Emis Killa torna in gran stile con il nuovo Musica Triste

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Emis Killa è tornato con un nuovissimo album, di 15 tracce, dal titolo Musica Triste: un progetto vario, molto di più di quanto non suggerisca il titolo, che ci riporta (dopo due anni di assenza) nell’universo creativo del rapper di Vimercate. Parliamone insieme e nel dettaglio.

Un ritorno in grande stile e un’aggiunta notevole a una discografia già ricca: Emis Killa torna con Musica Triste

Abbiamo avuto il piacere, su invito dei nostri amici di Sony Music, di scambiare due chiacchiere con Emis prima dell’uscita dell’album, e ci sembra opportuno cominciare con la sua dichiarazione sul progetto:

Non c’è la ricerca di un filo conduttore, tocco molte corde, la strada, il mio ‘io’, l’amicizia. Hanno un ruolo importante anche le donne ed è il motivo per cui ci sono loro in cover, sebbene in una chiave molto street. Alla fine, molte delle mie canzoni sono dedicate a loro: il mio è un tributo all’universo femminile per aver ispirato buona parte della mia carriera.
La copertina, ben descritta nella citazione, ci comunica subito che i toni dell’album sono assolutamente street, zarri e con una tendenza costante al rap di strada. Siamo lieti di constatare che buona parte della tracklist segue proprio questo filone.
L’apertura del disco Luna Storta, Rob Stark (feat, Salmo) e Staila (feat. Flaco G) sono sicuramente le tracce che rispecchiano maggiormente questo lato, che ci hanno fatto oltremodo gasare: la penna di Emis rimane affilata, il suo flow trascinante e, nonostante qualche scelta più pop degli ultimi tempi, possiamo dire che si riconferma un rapper di strada di altissimo livello.
In Musica Triste le punchline, le scelte hardcore e la cattiveria tecnica non mancano:

Ti scandalizza ciò che dico
Ciò che penso è peggio
Con quella faccia sicuro trovi sempre il parcheggio
Voglio morire vecchio e grasso sperperando a sfregio
Fottendomi una trentenne come Ezio Greggio
Fuck the major fuck the media
Odio l’ipocrisia, la polizia e i finti real di ‘sta minchia
Non sopporto ‘sta tipa guarda male ogni tipo
Si atteggia come Dua Lipa e dovrebbe farsi due lipo
Fra volevo ripulirmi e ho fallito
Ho solo amici in cella o sulla via di Carlito

barre di apertura in Luna Storta

Inaspettato e gradito il cambio di flow in alcuni pezzi come Fancul0 feat Baby Gang e Faccia da ***: forse non i pezzi più forti, ma che comunicano comunque che, dopo 16 anni di carriera, Emis non ha smesso di giocare con la musica, mettendo sempre al primo posto il divertimento e la leggerezza nel registrare un album, soprattutto se in compagnia. A tal proposto, ha dichiarato:
Sono davvero tornato a fare quello che mi piace, mi sono detto “vediamo se riesco ancora a stupirmi e divertirmi come un tempo” e così è stato

Molte collaborazioni, forse troppe?

A suscitare molte opinioni contrastanti è stata la lista delle collaborazioni di questo album: 8 tracce, 12 ospiti totali.

Un numero alto in confronto alle tracce totali, che a molti ha fatto storcere il naso: per quanto ci riguarda le tracce in cui Emis è da solo sono di una visceralità tale che, anche se in molte altre viene accompagnato dagli ospiti, in un disco come Musica Triste questo non stona, o meglio stona di meno.

 

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Le ospitate migliori sono senza dubbio quelle di Promessa ed Ele A, entrambi strepitosi e a tratti ipnotici nel pezzo Egoista: la loro chimica sul beat è palpabile, ma anche Flaco G e Salmo fanno un gran lavoro nei loro brani.

Uno dei pezzi migliori secondo chi scrive, in cui i flow si intrecciano meglio e dove gli ospiti si alternano al top, è Una siga fa con Papa V e Nerissima Serpe: un brano di una profondità e di una lucidità sconcertante, in una narrazione dal gusto agrodolce e malinconico che lascia davvero il segno. Sembra proprio che con gli artisti più recenti, Emis si trovi clamorosamente bene. Ci ha rivelato, inoltre, altri nomi di emergenti che hanno attirato la sua attenzione: Sayf, 22simba e Low Red. Resteremo in attesa per delle possibili collaborazioni.

Tedua si gioca benissimo le sue barre nella traccia Staila, sul beat di Drillionaire: un pezzo forse non per tutti, aggiunto all’ultimo alla tracklist, che però aggiunge molto all’atmosfera del disco.

Un’atmosfera frammentata, pericolosamente tagliente in alcune tracce

Come già riportato, Emis non ha voluto un filo conduttore in questo disco. Come ci ha dichiarato, fare un concept album è oramai difficile, si rischia di essere totalmente fraintesi, come accaduto (a sua detta) in Effetto Notte nel 2023. Lo stesso titolo Musica Triste è stato ripreso solo in alcune tracce: la già tratta Una Siga Fa, Mare di notte e, ovviamente, Musica Triste, la splendida title track.

Quest’ultimo è, senza ombra di dubbio, uno dei pezzi più profondi, sentiti, sinceri e viscerali della carriera di Emiliano: uno sguardo onesto e crudo al ragazzo che era e all’uomo che è diventato. Un dialogo fra due età della vita così antitetiche, così graniticamente diverse, ma ugualmente affogate nelle insicurezze e nella paura di rimanere solo.

Emis ci ha messo tanto ad aprirsi in questo modo, ma ne è valsa davvero la pena. Questo pezzo è uno dei suoi migliori a livello di scrittura e di autocritica. Il livello di consapevolezza di Musica Triste non lo si trova da nessun’altra parte della sua discografia. E noi siamo grati di poterlo ascoltare:

Ti tieni stretto forte ogni tuo affetto
anche quando è abitudine, ma è futile.
Non temi la morte, temi la solitudine,
e non ti senti a tuo agio neanche nella tua testa.
L’unico volto che non ride alla sua festa (mai).
La tua natura è intensa
ma in conflitto con i tuoi limiti.
Sai come andare in vetta,
ma detesti le vertigini.
Ti fidi solo dei tuoi simili,
come un lupo, ma il piano ha fallito,
e ora che ti hanno tolto il branco ti senti smarrito.
E se ti ho detto tutto questo
è perché mi hai ferito,
ma sarai sempre il mio mito.

Il mood del disco è vario ma sempre collegato alla strada, agli amici, all’amore, a ciò che Emi reputa importante.

Un omaggio ai Dogo, alla fratellanza nel rap e agli amici veri

Degna di nota è Phrate, traccia che riprende l’iconico pezzo dei Dogo Phra (outro di Mi Fist). L’amore in questo caso non è per una donna (a cui sono dedicati buona parte dei pezzi, per le ragioni sopra spiegate da Emis stesso) ma per gli amici di una vita. Il brano ci mostra volti, nomi e aneddoti dei “fratelli di vita” di Emis, con un particolare accento su come la strada li abbia cambiati.

Alla domanda su come sia mutato il concetto di amicizia negli anni, Emis Killa ci ha risposto:

Sarà assurdo, ma l’amicizia è uno dei pochi valori che non è cambiato negli anni. Vedo i ragazzi uscire insieme e divertirsi come ai miei tempi. Non posso dire lo stesso dell’amore, anzi: a volte ci si affida ai fratelli per quando ti spezzano il cuore.
Come nel pezzo dei Club Dogo vengono citati direttamente i nomi degli amici più cari, più fraterni, che non hanno mai tradito: l’atmosfera generale ci fa davvero tornare indietro con gli anni, a un pezzo immortale incentrato su uno dei valori cardine del rap. Un omaggio sentito e ben fatto, come dovrebbe essere sempre.

Musica Triste di Emis Killa: un ottimo album, con pochi passi falsi

L’album Musica Triste ovviamente manca di un concept, di una direzione e, seppur sia una scelta voluta, ad alcuni ascoltatori affezionati di Emis questo non sta piacendo. Ci presenta così tanti lati della sua essenza artistica che si perde un fattore di unità. Detto ciò, ci sono solo un paio di passi falsi, non di più: pezzi come Calda (feat. Tony Effe) e Serpe (feat. Capo Plaza) sono entrambi orecchiabili, ma in quanto pezzi trap-love da radio intaccano decisamente l’atmosfera generale.

Evidenziati questi problemi, bisogna ribadire che questo disco è riuscito. Ben scritto, ben prodotto, pieno di chicche e momenti altissimi. Emis Killa è tornato a rappare? Non ha mai smesso, di fatto, ma in Musica Triste lo fa in un modo molto più maturo e molto street, per lo meno in buona parte delle tracce: e noi non potevamo chiedere di più. Non sarà un completo ritorno alle origini, ma piuttosto un consapevole sguardo verso ciò che ha reso Emis Killa ciò che è.

Complimenti ad Emis per l’uscita, cliccate QUI per acquistare Musica Triste in copia fisica e qui sotto per ascoltarlo: