Paky, Alessandra Amoroso – Dio Non C’è (testo)

Paky

Testo di Dio Non C’è di Paky e Alessandra Amoroso, brano estratto dal suo nuovo album ufficiale Gloria.

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Leggi il Testo di Dio Non C’è di Paky e Alessandra Amoroso

Ah, ah
Glory

Mentre il mondo si appiattisce, scrivo un’altra storia triste
Tra le luci dei balconi e l’ombra delle palazzine
A Rozzano in inverno si allagano le cantine
E i pezzi di intonaco cadono dalle soffitte

Tossico, mettiti in fila, veniamo da via Lilla
Dove la cocaina costa quindici a pallina
Dove marito e moglie si fanno insieme in cucina
Di prima mattina sua figlia Martina

Guarda tutto con gli occhi di chi è ancora bambina
Gli occhi di chi non ha via d’uscita
Appena è cresciuta, ha conosciuto la malizia
Si è messa il rossetto, tacchi, gonna e dopo è uscita

Nasce e muore dentro ad un ALER uno come me
Deve correre se squilla il cell perché Dio non c’è
Mio fratello da dentro una cella sta fissando il cielo
Guarda volare un aereo

Magari è un brutto sogno, ma adesso non dormo
Lo sai che non dormo perché non mi scordo mai
Un rumore, un rimbombo del buio profondo, l’odore dei guai
Dove metto questo male?

Troppo grande per lasciarlo andare
Sarà un brutto sogno, lo scrivo su un foglio
Ma in fondo lo so che Dio non c’è qua

Se parli di gangsta rap, devi morderti la lingua
Se ti vuoi imparare a farlo, nella bio trovi il mio link
Mentre tu eri nelle palle, già stavo stuprando un T-Max
Mentre eri alle elementari, facevo il mio primo cri*

La vita ci ha condannato a morir di morte lenta
Ho rubato, ho venduto  e visto la merda vera
Sai quanto mi fotte, stronzo, se ti ascoltano in America
A me mi ascoltano in galera, fra

“Buongiorno” e “buonasera” quando entro in banca Intesa
Mi parlano col “lei” perché già sanno quanto entra
Che devono far presto perché son sempre di fretta
SRL azienda, c’è un meeting che mi aspetta

Un milione sul contratto, ma voglio alzare l’offerta
Sto pagando qua*** per uscire da Universal
Ricordo quando ho firmato, sia M***
Hanno scritto a Massara una lettera di lamentela

Sono figlio di umili: operaio e cameriera
Quando tutto qui andava in tilt, dimmi, Dio dov’era?
Il diavolo mi parlerà nell’orecchio anche stasera
A bassa voce mi dirà qualcosa che mi sconcentra

Stronzo, son sempre arrabbiato e forse lo sarò in eterno
Sono un cattivo esempio, devo marcire all’inferno
Sappiamo che c’è qua, ma non sappiamo che c’è sopra
Prima chiediamo il perdono, dopo pecchiamo ancora

Magari è un brutto sogno, ma adesso non dormo
Lo sai che non dormo perché non mi scordo mai
Un rumore, un rimbombo del buio profondo, l’odore dei guai
Dove metto questo male?

Troppo grande per lasciarlo andare
Sarà un brutto sogno, lo scrivo su un foglio
Ma in fondo lo so che Dio non c’è qua

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