Jay Worthy ha pubblicato Once Upon a Time, un progetto ambizioso che unisce storytelling, West Coast e suggestioni cinematografiche. Il disco – per ora disponibile solo nella sua prima parte – si apre con un chiaro omaggio a Ennio Morricone e alle atmosfere del cinema di Sergio Leone, ma subito dopo si tuffa nelle strade di Los Angeles, tra ricordi e riflessioni personali, accompagnato da tante collaborazioni di peso.
Once Upon a Time … in California: un omaggio west-coast tra cinema, rap e nostalgia firmato Jay Worthy
Il nuovo album dell’artista canadese, ma cresciuto a Compton in California, Jay Worthy si apre come un film diretto da Sergio Leone e musicato da Ennio Morricone.
Ad un anno da The Tonite Show 2, interamente prodotto da DJ Fresh, pubblicato lo scorso autunno, Once Upon a Time è finalmente fuori.
Al momento è disponibile solo il Disco 1, mentre il secondo è atteso tra qualche settimana. Ma anche così, il progetto si presenta già come uno dei più ambiziosi della carriera del rapper canadese: un concept a metà strada tra cinema e strada, dove l’opening richiama direttamente la colonna sonora di Ennio Morricone del film Once Upon a Time in America, del 1984.
Il primo brano vero e proprio, 96 Big Body, inaugura il viaggio con una produzione liscia e nostalgica, evocando una Los Angeles di trent’anni fa, fatta di macchine larghe e sogni lucidi. In The Only 1, Jay Worthy e Kamaiyah si muovono su un beat che ricorda i Mobb Deep, firmato Cardo, mentre DJ Quik firma For the Homies, un omaggio agli amici che non ci sono.
Tra i momenti più forti del disco ci sono Rekkless, dal sapore g-funk aggressivo, e Open Minded, che strizza l’occhio alle produzioni dei primi 2000. Ma è con From the Jump, traccia corale con E-40, Jim Jones e Wiz Khalifa, che l’album prende una piega celebrativa: è il racconto di chi ce l’ha fatta, dopo anni di dedizione e sacrifici.
L’album si muove con naturalezza tra sonorità diverse: Dark Tints con 03 Greedo ha una produzione intensa, scarna e senza drums di Conductor Williams, mentre Famous Players e Bellagio (con Conway the Machine) hanno un tono più rilassato. Choosing Shoes con Boldy James è puro storytelling criminale, e 2P’z con Larry June porta una ventata estiva, degna erede delle loro collaborazioni passate.
I capitoli finali del Disco 1 – True Story con Ty Dolla $ign e The Outcome con Ab-Soul, Dave East e Westside Gunn – portano l’album verso un climax emotivo, con produzioni ricche di sample e barre che non lasciano spazio alla superficialità.
Once Upon a Time non è solo un album, è il primo tempo di un film musicale che sa essere cinematografico, ma anche profondamente reale. E con l’attesa del Disco 2, l’impressione è che Jay Worthy stia orchestrando un’opera a episodi, in cui ogni traccia aggiunge un tassello alla sua personale leggenda urbana.


