Under Construction, Missy Elliott ricostruisce la comunità hip-hop

Era il 12 novembre del 2002 quando Under Construction di Missy Elliott arrivava in tutti i record store del mondo. Il disco usciva dopo uno dei periodi più difficili non solo della vita personale dell’artista, ma anche dell’intera comunità.

Nel 2001, infatti, era scomparsa Aaliyah – grande amica della rapper – e la sua morte si era aggiunta a quella di una lunga lista di artisti come Lisa Lopes e Big Pun. Di fronte a queste perdite, Melissa aveva voluto ripartire da zero, invitando il pubblico a ritornare – in qualche modo – all’11 agosto del 1973.

Con Under Construction, Missy Elliott torna alle origini dell’hip-hop

Il quarto sforzo discografico di Missy Elliott si presenta come un progetto essenzialmente festaiolo nel quale la creatività di Timbo si unsce all’inventiva della collega. Il risultato finale ha permesso all’artista non solo di ottenere un successo commerciale enorme, ma anche il plauso unanime della critica.

L’Intro rappresenta il manifesto programmatico dell’intero progetto. La prima traccia è divisa in due parti: nella prima, sentiamo Missy Elliott parlarci del significato di questo album. La rapper ammette di vedere la vita in un’altra ottica dopo la morte di Aaliyah e che le divisioni interne all’hip-hop sono inutili. L’intera comunità deve quindi riconoscere di aver bisogno di un cambiamento (cliccate QUI per il testo completo):

“Under Construction indica semplicemente che sto cambiando, sto lavorando su me stessa. Fin da quando Aaliyah è morta, vedo la vita in un’ottica più significiativa. Guardo all’odio, alla rabbia, alle chiacchiere e a tutte queste c*****e e perdono di significato: in un attimo, realizzi che stai camminando lungo la navata di una chiesa, costruita per matrimoni e felicità, e ti rendi conto che quelle stesse navate vengono usate per salutare una persona cara per l’ultima volta.”

L’altra metà – Go To The Floor – ci porta direttamente sulla pista da ballo nello spirito che deve aver dominato le sale del 1520 di Sedgewick Avenue. Missy Elliott vuole quindi recuperare la genuinità degli anni ’70: un’epoca in cui questo genere era usato per divertirsi e unire le comunità di diversi quartieri.

The good old days

In questo solco si pongono anche Slide, Hot e Back In The Day con JAY-Z. In quest’ultima, la rapper si chiede dove siano finiti i vecchi bei tempi dell’hip-hop, in cui tutto era divertimento e violenza e le divisioni erano estranee alla comunità afroamericana.

“What happened to those good old days? (Huh?)/When hip-hop was so much fun (So much fun)/Oh, house parties in the summer, y’all (C’mon)/And no one (Come on), came through with a gun (A gun)”

Il clima festaiolo si mantiene per l’intera durata di Under Construction, sostanzialmente privo di filler. L’apice viene raggiunto in Work It, forse la traccia più nota di Missy Elliott. Il brano le ha regalato una hit a livello internazionale, attestandosi alla #2 della Billboard Hot 100 e conquistando svariati dischi di platino.

Un nuovo inizio

In chiusura troviamo Can You Hear Me con le TLC. Il brano omaggia Aaliyah e Lisa Lopes chiudendo il cerchio della narrazione e tornando alle persone che ne hanno ispirato la creazione e registrazione. Missy e le TLC si alternano al microfono regalando all’ascoltatore una struggente prova di amicizia:

“One day we’ll see y’all again/With the same ol’ beautiful smiles/All styles so many styles/And y’all be doin’ the same old things/The last time we seen ya/We hope y’all can change the world/Let ‘em see how short life be/It will never be the same since ya had to go/To the music world y’all are incredible”

Il mondo tratteggiato da Under Construction è certamente idealizzato in quanto non sembra esserci spazio per la negatività. Tuttavia, con questo album Missy Elliott ha dato alla comunità hip-hop qualcosa di cui aveva tremendamente bisogno: una pausa da un lungo periodo di difficoltà, durante il quale la scomparsa di svariati artisti unitamente alle Torri Gemelle e al clima di diffidenza seminato dall’amministrazione Bush avevano allontanato le persone le une dalle altre.

Il quarto album di Missy Elliott ha voluto dare alla musica rap le basi di un nuovo inizio con il quale, archiviati gli orrori degli anni precedenti, la comunità potesse guarire e guardare al futuro con maggior consapevolezza e fiducia.

Buon compleanno Under Construction!