Ele A, Pixel è fuori: basta proclami, è il momento della musica

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Dopo due EP e una lunga serie di collaborazioni che l’hanno imposta tra i nomi più interessanti della nuova generazione, Ele A torna con Pixel, il suo primo album ufficiale. Un progetto che arriva in un momento di grande attenzione mediatica attorno alla sua figura e che, per molti, rappresenta la prova definitiva del suo talento nel panorama rap italiano.

La crescita di Ele A e l’attenzione che Pixel le ha portato

Negli ultimi anni Ele A ha dimostrato di essere molto più di una semplice promessa. Con due EP alle spalle e diversi featuring che hanno catturato l’attenzione degli ascoltatori più attenti, la rapper si è affermata come una delle realtà più interessanti e solide della cosiddetta nuova scena italiana. Il suo percorso è stato graduale ma costante, costruito passo dopo passo con coerenza, attitudine e una penna che sa muoversi con naturalezza tra introspezione e tecnica.

Ora è il momento di Pixel, il suo nuovo album, che segna un punto di svolta nella sua carriera e nell’immaginario che Ele A sta costruendo attorno a sé. Un progetto che arriva dopo mesi di grande curiosità, con una campagna di promozione molto strutturata e un’attenzione mediatica crescente, non solo da parte del pubblico ma anche dei grandi media.

Le copertine, i titoli e il problema della narrazione

Negli ultimi giorni, testate importanti come Rolling Stone le hanno dedicato copertine e titoli altisonanti, definendola “la migliore rapper in Italia”. Ecco, è proprio qui che secondo noi qualcosa si rompe. Non perché Ele A non sia una rapper fortissima — anzi, tra le nuove voci è probabilmente una delle più autentiche e tecnicamente solide — ma perché questa tendenza a proclamare ogni volta “la migliore” o “il futuro del rap” rischia di banalizzare il percorso artistico di chi merita davvero attenzione.

Questi titoli cambiano al prossimo hype, alla prossima rap star di tendenza, e intanto chi come Ele A continua a migliorarsi viene ingabbiato in un racconto mediatico che spesso serve più alla visibilità che alla musica. Sarebbe bello, invece, riuscire a presentare un’artista come lei senza il bisogno di iperboli o paragoni: semplicemente per quello che è — una rapper capace, consapevole e in crescita.

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Ma com’è Pixel di Ele A al primo ascolto?

Porta avanti il suo rap fresco condito da melodie, che scivola bene sui beat del fedele Disme — ma anche di Night Skinny, Shune, Dibla, Jiz, madfingerz e perfino della stessa Ele in compagnia del fratello Milo — e ci sono dei pezzi che picchiano bene e che non si piegano alle mode del momento, vedasi DDL e Quintale.

L’intro spinge, sia per il beat che per la sua spocchia portata con stile, realness e senza esagerare e che ci ha apre bene il progetto. Con Le Mie G con Guè è già un tormentone sui social e facile che funzionino anche quelle più melodiche come il trittico 091, X Te e Mai con Gaia — curiosa come quest’ultima, con una popstar al fianco, contenga comunque strofe rap di Ele. È Gaia che porta la melodia qui, senza snaturare il tono del brano. Bene.

Ok, c’è qualche traccia che funziona di più e qualcuna di meno, ma ciò che importa è che Ele non abbia snaturato il suo stile per questo grande passo in major. C’è infatti ancora spazio per riferimenti a Biggie Smalls, come spesso ha fatto, e ce lo è anche per la piacevole collaborazione con il rapper francese NeS, un modo per ribadire ancora una volta da dove arriva e quali siano le sue influenze.

Ele A sembra proprio sapere perfettamente chi è e quali siano i suoi obiettivi con la musica e Pixel ha tutte le carte in regole per aprirle nuove porte, già nel breve termine. Non ci resta quindi che farle un grosso in bocca al lupo.

Puoi ascoltare Pixel di Ele A al link qui sotto: