Dopo più di quindici anni di assenza dalla scena musicale, il duo Clipse, formato dai fratelli Pusha T e Malice, torna con il nuovo attesissimo album in studio Let God Sort Em Out.
Let God Sort Em Out: l’urgenza sofisticata dei Clipse
Gli Oasis del rap americano hanno deciso di regalare una tanto voluta reunion ai fan del coke rap e dei due artisti, proprio in contemporanea a quella della band sopracitata e con la stessa distanza temporale. L’assenza di più di un decennio sembra non esserci minimamente stata, per quanto questo ritorno fosse attesissimo dai fan, i due fratelli hanno un’alchimia tanto viva quanto al debutto.
Sicuramente king Push ha dato riprova negli anni di essere uno dei rapper più in forma della scena pubblicando album solisti considerati classici del genere. Malice, d’altra parte, non è stato sotto i riflettori quanto il fratello e non ha avuto la stessa fortuna di quest’ultimo nella pubblicazione dei suoi due album da solista.
Proprio per questo motivo, l’incredibile forma di Malice in questo nuovo progetto sorprende tutti e ci regala strofe allo stesso livello da parte dei due, dove lo stesso Malice riesce anche a superare il fratello più allenato, come se avesse aspettato questo momento per dare il meglio di sé.
L’esperienza dei due artisti principali, ormai 50enni, è certamente uno dei motivi principali dell’altissima qualità dell’output ottenuto. Un’ulteriore fattore fondamentale da considerare è, però, il “terzo membro del gruppo”, ovvero Pharrell Williams che dimostra ancora una volta di essere uno dei produttori più importanti di sempre regalando basi sempre innovative e sperimentali, ma dallo stile comunque riconoscibile.
Pharrell stesso conferisce anche il suo apporto vocale cantando e regalando barre su diverse tracce del disco, gli altri featuring di altissimo livello sono John Legend per la memorabile intro, The Dream, Nas, Tyler The Creator e Kendrick Lamar. Gli ospiti rap, come descritti dallo stesso Push, sono liricisti di massimo livello, in particolare Kendrick riesce ancora una volta a regalare una strofa che prende posizioni importanti e farà certamente parlare.
All’interno dell’album è stato incluso anche il singolo So Be It, pubblicato esclusivamente su Youtube settimane prima dell’uscita dell’album e contenente una strofa finale in cui Pusha T dissa il collega Travis Scott, creando importanti basi per quella che potrebbe essere una nuova scottante faida nel rap game a stelle e strisce.
I temi dell’album spaziano dai classici street topics come quello dello spaccio e della droga, che ha caratterizzato le vite dei due fratelli prima della fama, per poi spostarsi verso tematiche più adulte e riflessive. I flow e la ricercatezza nelle parole da utilizzare è sempre ben studiata, per poi colmare in una delivery sempre pungente da parte dei due artisti
Il bisogno di fare questo disco è stato giustificato da Pusha come “urgenza sofisticata” e, ora che è disponibile ovunque, ne comprendiamo il motivo.
Buon ascolto!


