Caleydo e Bassi Maestro escono con Panopticon

PANOPTICON è il nuovo album di CALEYDO e BASSI MAESTRO

Panopticon è finalmente uscito: l’album di esordio di Caleydo con le produzioni e le direttive artistiche di Bassi Maestro è decisamente uno dei progetti più interessanti dell’anno nel panorama della nuova scena. Parliamone insieme.

Panopticon di Caleydo e Bassi Maestro è un trionfo di originalità, contaminazioni e crescita artistica

Per quanto l’indole musicale di Caleydo si faccia sfiorare spesso da linee più melodiche, in questo disco abbiamo (con nostra gioia) quasi solo rap: ma se fossero 10 pezzi tutti uguali, con lo stesso flow e testi non saremmo qui a parlarne in modo positivo. La bellezza di questo album di esordio è la straordinaria pluralità di sottogeneri e contaminazioni hip-hop nel sound e nella scrittura.

A predominare è sicuramente il conscious rap: in tracce taglienti e profonde come Panopticon e Quella Via il giovane rapper riesce a sviscerare e a raccontarci con grande lucidità eventi del suo passato, debolezze, scene quasi oniriche specchio del disagio interiore.

Come già anticipavamo, la sua penna in pochi anni di attività ci ha già regalato delle riflessioni di altissimo livello, in questo disco più che mai. Non manca una buona dose di critica sociale, che ad esempio troviamo nella prima traccia:

L’ignoranza è una donna grassa
Nel paese dove ti ammazzerebbero in piazza
Per un’opinione ho la bocca sporca di sangue
Diranno il mio nome da un televisore al plasma
Ha il grilletto facile chi lavora coi pollici

Tradizionale l’Italia della famiglia
Da pubblicizzare un sorriso, uno spot Barilla
Abbracciare una prole cresciuta come Balilla
Col fumo negli occhi stampato nella pupilla

Ma non solo: Bassi (di cui parleremo a breve) contribuisce alla varietà del sound offrendo le basi per pezzi disco e funk, sempre fortemente legati al rap. Sono proprio questi, a nostro parere, a spiccare di più e a dare più pepe alla tracklist. Pezzi davvero gradevoli come Samba della notte Disco Club portano tanta freschezza nelle nostre playlist, abituandoci a un corretto e arricchente dialogo tra generi.

Sample del cantautorato, sonorità tecno, strumentali jazz: Panopticon, nella sua brevità, ci regala uno sguardo d’insieme a quanto la musica sia vasta e sfaccettata. Solo per questo vale la pena di ascoltarlo. Ma non è finita qui.

 

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Dove c’è una crescita artistica di tale portata, c’è anche una guida musicale di livello

Bassi, come ci aspettavamo anche senza sentire il progetto, è stato fondamentale per la genesi di Panopticon. Ovviamente per le basi, per le contaminazioni di cui parlavamo prima, per le strumentali che valicano gli anni della musica in cui ha operato. Ma non solo. Bassi Maestro porta tutte queste tracce su un livello assolutamente speciale.

L’atmosfera che si respira durante l’ascolto è magica, surreale, ma non per questo meno vivida e pungente. Questo si percepisce soprattutto (e senza togliere neanche una briciola dall’enorme merito di Caleydo) quando a Bassi è lasciata la piena libertà di far suonare le strumentali, in brani maestosi come La Grande Città.

In quest’ultimo pezzo, inoltre, figura l’unica “vera” collaborazione dell’album, quella di Willie Peyote: una scelta davvero azzeccata in quanto sarebbe stata l’unica traccia senza rap e senza critica sociale. Qui Caleydo si prende del doveroso spazio per cantare, Bassi per dar sfogo alle sue splendide strumentali e Willie ci porta delle barre di qualità, come non ci si sarebbe aspettati in modo diverso. Il tutto, accompagnato dal sample di Liberi di Lucio Dalla, eterno e sempre attuale.

Nel suo insieme, Panopticon è un gioiello

Sulle incoraggianti e dense parole di Eleazaro Rossi, si chiude un ottimo album di esordio, le cui aspettative sono state assolutamente eguagliate. Resta, finito l’ascolto, la voglia sincera di sentire di più e, forse, questa è l’unica vera pecca: album decisamente troppo corto, per quanto denso e traboccante di pensieri di una sensibilità unica.

Come ci dicono però nell’outro, tra i venti e i trent’anni, pochi hanno la consapevolezza della libertà che si ha a disposizione, troppo pochi osano, rischiano, sperimentano: a nostro parere, è bello leggere questo pensiero anche dal punto di vista artistico, sperando in sempre più nuove leve con questa stessa voglia di fare.

Complimenti a Bassi per continuare a sfornare delle “mine” per i nostri rapper e un grande in bocca al lupo a Caleydo per il suo promettente e già luminoso percorso artistico.