«Con Cantera Machete Vol 1 abbiamo permesso agli emergenti di esprimersi al meglio» – Intervista a Jack The Smoker

Jack The Smoker

Venerdì 10 settembre ha visto luce Cantera Machete Vol 1, il primo capitolo del nuovo progetto discografico prodotto dalla Machete Empire Records e dedicato agli artisti emergenti del nostro Paese.

Intervista a Jack The Smoker tra Cantera Machete Vol 1 e i nuovi progetti

Circa diecimila giovani artisti si sono candidati negli scorsi mesi a questo format di successo andato in onda su Twitch sul canale MacheteTv. Ottanta di questi hanno avuto la possibilità di prendere parte con i propri brani a une delle otto puntate di Cantera Machete, tenute magistralmente da due presentatori atipici ma completamente a loro agio in queste vesti: Jack The Smoker e Charlie King Del Merch.

Il 30 giugno si è tenuta la finale in diretta dallo Spazio Lenovo e che ha visto sfidarsi gli otto finalisti: Sevaram, Spika, Zoelle, Gori, Rod’s Royce, Gidac, Pit e Ince. Il primo classificato è stato Gori, il quale si è guadagnato la pubblicazione di due singoli in casting con Columbia Records Italy / Sony Music Italy e la gloria di essere stato il primo a vincere che questo format che in molti già sperano si possa ripetere in futuro.

Proprio di questo e di tanti altri argomenti ne abbiamo parlato pochi giorni fa al telefono con Jack The Smoker. Ecco cosa ci siamo detti.

Ciao Jack, come stai? Fatto ferie o sempre in studio?

«Ciao! Mah, guarda, ho fatto delle ferie un po’ forzate, ho fatto dei lavori in casa e sono stato a Desenzano sul Garda un mesetto a sciallarmela a luglio. Ormai sono un vecchio ricordo le ferie (ride, ndr)»

Beh dai comunque meritate dopo aver chiuso il progetto terminato poi con Cantera Machete Vol 1: come è stato realizzare questo format?

«Abbiamo innanzitutto sentito l’esigenza di dare spazio agli emergenti, perché la richiesta è tanta, le proposte ci sono e quindi a noi interessava dare risalto a tutti quelli che ogni giorno ci mandano pezzi. Io poi, avendo uno studio di registrazione, ho sempre avuto un sacco di gente che mi contattava, anche per chiedermi consigli su come “sfondare nel mondo della musica“. Spinti dall’idea di Manuelito (Hell Raton, ndr) che è molto dentro il discorso Twitch e ha a che fare con i ragazzi giovani, abbiamo capito che si poteva creare qualcosa di interessante, e così tutto ciò lo abbiamo concentrato in un format che ci ha soddisfatto molto. Il disco, invece, proprio perché è venuto fuori in questo momento dove io ero a metà tra Desenzano e Milano, è stato seguito a livello di direzione artista da Stabber più che da me, ma abbiamo preparato la situazione insieme agli artisti e ci sono state diverse fasi prima della sua uscita».

Ognuno degli artisti ha reccato in autonomia e poi vi ha passato i pezzi o sono venuti tutti in studio da voi?

«Fondamentalmente tutti i partecipanti hanno vito con un loro brano, però qualcuno di questi non lo si poteva utilizzare perché era edito con realtà minori e per motivi di vario tipo non si potevano utilizzare. Perciò abbiamo colto l’occasione per far fare una cosa bella ai ragazzi e venire negli studi di Sony, così da vivere l’esperienza della registrazione assieme a Stabber e dei fonici professionisti e permettergli di capire appieno il processo di limatura, miglioramento e direzione artistica che ci sta dietro ad ogni pezzo. Un emergente bisogna metterlo nelle condizioni di esprimersi al meglio e credo che noi ce l’abbiamo fatta con Cantera Machete Vol 1».

Ma visto che si chiama Vol.1: avete quindi già in programma il vol.2?

«L’auspicio è quello di continuare il progetto perché è andato bene e ha suscitato parecchio interesse. Visto che ora i ragazzi sanno che alla fine c’è una compilation e un qualcosa che va aldilà del format su Twitch, secondo me adesso un maggior numero di persone ci manderà i pezzi. così che si alimenterà maggiormente il tutto. Staremo a vedere!».

Vedendo questo format con te presente, mi è venuto subito in mente quando qualche anno fa hai preso sotto la tua ala protettiva Dani Faiv, facendolo diventare quello che è diventato ora: c’è magari qualcuno della Cantera che hai adocchiato o che vorresti in qualche modo valorizzare?

