60 Hz 2: DJ Shocca firma il sequel perfetto di un classico assoluto

Dj Shocca

Dj Shocca torna con 60 Hz 2 e centra in pieno l’obiettivo: onorare la sua eredità e offrirle un nuovo capitolo degno, curato, emozionante. Un album che parla al cuore di chi c’era e accoglie chi oggi vuole capire davvero cos’è il rap fatto bene.

Dj Shocca con la parte 2 rende giustizia a 60 Hz: word is bond!

Vent’anni dopo uno dei dischi più iconici dell’hip hop italiano, Dj Shocca ha deciso di fare qualcosa di rischioso: tornare su un classico assoluto con un sequel. Ma 60 Hz 2 non è un’operazione nostalgica senz’anima. È un disco pensato, suonato e costruito con rispetto, cura e grande amore per la cultura rap. E, cosa ancor più rara, è un sequel degno del suo predecessore. Non è poco, anzi: è un risultato che pochi possono vantare.

Il primo 60 Hz, uscito nel 2004,è stato molto più di un semplice album: è stato un punto di riferimento. Ha formato generazioni di rapper, ha alzato l’asticella per i beatmaker, ha educato gli ascoltatori. Ora, 60 Hz 2 raccoglie quell’eredità e la rilancia, arrivando dritto al cuore di chi probabilmente ce l’ha in loop dalla mezzanotte di oggi.

L’intro originale del disco del 2004, che qui finalmente prende forma anche rappata, è già un colpo al cuore per chi c’era. Ma anche i più giovani sentiranno brividi lungo la schiena, soprattutto in quei “part 2” che non pretendono di superare l’originale, ma che riescono ad affiancarlo con nuova energia e rispetto.

Il parterre di ospiti è impressionante e variegato. Ghemon ci regala un momento altissimo: se un giorno dovesse tornare al rap puro con i giusti produttori (e Shocca potrebbe essere quello giusto), potrebbe davvero firmare un nuovo classico. Jake La Furia e Guè ci mostrano ancora una volta quanto amano questa cultura: la loro fame è intatta. Johnny Marsiglia, Ensi e Nerone portano barre e stile dove serviva, mantenendo alto il livello tecnico e interpretativo. Il ritorno di Stokka & MadBuddy insieme in un brano è un regalo per i fan di lunga data, un tuffo emotivo che riporta a un’epoca d’oro. Inoki e Danno, insieme, sono un binomio letale: lirici, profondi, veri. La scommessa Izi è vinta: convincente e dentro al contesto. Mistaman, con le sue strofe chirurgiche, fa crescere la voglia di un nuovo disco tutto suo. Frank Siciliano è una presenza che ci mancava. Sentire rappare Neffa su 60 Hz è qualcosa di incredibile e un momento da ricordare. Egreen, Nitro, Tormento, Clementino, Ele A, Gemitaiz, Silent Bob: tutti portano qualcosa, nessuno è fuori posto.

E poi c’è Primo. David grazie a inediti come la bellissima Fiamma Viva è ancora qui tra noi e Shocca gli ha reso omaggio nel modo migliore possibile. La strofa e il ritornello inediti sono da lacrime agli occhi. Un tributo dovuto ma soprattutto sentito a una delle tante leggende che troviamo in questo disco.

Tutto suona bene, tutto è curato. I beat sono di altissimo livello, le interlude sono lasciate lì, a tenere un filo conduttore importante. Questo non è un disco di fast music, come ha detto lo stesso Roc su Instagram. Questo è rap fatto con il cuore.

Ci sarebbero ancora tantissime cose da dire su 60 Hz 2 di Dj Shocca. Ma preferiamo ascoltarlo ancora. E vi consigliamo di fare lo stesso. Oggi, domani, dopodomani, dopodopodomani….

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