Il Tanta Robba Festival 2022 ci aiuta ad affrontare meglio l’argomento dei live

Tanta Robba Festival 2022
Foto di Gloria Perdomini

Dopo la piacevole esperienza dello scorso anno, anche per l’edizione 2022 del Tanta Robba Festival abbiamo avuto il piacere di essere presenti in prima persona sotto il palco.

Vediamo quindi come è andata nella bellissima location del Parco delle Ex Colonie Padane di Cremona.

Bresh, Rhove, Diss Gacha (e Dargen D’Amico) sul palco del Tanta Robba Festival 2022

Affrontare il tema dei live nel 2022 è, nel bene e nel male, diventato un argomento serio. Da un lato c’è la gente ormai abituata ad assistere a concerti con rapper che lasciano la propria voce registrata durante tutto il pezzo, con qualche barra cantata qua e là e tutte le forze riversate nel ritornello. Dall’altro c’è chi, magari con tanti biglietti di concerti conservati gelosamente a casa, quando decide di andare a un live vorrebbe ascoltare musica dal vivo, non quello che si sente ogni giorno su Spotify (in qualità tra l’altro spesso peggiore).

Siamo quindi andati al TRF con un grosso carico di curiosità addosso. Se Bresh e Dargen D’Amico li abbiamo visti svariate volte sopra un palco, gestito sempre come dei veri professionisti del mestiere, Diss Gacha e Rhove era la prima e perciò volevamo proprio vedere cosa potessero offrire live queste due nuove leve della scena, in particolare l’autore di Shakerando, uno dei brani più cantati del momento da ragazzi di ogni età. Anche piccolissimi, come confermato dalle prime file della serata di giovedì 7 luglio.

C’è ormai la consapevolezza che quando si ha a che fare con concerti di questi ragazzi alle loro prime esperienze davanti a un grosso pubblico – al Tanta Robba Festival ci sono state circa 4.000 persone ogni sera – difficilmente si potrà assistere a un live vero e proprio. Soprattutto se sono giovani che in studio registrano brani con determinati sonorità ed effetti difficilmente replicabili sopra il palco.

Ciò nonostante, c’è sempre la speranza che l’artista in questione possa in qualche modo organizzarsi per offrire al proprio pubblico il miglior spettacolo possibile, dall’inizio alla fine, dalla performance dei brani scelti, agli strumenti utilizzati, passando per la presenza scenica e il coinvolgimento con chi ha pagato il biglietto.

Se con Diss Gacha abbiamo assistito a un breve live in linea con il trend sopracitato ma comunque portato avanti con criterio dall’inizio alla fine, con Rhove così non è stato. Sarà stato frutto della scelta di non fare sound check o dell’arrivo in loco a ridosso dell’inizio suo live (partito in ritardo), ma la sua esibizione ci ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca.

Ok, sapevamo benissimo a cosa andavamo incontro, anche perché lo teniamo d’occhio da tempo e abbiamo visto qualche scorcio di performance online. Tuttavia, poterlo vedere dal vivo (letteralmente sotto il palco o anche dietro alla console) ha confermato quello che ci aspettavamo.

Il talento del ragazzo di Rho – perché sia chiaro, non muovi questi numeri e questa schiera di fan in poco tempo senza talento – lo si può riscontrare nei brani registrati in studio e nei movimentati videoclip realizzati in questi mesi, ma ai concerti se ne perde traccia quasi del tutto, dato che l’unica cosa che prevale è la forte presenza scenica del collettivo che lo affianca e la voglia di far saltare ogni singola persona sotto di lui. La musica purtroppo passa in secondo piano e fa abbastanza ridere dato che stiamo parlando di un concerto, durato per di più mezz’ora o poco meno.

Per fortuna, però, subito dopo è salito sul palco Bresh, capace di offrire un’ora e mezza di musica cantata realmente dal vivo, con brani sia di Oro Blu che di progetti passati, con tanto di due ragazzi del pubblicato chiamati da lui per cantare assieme il singolo Alcool & Acqua.  Sì nota quando sul palco ci sale qualcuno di preparato e con una lunga esperienza di concerti alle spalle – vedi anche Dargen, che ci hanno detto abbia spaccato tutto il giorno seguente – e quando invece ci sale qualcuno alle prime armi o, magari, con in testa altre cose rispetto al portare dal vivo la propria voce.

Non bisogna però mettere in croce subito questi ragazzi per le scelte prese. Lasciamo tempo al tempo e vediamo cosa ci potranno offrire nel proseguo della loro carriera, che auguriamo possa essere il più gloriosa possibile, magari contraddistinta da concerti in giro per l’Italia degni di questo nome.

Chiudiamo ringraziando i ragazzi del Tanta Robba. Organizzare e portare avanti un Festival di questa tipologia nel 2022 non deve essere assolutamente un affare semplice: loro però ce l’hanno fatta alla grande, riempiendo tutte e tre le serate e facendoci sentire a casa fin dal primo passo mosso all’interno del Parco. Clicca QUI per vedere qualche foto/video delle serate.

Complimenti a tutti, viva la musica dal vivo (quella vera).

Foto in copertina di Gloria Perdomini.