Dopo anni di sperimentazioni, introspezione e ricerca spirituale, Mondo Marcio torna con Vocazione a quella che è, da sempre, la sua essenza: il rap crudo, diretto, fatto di barre, tecnica e visione. In un panorama in cui spesso si rincorre l’effetto, lui sceglie di tornare alla sostanza.
Sette tracce, zero filtri: Mondo Marcio fuori con Vocazione!
Dopo anni di percorso intenso, tra platee, strade e riflessioni, Mondo Marcio ritorna con Vocazione, un mixtape che non vuole solo segnare una tappa, ma ridefinire le coordinate di un viaggio esistenziale. Meno show e più sostanza: la voce di Marcio diventa ancora una volta uno specchio per chi cerca autenticità nella musica e nella vita.
Negli ultimi anni Mondo Marcio ha attraversato un’evoluzione personale e artistica evidente, lasciando che la vulnerabilità, la crescita e la ricerca interiore si riversassero nei suoi dischi. Con My Beautiful Bloody Break Up – Full Circle (2021) aveva spalancato le porte dell’intimità, raccontando con coraggio la fine di un amore e le fratture emotive che ne erano seguite. Magico (2022) aveva poi segnato un passaggio di maturità: un lavoro più ampio, in cui lo sguardo si faceva più distaccato e consapevole, Credo (2025), invece, aveva trasformato la scrittura più in uno strumento di ricerca. Con Vocazione, Marcio sembra chiudere il cerchio e tornare a casa: un ritorno al rap puro, diretto, che affonda le radici nell’essenza, senza perdere però lo spessore conquistato lungo il cammino.
Musicalmente, Vocazione sceglie la chiarezza senza semplificare. Sette tracce essenziali, senza fronzoli o riempitivi, danno forma a un’estetica sonora ben definita: il boom bap resta la colonna portante – cassa dritta, rullante tagliente – ma viene rinnovato da influenze contemporanee. Bassi morbidi, sfumature elettroniche e tocchi moderni mantengono vivo il groove senza snaturare le radici classiche.
Tra i momenti più intensi c’è sicuramente Chiodo Nella Bara, traccia devastante che vede il featuring di Jack The Smoker. Nessun compromesso: è un’alluvione di rime e incastri, un esercizio di stile feroce e chirurgico, in cui i due MC si scontrano come fossero dentro un ring, spingendo la penna al limite. È la prova che il rap, quando torna alla sua essenza, può ancora colpire dritto in petto.
Presente anche il featuring con Macello, che aggiunge colore e dinamica a un disco denso e sfaccettato.
Vocazione non si limita a raccontare sogni infranti o vittorie effimere: si sofferma sulle costanti invisibili, sulle decisioni che restano anche quando il palco si svuota. In un panorama sempre più saturo di pose e facili slogan, Marcio firma un disco che preferisce il peso al rumore. E in questo, la sua voce è ancora una volta necessaria.
Potete ascoltarlo al link sotto.


