Leikeli47, una discografia della bellezza

La discografia di Leikeli47 si distingue nel panorama contemporaneo per la ventata d’aria fresca che la musica dell’artista è in grado di portare. Solita nascondersi dietro di una maschera, la rapper ha creato attorno a sé un personaggio misterioso ed accattivante, capace di conquistare critica e pubblico.

Il tema della bellezza è il filo conduttore dei tre album pubblicati fino ad ora da LK: una trilogia inaugurata nel 2017 con Wash & Set, proseguita l’anno successivo con Acrylic e conclusa a maggio del 2022 con Shape Up. Con questo articolo, abbiamo provato a leggere i dischi in una cornice più ampia per coglierne portata e messaggio.

Wash & Set ci introduce alla discografia di Leikeli47

Come anticipato, il percorso inizia nel 2017 con il lancio di Wash & Set, il cui titolo fa riferimento alla nostra messa in piega. Il salone di bellezza nel quale Leikeli47 ci invita ad entrare è uno spazio sicuro: varcata quella soglia, infatti, ci si lascia alle spalle le difficoltà per dedicarsi alla cura di corpo e anima.

“Wash & Set era una storia della mia crescita. Era una storia in merito al tentativo di non far trasparire ciò che stavo attraversando. Come persone, lo facciamo. Tendiamo a viaggiare attraverso queste cose. Pensavo fosse forte partire da un salone di bellezza perché è l’ambiente perfetto in cui non far trasparire ciò che stai passando.”

Di proposito, la rapper non ha dato al disco una veste lirica impegnata ed approfondita. Ricorrenti sono temi braggadocious come il materialismo, l’unicità e una vita fatta di successo ed impegni. Sullo sfondo rimane un atteggiamento di sfida con il quale l’artista ricorda al pubblico il duro lavoro fatto per arrivare alla notorietà.

“All my life, I had to grind and hustle (Ooh)/I had to work like Kobe just to shine like Russell (Ooh)/They say, “Glad you made it, it happened over night” (Ooh)/They say, “Damn, you changed,” I’m like, “Show you right”

Con Wash & Set, LK non ha poi omesso di celebrare l’eccellenza della comunità afroamericana, rappresentata dalle magie operate all’interno dei saloni di bellezza. Emblematica, a tal proposito, è la title track dove troviamo delle istantanee di vita quotidiana dedicate alla cura di capelli e unghie:

“Girl let me call you back/I have to lay down my edges/Install a few racks/So baby don’t touch the tresses/Come come doobie wrap/We see you peeking in, obsessing/You know I like my plaits to the back”

Musicalmente, il primo capitolo – nella sua originalità – non rappresenta un’evoluzione rispetto all’esplosivo EP con il quale Leikeli47 si era fatta conoscere nel 2015. Sembra quasi, infatti, che con questo disco, la rapper voglia stare sul sicuro. Tuttavia, come dichiarato da lei stessa, Wash & Set rappresentava il suo ingresso ufficiale nel rap game e simbolo della crescita che ancora doveva fare.

Acrylic: the sound of the world

Alla trilogia si è aggiunto il secondo tassello nel 2018, con lancio di Acrylic. Ad un primo impatto, il disco si distingue per la produzione sperimentale che rieccheggia le tinte dei mixtape LK-47, usciti tra il 2010 e il 2015. Leikeli47 muove da un background essenzialmente elettronico per arricchirlo poi di generi differenti.

Apice dell’album è Tic Boom, con la quale la rapper si paragona non solo ad una bomba, ma anche ad un bulldozer: l’artista si fa prepotentemente spazio nel gioco per fare piazza pulita della concorrenza e dei detrattori.

Liricamente, Acrylic è un omaggio alla resilienza e alla tenacia della comunità afroamericana. Con questo progetto, Leikeli47 ci invita, infatti, nel suo mondo, ossia nel ghetto, per condividere con noi il bello e il brutto della sua quotidianità.

“Acrylic era un invito nel mio mondo. Parla del posto dal quale vengo, dei posti che ho visitato, del mio percorso, delle cose che mi hanno cresciuta da giovane donna. Il mio motto per questo disco è “Sai dove ti trovi quando senti l’odore dello smalto acrilico.” Sei a Brooklyn. Sei ad Harlem. Sei in Virginia. Sei a Detroit.”

