La musica sperimentale di ASAP Rocky – Recensione di “Testing”

ASAP Rocky

Dopo un pò che non si faceva sentire, ASAP Rocky è tornato con “Testing” ed è più in forma che mai!

Era dal 2015 che ASAP Rocky non faceva uscire un disco, anno di “AT.LONG.LAST.ASAP. Finalmente, dopo alcuni “test” come “Five Stars” e “Bad Company” e un singolo ufficiale, “A$AP Forever“, ecco che venerdì 25 maggio è uscito “Testing“, il suo terzo album ufficiale.

Ma perché proprio “Testing”? In un’intervista rilasciata a GQ (se ne parla qui), Rocky aveva spiegato come in questo album sarebbe stati “testati” nuovi suoni e tipi di flow, in pratica sarebbe stato un album sperimentale.

«Il mio nuovo album sarà totalmente incentrato sulla sperimentazione e ricerca di nuovi suoni. La gente ha paura di testare nuovi suoni, quindi continua ad usare sempre gli stessi perchè sono già stati testati»

Le promesse sono state confermate anche se, oggi, abbiamo molto di più che un semplice esperimento, abbiamo una vera e propria opera contemporanea: ci sono le basi, ci sono i testi, c’è il contenuto…c’è tutto! C’è tutto ciò che serve ad un album per essere ricordato nel tempo.

In “Testing”, Rocky parla della sua vita, dei suoi amici, di Harlem, del suo amico scomparso ASAP Yams (cosa che lo ha cambiato radicalmente, ne parla in particolare in “Changes“), di cosa ci potrebbe essere dopo la morte (in “Praise the Lord” con Skepta) e dei suoi rimpianti come in “Kids turned out fine” dove Rocky sogna di non aver mai intrapreso la via del rap, bensì di aver trovato una moglie e messo su famiglia immaginando situazioni comuni che non potrà mai vivere, come per esempio andare a prendere i figli a scuola o andare a cena in un ristorante tutti insieme. Forse, con quest’ultima traccia, il rapper di Harlem vuol farci capire che, invece di invidiare la vita delle persone più famose, dovremmo goderci la vita comune che ci ritroviamo.

Questo non è un album rap, questa è vera e propria MUSICA SPERIMENTALE, e Rocky ce lo fa capire sin dall’Intro, “Distorted records“:

Particolare anche la sesta traccia, “Calldrops”, il cui tema principale è la credibilità da strada. Il pezzo vede la collaborazione di Kodak Black, la cui strofa è stata registrata tramite collegamento telefonico da un penitenziario, dato che è in carcere per possesso illegale di Marijuana e armi da fuoco. Per questo motivo, spesso si sentirà la frase registrata: This call is subject to recording and monitoring”.

Kodak è solo uno dei tanti nomi coinvolti nella realizzazione di “Testing”, chi come vero e proprio featuring e chi come semplice campione. Nelle quindici tracce che lo compongono, infatti, possiamo trovare le voci e i contributi di gente del calibro di Kid Cudi, French Montana, Frank Ocean, Juicy J, T.I. Pharrel, Lauryin Hill e Kanye West. A proposito di quest’ultimo, in una recente intervista rilasciata al magazine Complex, Rocky ha dichiarato di essersi recato in un albergo a Berlino per tutto il mese di gennaio insieme all’autore di “YE” ed altri suoi colleghi ed aver lavorato letteralmente giorno e notte dandosi i turni.

Un’altro punto a favore di questo album è il fatto che ogni singolo featuring si presenta con una strumentale ad hoc a seconda dell’ospite: per esempio troviamo una base energetica per Juicy J o un “lento” per Frank Ocean.

Detto ciò, vi consiglio vivamente di recuperarvi questo album nel caso non l’aveste ancora fatto, altrimenti…riascoltatevelo! “Testing” è un album iconico che, col passare del tempo, potrà diventare un classico della ASAP Mob e non solo. Dichiaratevi fortunati che state vivendo nella stessa epoca di artisti come Rocky. ASAP forever!