Pras Michel dei Fugees è stato condannato a 14 anni di carcere per il suo coinvolgimento in un articolato schema di influenza politica internazionale: una sentenza pesante che chiude — almeno per ora — un capitolo che si trascina da oltre un decennio.
Il processo e la condanna di 14 anni: cosa è successo davvero a Pras Michel dei Fugees
Il tribunale federale di Washington D.C. ha stabilito la condanna dopo aver riconosciuto Pras colpevole di numerosi reati, tra cui corruzione, violazioni finanziarie, lobbying non dichiarato per governi stranieri, attività come agente non registrato e tentativo di manipolare testimoni. Accuse che lo legano soprattutto alla figura del miliardario malese Jho Low, protagonista del maxi-scandalo 1MDB, e al flusso di denaro — oltre 100 milioni di dollari — usato per influenzare governi statunitensi in anni chiave, fra l’amministrazione Obama e quella Trump.
Secondo l’accusa, Michel avrebbe “tradito il suo Paese per denaro”, costruendo per quasi dieci anni una rete di interventi occulti che mirava sia a favorire i movimenti politici di Low, sia a condizionare direttamente le scelte del Dipartimento di Giustizia. Un comportamento che, secondo i documenti processuali, ha coinvolto tentativi di interferire nelle indagini sull’enorme frode finanziaria legata a 1MDB e pressioni per favorire interessi di governi stranieri.
Durante la sentenza, la giudice Colleen Kollar-Kotelly non ha usato giri di parole: ha definito Pras “molto istruito ma arrogante”, sottolineando l’assenza totale di rimorso. Una valutazione che ha pesato sulla decisione finale.
Pras Michel dovrà consegnarsi alle autorità il 27 gennaio 2026.
La procura aveva inizialmente persino suggerito una condanna a vita, sostenendo che l’impatto dei suoi atti fosse “profondo e sistematico”. Proposte estreme che non sono state accolte dal giudice, ma che danno la misura della gravità percepita.
La difesa ha annunciato immediatamente che farà appello, definendo la sentenza “sproporzionata” rispetto ai fatti e ai trattamenti riservati ai coimputati, molti dei quali hanno ricevuto pene sensibilmente inferiori o sono stati graziati.
Che Pras non fosse più al centro del rap game era tuttavia evidente da anni, ma nessuno avrebbe immaginato un epilogo simile. Un membro dei Fugees — uno dei gruppi più influenti della storia del genere — che finisce al centro di uno dei casi di corruzione internazionale più imponenti mai associati a una figura hip hop.
Nonostante tutto, tramite la sua portavoce Pras ha fatto sapere che questa “non è la fine della sua storia” e che il supporto ricevuto in questi mesi lo sta aiutando ad affrontare ciò che lo aspetta. Una dichiarazione che lascia aperta la porta a un lungo percorso legale e, forse, a una futura rielaborazione pubblica.


