Il rap a Genova: alcuni rapper genovesi (anche d’adozione) che hanno fatto la storia

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Un giro nelle principali città italiane che hanno fatto la storia del rap: dopo Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino, qui vi parliamo di Genova, capoluogo della Liguria e contraddistinta da una scena fortemente influenzata dalla scuola genovese.

Un po’ di storia del rap a Genova

Per comprendere chi e come ha fatto la storia del rap genovese, affronteremo di seguito in maniera sintetica i seguenti:

Sfruttate questa serie di articoli come una sorta di bigino, dato che chiaramente la storia non è tutta qui: acquistate i dischi oppure utilizzate Spotify, YouTube e simili per approfondire ancora di più.

Cosa possiamo sapere della storia più o meno recente del rap a Genova

Se si parla di rap made in Genova è facile che in testa risuoni subito Wild Bandana, la hit realizzata da Izi, Tedua e Vaz Tè, tre rapper di spicco nati sotto la Lanterna. Ma cosa c’è stato prima di loro?

Pensando agli anni Novanta (in cui spingevano forte i Sensasciou) e ai primi duemila non abbiamo avuto grossi nomi capaci di imporsi in tutto lo Stivale, ma se si vuole fare ripassare chi l’hip hop del capoluogo ligure l’ha spinto dal basso, basta mettere in play GE Unit, il singolo dell’anno scorso di Dj Kamo pubblicato assieme a tanti fautori del rap genovese, ossia Zero Vicious, Gorka, Albe OK, Pensie dalle Popo e il pluripremiato campione del freestyle Blnkay che vi invitiamo a vedere dal vivo almeno una volta.

Chi dal freestyle è riuscito a farsi una carriera discografica più redditizia è stato Moreno, genovese classe ’89, nato nove anni prima di un altro rapper che come lui da Genova ha avuto le capacità per toccare con mano la major discografica.

Ci stiamo riferendo a Cromo, autore nel 2018 del suo primo album ufficiale per l’Atlantic Records, trainato dal singolo Cromito Loco e da poco tornato indipendente.

Possiamo citare poi Lure, Sfera ma anche gli Overkill Army, gruppo genovese nato attorno al 2010 dall’unione di Trasgy, XJobba e Alo (conosciuti come i Dose 26) con Fat MC, Lil Bac e Soft.

Il successo della Wild Bandana

Forse Genova per notorietà non sarà al pari di Milano, Roma o Napoli, ma rimane una città con una storia incredibile da raccontare. Senza toccare i tragici fatti del G8 del 2001 ma andando più indietro negli anni, questa città musicalmente parlando ha dato vita alla nota e apprezzatissima “scuola genovese”, edulcorata da maestri come Fabrizio De André, Bruno Lauzi, Gino Paoli e Luigi Tenco.

Questi nomi hanno influenzato (ma lo fanno tutt’ora) tantissimi rapper della scena, come ad esempio Izi che proprio per il suo album Aletheia ha deciso di realizzare una cover di Dolcenera, storico brano di De André.

Izi nel corso della sua carriera ha strappato consensi a destra e manca. Forse non così tanti per il film Zeta, (scopri di più sui film intrecciati al rap) ma ciò che conta per lui è la sua musica e i messaggi che con essa riesce a divulgare.

Uno dei suoi brani più apprezzati di sempre è la già citata Wild Bandana, super traccia dove oltre a Izi troviamo due suoi fratelli non di sangue, con cui è cresciuto e con cui ha realizzato diversi singoli nel corso della sua carriera.

Il primo è Vaz Tè, ragazzo dalla grande passione calcistica (il suo nome è preso in prestito da un giocatore portoghese) e con all’attivo pochi dischi ma molto apprezzati da fan e critica, in particolare l’ultimo rilasciato l’anno scorso: Glory Days EP, realizzato a quattro mani assieme a un altro ligure, Disme.

La terza e ultima voce della hit prodotta da Estremo è Tedua, uno dei rapper più apprezzati dentro e fuori dalla scena, molto legato alla sua terra e al suo bellissimo Mar Ligure. Inizialmente criticato per il suo rap “fuori tempo” ha piano piano fatto ricredere gran parte di chi lo screditava, divenendo un punto di riferimento per molti per testi, originalità e presenza scenica sopra il palco.

Chiude il cerchio di chi da Genova ce l’ha fatta Bresh, rapper che assieme ai due appena citati, Ill Rave (co-fondatore di Wild Bandana, assieme a Tedua e ad altri ragazzi della zona di Cogoleto), Guesan, Nader Shah e Disme forma il collettivo Drilliguria.

Andrea, questo è il suo vero nome, è da poco tornato con il bellissimo omonimo inedito, in puro stile “scuola genovese”, pubblicato online dopo l’enorme successo di Angelina Jolie, singolo in Top50 Italy su Spotify per ben 22 settimane consecutive e certificato disco di platino.

Per saperne di più su questi ragazzi potreste guardare il documentario La Nuova Scuola Genovese, disponibile su Prime Video.

Non solo Wild Bandana

Così come dalle rispettive squadre di Serie A, Sampdoria e Genoa, ogni tanto crescono giovani p, anche dalla scena rap locale vengono spesso fuori giovani interessanti che cercano e riescono a far arrivare la loro voce al di là della Liguria.

Possiamo nominare l’esperienza di Spike il Rettiliano, la forza di Adra e del già citato Nader oppure la voglia di spaccare di Young Slash, uno che dal quartiere di Utri dove è cresciuto è riuscito a firmare per una discografiche, collaborando anche nel corso della sua carriere con Bresh, Vaz Tè e Vegas Jones.

Tra le città che portano in alto la bandiera del rap italiano, in particolare quello di scuola cantautorale, c’è quindi da tenere bene a mente anche Genova, una città che da secoli e secoli è nota per aver esportato il suo nome e le sue doti in tutto il mondo.

Farà così anche con il rap? Lo ha fatto prima in tutta Italia con Aelle (magazine fondato da Paola Zukar e Sid proprio a Genova) e lo sta facendo ora con le rime della WIld Bandana: staremo a vedere cosa ci regalerà nei prossimi anni.

Continuate a seguirci.

Testo inizialmente scritto per la Storify di BSMNT 105 e poi rivisto