Se hai subito successo, lo perdi altrettanto velocemente

L'Hip-Hop in Italia non è mai stato veramente compreso

L’87% dei fortunati vincitori della lotteria, ritorna povero entro 24 mesi” questo è quello che Il Sole 24 Ore riportava in un articolo del 2019. Il dato è davvero interessante, ma… cosa c’entra col rap?

Leggendo questa statistica, ci è venuto naturale il paragone con la miriade di artisti che, grazie ormai soprattutto ai social, riesce ad eguagliare il successo che altri si sono conquistati in diversi anni, in pochissimi mesi.

Dopo un lungo periodo di osservazione della scena, possiamo ammettere che, senza addentrarci in percentuali e statistiche, molti rapper che ottengono successo in maniera davvero rapida, lo perdono altrettanto velocemente.

Ottimismo irrealistico e successo immediato: la ricetta per perdere tutto

Proseguendo nell’articolo che abbiamo menzionato all’inizio, ci imbattiamo in due motivazioni principali per cui questo accade: il primo prende il nome di ottimismo irrealistico: “Essendo stati fortunati in passato, i vincitori pensano che in futuro continueranno ad esserlo”. 

Lo stesso meccanismo, inutile dirlo, è facilmente applicabile al nostro discorso sul successo.

Il secondo motivo, risiede nell’impegno profuso, in questo caso minimo se non nullo, nell’ottenimento di quel risultato. Premessa, al contrario di chi si reca a comprare un biglietto del Superenalotto e spende letteralmente 1 o 2 euro, un artista sicuramente un po’ di impegno nel raggiungere un certo risultato lo mette; ma se bastano giusto un paio di canzoni e quattro o cinque mesi di gavetta per riempire locali e club facendo sempre sold out, capiamo bene che il meccanismo di chi vince 200.000 euro con un solo euro, è quasi lo stesso.

Minimo sforzo e risultato sorprendente.

Precisiamo anche che nessuno incolpa un rapper che nel giro di tre mesi riesce a dominare le classifiche e a riempire i posti, ma viene naturale chiedersi se questo sia davvero consapevole della fortuna che ha tra le mani e se riuscirà a gestirla: spoiler, spesso non è così.

Chi ne parla ancora?

Tra gli artisti vittime di un hype esagerato o che si son fatti travolgere dai primi spiragli di successo e di cui ormai non sentiamo quasi più parlare nonostante alcuni tentativi di rinnovarsi, ricordiamo Drefgold, Maruego, Surfa, Enzo Dong ma ci limitiamo a citarne alcuni in quanto la lista potrebbe essere davvero infinita.

Possiamo poi fare altri due nomi che ben si prestano a questo esempio: il primo è Young Signorino che, seppur distante anni luce dalla nostra linea editoriale, è stato fin da subito travolto da attenzioni e da titoloni dai media generalisti, che hanno contribuito come sempre più accade a far diventare un fenomeno trash un illecito rappresentante del genere; il secondo è il discusso trio  FSK, capace nel 2020 di costruire attorno ai rispettivi membri e al loro secondo album ufficiale Padre Figlio e Spirito un hype smisurato, trasformatosi poi solamente in attese deluse, scarsi risultati e il conseguente scioglimento del gruppo.

Quando hype ed energia non bastano

Un esempio più recente, invece, anche se non ancora concretizzato, è Rhove, chiacchieratissimo artista che ormai non smette di far parlare di sé da quando la sua hit Shakerando ha conquistato le classifiche streaming e ha risuonato per tutta l’estate in radio, locali, discoteche, bar, arrivando ad essere cantata da tutti.

Rhove è il personaggio del momento da diversi mesi ma, sono bastati appena due episodi non solo per spodestarlo dal primo posto delle classifiche, ma anche per farlo disprezzare da una moltitudine di persone.

Di lui avevamo parlato approfonditamente sul sito prima che diventasse virale e, già allora, avevamo predetto la necessità di un rinnovamento da parte sua per garantirsi la presenza nella scena non solo in questo 2022, ma anche negli anni a venire. Mai, però, ci saremmo aspettati di dover scrivere che il suo atteggiamento non avrebbe dovuto lasciare spazio a istinti di onnipotenza per evitare di finire nel dimenticatoio.

Insomma, Rhove è il più chiaro e vivido esempio di quanto il successo ottenuto in maniera veloce, insieme alla poca gavetta, possa farti sentire invincibile e in grado di poter fare qualsiasi cosa, quando chiaramente non è così. Ciò nonostante, l’artista, per ora, riesce ancora a farsi apprezzare dai più ed è peraltro troppo presto per prevedere come sarà il suo futuro artistico. Quel che è certo, ancora una volta, è che quando il successo ti esplode tra le mani e lo sforzo per ottenerlo è pari al minimo sindacabile, è facile che ti si ritorca contro.

Chi vince alla lotteria, viene definito nell’articolo de Il Sole 24 Ore “un ricco a tempo determinato” e siamo abbastanza convinti che quanto detto sia perfettamente applicabile anche al nostro caso.

Quali sono le conseguenze?

Di fronte a una tendenza simile, il rischio è che l’intero genere musicale, in questo caso il rap, che richiede certamente un grado di dedizione e impegno ben superiore rispetto a quello investito in una stagione o in pochi mesi, ci rimetta a livello di “immagine”. In un’era in cui i media generalisti sono passati dal denigrare il rap, a farne per certi versi uno degli argomenti più caldi,  permettere a questi di nominare come nuovi capostipiti del genere ragazzini poco più che ventenni con un trascorso nel rap molto breve, è senz’altro un rischio molto alto.

Il rap non è una moda, ma stiamo continuando a permettere che sia così. La scena sembra accogliere ormai a braccia aperte chiunque sia in grado di dimostrare un certo feeling con l’ambiente urban.

Ma l’ambiente dell’hip hop può essere anche spietato: basta un errore e ti risputa, e finire nel dimenticatoio è tanto facile quanto lo è stato entrarci.

“Durano un paio d’anni il tempo mi darà ragione…”

Vacca ft. En?gma – Religione

Grafica in copertina di Mr. Peppe Occhipinti.