Alla vena sperimentale, Leikeli47 affianca una diversificazione lirica grazie alla quale cogliamo qualcosa in più della sua vita di tutti i giorni. Droppin parla della difficoltà di bilanciare vita privata e carriera, mentre CIAA si basa sull’idea di sacrificio ponendo al centro la necessità di sopravvivere nel ghetto.

“Another day, another dollar, another cent/Took me a hundred times tryin’ before I rose out the cement, yeah/Cleared out my karma, for my sins I repent/A lot of free throws before I came up off the bench/I went at it afraid, had to pitch my own tent/’Cause being broke and poor, man, just wasn’t my intent/So no, I can’t stop, but I won’t stop/It ain’t in my nature, I keep it in my socks, I’ll show ‘em”

Top Down e Hoyt and Schermerhorn – dal sapore cinematografico – ci restituiscono due struggenti dichiarazioni d’amore. Infine, la traccia di chiusura In My Eyes – ricca di riferimenti biblici – invita l’ascoltatore a guardare con speranza al futuro:

“I’m leavin’, come with me/There’s more for us to be/In my eyes”

In questo disco, lo smalto diventa il simbolo della corazza della comunità afroamericana, chiamata a districarsi tra i pericoli di un ghetto wonderland. La forza di quest’ultima è restituita non solo dai testi, ma anche da una musicalità dirompente ed estremamente variegata.

Shape Up: un nuovo inizio per la discografia di Leikeli47

Il percorso si è concluso lo scorso anno con Shape Up. Nell’album, concreta è la maturazione di Leikeli47 come artista. Nel complesso, il terzo capitolo suona molto più completo e pulito dei precedenti. Anche in questo caso, il sound viaggia su livelli altissimi, mentre il contenuto celebra l’autoconsapevolezza e la forza che l’artista ha conquistato attraverso un cambiamento interiore.

“Shape Up è una dimostrazione di tutto ciò che ho dovuto e voluto fare. Volevo migliorare, sia fuori che dentro – mentalmente, spiritualmente, fisicamente, economicamente e dal punto di vista emotivo. Volevo veramente farmi il c**o nella mia vita.”

Filo conduttore delle liriche è la fiducia in sé, che dispiega i propri effetti nella sfera economica (New Money), nell’attività sessuale (Done Right) e nella carriera (Get The Riches).

Shape Up scorre perfettamente, regalando all’ascoltatore ottime prove liriche e musicali. Carry Anne porta avanti l’idea del My body, my choice, mentre con Hold My Hand, Leikeli47 ringrazia Dio per averle sempre tenuto la mano nelle tempeste della vita.

“I feel like I’m under water/Learning how to breathe/And the fish are sorry/So sorry for me/I feel like I’m falling/Out of the sky/And the birds are crying/Because I can’t fly”

La sicurezza di Leikeli47 si traduce anche nelle scelte sonore, audaci e di ottima fattura: Chitty Bang, dal sapore old-school, Zoom e Jay Walk – omaggio alla cultura delle ball room – suonano, infatti, fresche e coinvolgenti.

Come dichiarato da lei stessa, Shape Up ha permesso a Leikeli47 di riscoprirsi come persona e l’intera trilogia della bellezza ha rappresentato una sorta di terapia: un percorso di crescita musicale, riflesso di un cammino di cambiamento umano.

“La trilogia è stata una terapia per me ed essere arrivata a questo punto significa aver trovato sicurezza. Aver trovato il mio passo e chi sono. È stato un viaggio eccitante, una grande rivelazione.”

 

E ora?

La conclusione della trilogia – dedicata ai sognatori e agli insicuri – ha rappresentato per Leikeli47 un nuovo inizio per la sua discografia. L’artista è depositaria di un talento unico, basato su di una chiara visione artistica e di un ottimo orecchio per le melodie.

Per scelta, la rapper preferisce mantenere il riserbo sulla propria vita personale: nonostante la partnership con la RCA Records, questo comporta una promozione esigua ed un’esposizione mediatica ridotta. Il successo commerciale non rientra tra i suoi obiettivi e chissà di cosa sarebbe capace – in termini di impatto – se scegliesse di farsi conoscere maggiormente.

Leikeli47 ha ancora molto da dare all’industria musicale e noi siamo impazienti di vedere – ed ascoltare – dove ci porterà il prossimo passo della sua brillante carriera.