«Questo è un progetto realizzato a un livello precedente rispetto a quello in cui era Dani quando ho cominciato a lavorarci assieme. Lui era pronto a sbocciare e ho avuto solo la fortuna di essere arrivato prima e di averlo aiutato a migliorare un po’. Poi abbiamo costruito un rapporto umano etc etc. Con Cantera ci sono stati sicuramente un sacco di ragazzi validi, però ho ragionato più da direttore artistico in generale. Ho preso con piacere anche artisti che si discostano un po’ dal mio modo di vedere e dal mio genere di scrittura: volevo dare una visione completa di quello che sta accadendo nello stato attuale della musica. Magari ci sono ragazzi con cui non collaborerei ma che ritengo promettenti e soprattutto c’è qualcuno che terrò sicuramente d’occhio – anche che già conoscevo – poi vediamo quello che succede…»

Ok, mi collego a quanto hai detto per farti un’osservazione/domanda personale: sinceramente mi aspettavo un po’ più di rap da un progetto targato Machete e con te come supervisore: come mai la scelta di non includere nemmeno una traccia rap 100%?

«Perché non è un’offerta che la gente probabilmente vuole in questo periodo. Bisogna trovare poi anche le persone che fanno in maniera valida il rap che dici tu. Come nel panorama ne vedi pochi, il riflesso della cosa è che poche persone fanno questo tipo di rap. Però ci sono stati ragazzi tipo Rod’s Royce che fanno quel rap un po’ con lo stile G-Unit, con il ritornello un po’ più melodico… Obiettivamente, se avessimo trovato il giusto pezzo per tirare fuori classiconi boom bap li avremmo messi, ma in questo momento non c’era molta di questa roba. Tu però ben sai che sono uno di quelli che va sempre alla ricerca di roba attuale ma rap al 100%. Le porte sono apertissime in tal senso, però deve arrivare la proposta giusta. Non escludo che la si troverà nei prossimi volumi».

Come Machete puntate molto sulla piattaforma Twitch: dovremo aspettarci altre novità in arrivo sul vostro canale?

«Non dirigo questo aspetto quindi non saprei. Io, di mio, non conoscevo molto la piattaforma, però mi son reso conto seguendo Bassi Maestro che le potenzialità di Twitch sono moltissime e ci puoi portare tutti i contenuti che vuoi, oltre che interagire con il pubblico».

Eh, potresti portare allora su Twitch le dirette che facevi tanti anni fa con Kuno e altri mentre guardavate le partite dell’Italia!

«Eravamo pionieri nel dire minchiate, poi eravamo più grezzi, eravamo su Facebook… quando ci sono momenti così io mi diverto un casino ma avevamo una modalità di condurre il tutto che probabilmente su Twitch non potremmo fare». (ride, ndr)

Sempre restando nel mondo Machete: come è stato entrare nel mondo X Factor grazie a Hell Raton? Ha influenzato parecchio la vostra realtà? Anche dopo la vittoria di Casadilego che comunque fa pop…

«Non è il mio mondo ma sono molto contento che una realtà come la nostra sia riuscita ad entrare nei “canoni del potere”, cosa che nessuno si aspettava neanche 6/7 anni fa. Io però non faccio parte di questo mondo e non ne sono interessato, ma manco è lui a cercarmi. Chi mi conosce sa che faccio parte di un altro tipo di approccio e preferisco un altro tipo di lavoro tra studio e concerti, legato strettamente alla musica e meno ad altri aspetti.»

Ok quindi non ti vedremo mai come giudice di X Factor o di Tu Si Que Vales… 

«Dubito che mi troverete lì (ride, ndr)»

Ok la smetto con le boiate e concludo la chiacchierata chiedendoti semplicemente dei tuoi progetti: hai qualcosa in cantiere? 

«Ho in mente qualcosa ma spero sinceramente di poterlo portare live. Sono molto amareggiato di non averlo fatto con Ho Fatto Tardi perché lo ritengo veramente uno dei mei dischi meglio riusciti e più sentiti e quindi è un peccato, davvero, anche per tutti quelli che mi hanno scritto di volerlo sentire dal vivo. Sto comunque lavorando, magari a un disco con un po’ più di collaborazioni e diverso da quest’ultimo. Nel mio percorso musicale non ho mai fatto due dischi con lo stesso approccio, mi piace molto variare, quindi vediamo cosa salterà fuori…»