Negli ultimi anni sta diventando sempre più evidente: alcuni feat nel rap italiano girano così tanto che rischiano di sembrare ormai una tradizione. Va detto subito però che non tutti fanno così, per fortuna, e soprattutto che questo non vuol dire che i feat ricorrenti siano scarsi. Anzi, spesso spaccano. Ma il tema non è la qualità: è la varietà.
Gli album rap in major hanno sempre gli stessi feat?
Non è certo una novità: se ne parla da anni, ogni volta che esce un disco major. E purtroppo non sarà l’ultima volta che ci ritroveremo a fare questa analisi.
L’occasione più recente è arrivata dal nuovo album di Emis Killa, Musica Triste, uscito la settimana scorsa. Senza nulla togliere al disco, guardando la tracklist abbiamo notato subito qualcosa: i feat scelti da Emis sono (quasi) gli stessi che hanno riempito praticamente la maggior parte dei dischi rap usciti nel 2025 per Sony, Universal e Warner.
I soliti nomi che tornano in Musica Triste… e ovunque nel 2025
I featuring presenti nel disco di Emis non sono solo forti, sono anche gli stessi artisti che abbiamo visto comparire ovunque durante l’anno.
Escluso forse Flaco G, che probabilmente sarà il prossimo ad entrare in questo vortice, troviamo:
- Tedua nel 2025 è apparso nei dischi di Sick Luke, Bresh, Rkomi e ora anche in quello di Emis.
- Tony Effe è stato presente nei progetti di Sick Luke, Capo Plaza, Rose Villain, Guè & Rasty, Luchè, Rrari Dal Tacco, Guè… e ovviamente nel disco di Emis.
- Salmo lo abbiamo visto nei lavori di Rose Villain, Nitro, Dani Faiv, 333mob, Neffa, Nerone e adesso su Musica Triste.
- Capo Plaza è comparso nei dischi di Artie 5ive, Gaia, Sick Luke e anche in quello di Emis.
- Baby Gang è passato nei progetti di Rocco Hunt, Neza e si è aggiunto anche al disco di Emiliano.
- E abbiamo considerato solo gli album, non i singoli. Ma non è finita qui…
Il punto non è che questi nomi non meritino lo spazio che hanno. Il punto è che sono sempre gli stessi, pezzo dopo pezzo, album dopo album.
Oltre ai singoli artisti onnipresenti, ci sono però anche le coppie che l’industria continua a riproporre.
- Papa V e Nerissima Serpe sono praticamente ovunque: Emis Killa, Noyz Narcos, Capo Plaza, Artie 5ive, Fabri Fibra, Guè & Rasty…
- Promessa ed Ele A sono arrivati alla terza collaborazione in un anno: prima su un pezzo di Promessa, poi nel disco di Ele A e ora nel disco di Emis. Tutti brani forti, vero. Ma anche qui torna la stessa domanda: davvero non esiste un’altra combinazione possibile? Ok, sono fortissimi insieme, ma davvero non si possono osare altre connessioni invece di qualcosa che abbiamo già sentito recentemente?
È chiaro che quando una coppia funziona, viene riproposta. Ma così facendo si chiude la porta a nuove alchimie e nuove possibilità.
Serve più coraggio nei feat, per il bene della scena
Nessuno dice che questi feat siano inutili o fatti per moda. Spesso sono tra i momenti migliori dei dischi. Ma se la scena vuole crescere ancora, deve tornare a mescolare le carte.
I fan dovrebbero volere sorprese, collaborazioni che non ti aspetti. Gli artisti stessi potrebbero scoprire stimoli diversi lavorando in studio con colleghi differenti. E l’intero scena, magari, ne uscirebbe arricchita. Perché questa situazione non nasce oggi, e non sparirà domani. Ma proprio per questo, ogni tanto, servirebbe che qualcuno rompesse lo schema.
Le tradizioni sono comode, ok, ma il rap da sempre ha rotto gli schermi. La speranza è che anche nei piani alti dell’industria possa ritornare a farlo.


