«Non voglio più fermarmi ma Riaffermarmi» – Intervista a Giaime

Giaime instabile

Giaime è ufficialmente tornato sulle scene: annunciato il singolo Storia, l’artista è tornato per restare.

Lo abbiamo incontrato virtualmente per fargli qualche domanda in merito a quest’ultimo singolo e non solo… Leggi per scoprire cosa ci ha raccontato Giaime in questa intervista e, attenzione…spoiler alert!

Storia e tutto quello che verrà, nella nostra intervista a Giaime

Ciao Giaime, parto chiedendoti subito perché Storia era il brano perfetto per tornare in scena.

«Ciao! Nonostante il pezzo parli di una storia d’amore, il titolo era perfettamente evocativo per ripercorrere il mio percorso all’interno della musica e, per vari elementi, mi sembrava il brano più adatto».

Sempre in Storia, sentiamo ridondante questo “è la notte più sola del mondo”; di solito, quando ci sente così, si cercano dei rimedi: tu cosa fai per combattere questa sensazione di solitudine?

«In realtà, per me, è più utile imparare ad accettarla quando la si vive o si presenta in alcuni momenti e non ci sono cose specifiche con le quali puoi curarla. C’è anche da dire che alcuni di noi ricercano a volte questo volersi sentire soli. Se proprio vogliamo, ci sono diversi metodi: c’è chi si droga, chi si distrae, chi va a ballare, chi sta con gli amici veri, ma poi non sono reali soluzioni, ecco perché secondo me la cosa migliore è accettare e abbracciare questi momenti di sconforto e, nel mio caso, scriverci una canzone».

Storia vanta una nuova produzione di The Ceasars, che già conosciamo bene, e di Chakra, di cui non sappiamo molto: puoi dirci qualcosa in più su di lui e sulla produzione in generale?

«Chakra è un artista, cantante e producer; nel mio caso ha collaborato in quest’ultima veste, anche in altri brani ancora inediti. Sono andato davvero in fissa con le sue produzioni uniche e originali, è molto talentuoso. Mentre i The Ceasars, come dicevi anche tu, li conosciamo bene in quanto più longevi e hanno permesso al brano e alla produzione che io e Chakra avevamo provinato, di prendere una piega ancora più grossa. Possiamo dire che io e Chakra abbiamo cullato il bambino i primi mesi e lo abbiamo poi mandato alla materna dai The Ceasars».

Devo per forza chiederti di dirci qualcosa sul brano che abbiamo sentito su Instagram tra giugno e luglio.

«Devo sentire i miei avvocati, ma credo che ti possa dire qualcosa (ride, ndr). Quella è stata un’operazione di “antipasto” e non è previsto che uscirà come singolo come in molti credono, ma in realtà penso che lo possiamo infilare da qualche parte… Era stata pensata più per i social ed è lo stesso brano spezzettato. Diciamo che volevamo occupare l’estate e scaldare i fornelli ma quella canzone è finita e l’avete sentita completa, solo in maniera non standard. Se poi ci sarà modo di farla uscire sulle piattaforme, sarà sicuramente un regalo per i più affezionati».

Cosa rispondi a tutti quei fan, me compresa, che reclamano a grand voce se non proprio un sequel, un progetto sulla scia di Gimmi Andryx?

«Ti faccio un esempio restando in tema cinema, visto che Gimmi Andryx ha molto cinema nel suo essere: non si possono fare altri dieci Harry Potter dopo che ne hai fatti sette ed è andato tutto bene. Storie come quella di Gimmi Andryx hanno un momento specifico in cui esistono e riescono ad essere condivise con il pubblico. Non è in programma una reunion Gimmi Andryx, tipo quella dei DOGO, magari ci vorranno vent’anni anche in questo caso, chissà (ride, ndr). Posso comunque dire che quel tratto cinematografico non verrà perso perché fa parte del mio personaggio e della mia carriera».

In tanti ci chiediamo perché artisti del tuo calibro siano spesso underrated. Quanto punti suoi prossimi progetti in uscita per svincolarti da questo “ingombro”?

«Ci tengo a dirti che non lo vivo come un ingombro, perché il termine “sottovalutato” lascia un po’ il tempo che trova. Tutto quello che ho ottenuto, è perché me lo merito. Quello che non ho ottenuto, è perché non ho lavorato nella direzione che portasse verso il riuscire a mettere quella bandierina. Quindi più che sottovalutato, sono un coglione! Non voglio fare la parte dell’artista che si piange addosso; il pubblico prende quello che gli dai e ti porta poi in alto o meno. Io ho nuove canzoni, progetti e un nuovo team e penso sia stato ben chiaro sin dalla comunicazione di Storia e grazie a questo sono sicuro che il termine underrated verrà presto dimenticato da chi mi segue».

Quindi, guardando indietro al tuo percorso artistico, c’è qualche scelta che non rifaresti o qualche errore che pensi di aver commesso?

«Sicuramente, certo, un po’ come nella vita. Trovo giusto che sia andata così, diciamo, anzi, sono contento di tutto il mio percorso, soprattutto perché ora, dopo due anni e mezzo di silenzio, posso esprimermi nel momento e nel modo in cui avevo voglia di farlo. Accetto quello che ho fatto e quello che sono stato».

Ci sono artisti a cui ti sei avvicinato nell’ultimo periodo con cui hai pensato di voler imbastire una collaborazione?

«Nel passato ho fatto tanti featuring e mi sono arricchito molto, sono anche sempre molto volenteroso nel partecipare ai progetti altrui e far partecipare nei miei, ma ora non ho nessun desiderio particolare di collaborare con qualcuno. Comunque qualcosa di interessante c’è, anche dal punto di vista delle produzioni. Questo mio ritorno porterà naturalmente a nuove collabo, ma sono molto focalizzato su come devo fare le cose Io, ora».

Sui social hai detto che non ti prenderai altre pause: possiamo quindi azzardare ad un progetto più corposo per il 2024?

«Sì. Questa è la mia ambizione, quella del mio team e della mia etichetta. Siamo completamente settati su quest’idea; abbiamo materiale e arriverà altro materiale.

Per il progetto più corposo ci vorrà il momento giusto ma sarà comunque entro il 2024 e già a breve potremo degustare un nuovo singolo».

Concludiamo con la domanda di rito di fine anno: quali sono i tuoi buoni propositi, artisticamente parlando, per l’anno nuovo?

«In parte posso risponderti con quello che ti ho detto fino ad ora, ma ti direi: voglia di non fermarsi e voglia di riaffermarsi. Ho una fanbase così solida che pochi artisti della mia generazione hanno e non voglio sprecare l’opportunità che ho di vivere e raccontare».

Ringraziamo Giaime per il tempo che ci ha concesso per l’intervista e non vediamo l’ora di scoprire cosa avrà il serbo il 2024 alle porte per lui e la sua musica!