rifà all’immaginario Odd Future, ai loro mitici sketch dove sono sempre truccati, con le parrucche e con i baffi. Volevo riprendere quel mondo lì, partendo dal vestiario ispirandomi a Tyler The Creator in maglioncino che gioca a golf. Mi ha divertito l’idea di impersonificare un anziano, nonostante i miei 30 anni. Stranamente sino ad ora nessuno si era chiesto il perché del mio look.»

In base a quale criterio hai scelto i producer e i featuring?
«Guarda, escludendo Hiatus, nei mixtape ho sempre invitato un sacco di gente perché per me, il mixtape, è un’isola felice dove posso fare ciò che mi pare. Poi, tra l’altro, tutti gli artisti coinvolti sono amici miei o gente con cui volevo collaborare da tempo, tutto nel modo più spontaneo possibile.»

La quarantena è stata d’aiuto nella raccolta delle idee e nella stesura del disco?
«Ho iniziato a lavorare al progetto ben prima del lockdown però il fatto di essere rinchiusi ha dato una bella spinta ai testi. Tra l’altro ho avuto anche il tempo di tenermi in allenamento, scrivendo MEMO il disco di Sandro Terapia. Riuscendo ad arrivare a fine lockdown con una grande quantità di materiale.»

Qual è la tua traccia preferita del mixtape? Personalmente quella che ho apprezzato di più è stata Meglio di No perché mi ha rimandato, per l’atmosfera che crea il pezzo, a di Kendrick Lamar. Si tratta di un qualcosa di intenzionale oppure è stato un caso?
«Sei stato molto attento perché l’impostazione vocale, il flow ha dei richiami a quel pezzo di Kendrick Lamar che ho amato particolarmente. Mentre riguardo al mio pezzo preferito, posso dirti CLD, Come Loro Due. Il pezzo è la seconda parte di un brano contenuto in Hiatus Mixtape che a me piaceva particolarmente ma che il pubblico non ha apprezzato, allora ho deciso di fare un parte due e metterla in cima alla tracklist.»

Hai scelto, oltre al CD ed al Vinile, di produrre la musicassetta del disco. Nell’underground USA sempre più artisti stanno scegliendo la musicassetta, come anche lo stesso Tiziano Ferro. Credi che, col tempo, tornerà prepotente sul mercato com’è stato per i Vinili?
«Incredibilmente, nelle prime ore dall’uscita di Radio Modem, la vendita delle musicassette ha superato quella del CD, è ciò potrebbe essere parzialmente una risposta. Ho scelto di farla, dopo aver visto un’artista americano che seguo fare la musicassetta. Il ragionamento di fondo è stato: io sto facendo un mixtape, i mixtape sono nati come cassette, perché non farlo? Ma più per un gusto personale che per una scelta di marketing, perché in fondo la vedo molto improbabile un ritorno in auge delle cassette.»

Quali ascolti ti hanno ispirato durante la stesura del disco?
«Guarda, ho iniziato a lavorare al mixtape intorno al periodo in cui è uscito Music To Be Murdered By di Eminem, quest’ultimo ha catturato la mia attenzione; considerando che Eminem è tra i miei artisti preferiti di sempre. Poi i Brockhampton, Laundry Day, J. Cole e via dicendo. Da sottolineare che l’ispirazione fondamentale è venuta dai produttori e, di conseguenza, dal loro lavoro e dai loro ascolti.»

Ultima domanda. Come scrivere una canzone rap: secondo te come bisognerebbe farlo??
«Partendo dal presupposto che, secondo me, sia necessaria una grande conoscenza musicale, s’intende l’ascolto di tantissima musica, lasciarti ispirare da ciò che c’è stato prima e dalle novità. Resta il fatto che non credo ci sia una regola; in linea di massima, devi metterti in gioco quando hai la coscienza di potertelo permettere.»

Questo è ciò che è emerso dopo una stimolante chiacchierata con Blue Virus. Radio Modem: Un Mixtape di Blue Virus è fuori ovunque: Buon Ascolto!