GRIP è il nuovo artista di Eminem e la nuova promessa di Atlanta

Cresciuto nella parte East di Atlanta, GRIP ha navigato il genere con numerose release ampliando la sua popolarità ma rimanendo vittima della pandemia. Privandolo di un tour che avrebbe potuto cambiare la sua vita, il 2020 ha ispirato GRIP a lavorare ancora di più. Il suo riscatto inizia oggi con la Shady Records di Eminem.

GRIP, liricismo e storytelling direttamente dal South

Un momento transitorio vive nella musica moderna, il Pop cerca costantemente il suo nuovo sound mentre si riprende le chart, l’Hip-Hop aspetta il prossimo grande momento e l’industria si prepara a tornare alla normalità con l’inizio dei veri concerti post-lockdown.

Un panorama che ci spinge a riflettere sui momenti passati, quelli che ancora oggi riprendiamo e cerchiamo con la speranza di vederne un seguito se non una replica. La realtà è ben diversa e quando un artista cerca di proiettare sé stesso nel creare quel seguito o quella replica, finisce sempre col fallire.

Le parole d’ordine sono sempre personalità e sostanza, GRIP sembra averlo capito sin dal primo giorno che gli si presentò un microfono davanti. Il rapper che oggi vede la sua sedia accanto a quella di Eminem viene fuori da momenti costellati di progetti concettuali e singoli potenti sparsi tra qualche serie TV di successo e altri media.

GRIP è un artista da album, quello che tiene prima di tutto a raccontare una storia che sia biografica o metaforica. Ogni pezzo del puzzle che ha composto i suoi grandi progetti come Porch o Snubnose ne sono il perfetto esempio. Brani come Jumpin’ Off/Victory o Open Arms riescono a proporre un artista sincero ma pieno di sé, lirico ma capace di strizzare l’orecchio anche al più esigente ricercatore di club banger.

Brani che singolarmente funzionano nel loro distinto spazio ma che apprezzati nella tracklist dei loro rispettivi progetti di appartenenza brillano nel loro alto valore integrale.

Vale la pena recuperare una discografia che fino ad oggi non conosce passi falsi e non fa altro che esaltarci all’idea che tutto questo verrà presto servito sorretto da un ampio budget di possibilità.

Cresciuto musicalmente col south lirico, quello presentato da Andrè 3000 e Big Boi negli anni 90′ e sorretto da artisti come T.I. nel corso del millennio successivo, GRIP vede come influenza anche il liricismo di Eminem.

Nel nuovo brano GUTTER, l’ispirazione visiva e sonora di ciò che Shady ha portato al mondo è davvero notevole.

Quella di GRIP è una delle penne più valide del momento, dedicata a chi oggi ascolta la scena con un senso di vuoto che potrebbe essere colmato proprio da questo artista in procinto di esplodere.

Dategli più di un ascolto.