Mavi al varco: ecco Laughing So Hard It Hurts

Ventitreenne del North Carolina, Mavi studia neuroscienze e pubblica album di un tipo di rap denso e astratto che abbiamo conosciuto nel 2019 con il meraviglioso Let the Sun talk.

Laughing So Hard It Hurts: sophomore record sbloccato per Mavi

Poco dopo l’esordio ufficiale e con i primi accenni di successo, arriva una cosign fondamentale, soprattutto in un campo musicale in crescita ma di nicchia come quello associato allo sLUms movement newyorchese, vale a dire Earl Sweatshirt.

Earl assolda Mavi per un featuring in El Toro combo meal, parte dell’EP Feet of Clay che succede all’acclamato Some Rap Songs e intende continuare a spianare la strada per un rap lo-fi e oscuro che abbiamo sentito fare tanto bene negli anni seguenti da artisti come Billy Woods e Mach-Hommy.

Tre anni più tardi abbiamo Laughing so hard it hurts ed ecco che il jazz rap del giovane mc torna ad avvolgere gli ascoltatori con i suoi flussi di coscienza e ritornelli ipnotici.

Due ottimi singoli come Baking Soda e Doves hanno aperto le porte al nuovo progetto di Mavi: ad un primo ascolto il sound risulta leggermente più luminoso rispetto a Let the Sun talk, ma la complessità lirica impedisce di coglierne immediatamente le sfumature personali.

Come in passato, il dolore, la crescita e lo struggle saranno primari all’interni dei testi, senza togliere mai al flow tecnico e disinvolto che artiglia l’attenzione e che, nel momento giusto, può rapirti nel mondo discordante e sottovalutato dell’artista.

Se non conoscete Mavi, chiudete gli occhi e date un ascolto a Laughing So Hard It Hurts, lasciando fluire le tracce una dietro l’altra e i minuti uno dietro l’altro.