Testo di Akureyri di Mecna.
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Quante cose spaventano
Averci a che fare è rischioso per tutti
Quante volte feriamo
E poi non siamo in grado a cucirci la pelle coi punti
Io che un po’ ti ho persuasa, ma mi copri di insulti
Siamo meglio di chi se ad un tratto
Da giovani siamo diventati adulti
Mi avessero detto che un giorno
Poi il mondo mi crollava addosso
Sarei andato in palestra più spesso
Cercando di attutire il colpo
Non ho messo mai più quelle dannate Vans
Dopo l’ultimo giorno di agosto
Sto scrollando lo schermo
Non guardandomi attorno
Scrivendo risate rimanendo seri
Come stessi crepando dal ridere
Senza riuscire più a smettere tipo da ieri
Non ti ho visto, dov’eri?
Tra le nuvole, un loft con la vista
Sul porto innevato che sembra Akureyri
Se lottiamo da uomini veri
Poi cadiamo come angeli a Trevi
A che serve stare in giro
Non voglio più saperne
Poi quando mi decido
Avrò le mie conferme
Che ne sai di cosa penso
Che ne sai di cosa è meglio per me
Io che non ti ho mai chiesto niente
Sputo saliva sopra la mia mano per entrare meglio
Non ho fatto salire nessuno
A trovarmi dentro la mia stanza d’albergo
Dell’ascesa ne ho sempre sentito parlare soltanto dal retro
Di un locale in provincia scassato
In cui ho appena suonato ed è stato diciamo discreto
Fantasie, mi fanno stare bene
Come farmacie aperte in queste sere
Sono più un tipo da farsi medie che da carpe diem
Due botte e via
Ho soltanto trovato quel lato felice dentro la malinconia
Che tutti spaventa a morte
A tal punto da provare con ogni mezzo a scacciarla via
Alle feste degli altri
Quasi sempre imbucati
Tutti amici che senza la coca
Sarebbero solo saluti accennati
C’ho pensato a distrarmi
A guardarmi con occhi diversi
Ho i minuti contati
Non è più delle persone in sé che si parla
Ma dei risultati
Ed io non voglio, stare in mezzo
Ogni giorno, come un Penno
Perché il mondo, non è sveglio
Perché in fondo, sto capendo
In quest’era in cui non c’è nessuno che perde
A me basta qualcuno che ascolta
Vorrei dirti qualcosa di bello
Ma ho davanti qualcuno che scorda
A che serve stare in giro
Non voglio più saperne
Poi quando mi decido
Avrò le mie conferme
Che ne sai di cosa penso
Che ne sai di cosa è meglio per me
Io che non ti ho mai chiesto niente
Io non ero come sei tu per me
Io non ero come sei tu per me
Io non ero
Come sei tu per me
Io non ero
Come sei tu per me
A che serve stare in giro
Non voglio più saperne
Poi quando mi decido
Avrò le mie conferme
Che ne sai di cosa penso
Che ne sai di cosa è meglio per me
Io che non ti ho mai chiesto niente