Alla scoperta del MITO di Guido Cagiva

Guido Cagiva

Anticipato dai singoli SMOKING in collaborazione con Nerone e Per La Città, è fuori ora per Asian Fake e Sony Music Italy MITO, il primo album di Guido Cagiva.

Mito, l’album generazionale di Guido Cagiva

Racconti di vita di tutti i giorni, sogni e tante, tante, contaminazioni musicali differenti. Il tutto messo insieme da rime e barre (spesso ritmate) dall’inizio alla fine. È questo MITO, il disco con cui si presenta al grande pubblico Guido Cagiva, un ragazzo barese classe ’97 che, dopo aver vissuto in Olanda e poi nel Regno Unito, si è trasferito a Milano per puntare tutto sulla musica.

Dopo il suo primo EP rilasciato nell’aprile 2021, grazie al supporto di Asian Fake e di Sony è arrivato a pubblicare il suo primo album ufficiale impreziosito dalla presenza di due ospiti al microfono che ci hanno fin da subito incuriosito. Non è da tutti avere nel proprio primo album due MC con i controc*zzi come Inoki e Nerone, nomi grossi che completano la tracklist assieme a quelli dei beatmaker a cui si è affidato: Skivo, Strage, Dade, Iulian Dmitrenco, amamanda lean & not for climbing,

A ridosso di questa pubblicazione, abbiamo voluto fare qualche domanda direttamente a Guido per approfondire un po’ di più il disco e, viste le diverse sonorità presenti al suo interno, per provare a capire se si ispirasse a qualcuno:

Spiegaci meglio la definizione del disco come album generazionale

«Generazionale perché è il racconto della vita che abbiamo vissuto io e i ragazzi della mia età, tra momenti di gioia e momenti di dolore. Delle generazioni del pallone per strada e il sogno da calciatore. Poi gli scooter e le marmitte. Le prime esperienze, il primo amore e i primi errori. Racconta di sogni possibili e altri impossibili, di ingiustizie sociali e rivalsa collettiva».

Con Inoki e Nerone hai avuto modo di registrare in studio? Come è stato collaborare con due MC come loro?

«Ho registrato in studio solo con Inoki. Con Nerone purtroppo non abbiamo avuto il tempo, ma poi ci siamo visti al mio live subito dopo. Con Fabiano è stato comunque prima di tutto coronare un sogno. Poi in studio è andata come doveva andare, in 10 minuti ha scritto la strofa e in altri 10 l’ha reccata. Ha capito il mio viaggio è ha scritto una strofa bellissima che rende la traccia magica».

Come ti ha fortificato sia come uomo che come artista l’esperienza all’estero?

«All’estero ho lavorato tanto, ho vissuto una vita molto solitaria e lontana dai miei coetanei. Cambiare vita totalmente ha i suoi pregi e difetti, perché poi i problemi che lasci da parte e credi dimenticati tornano sempre. Sono cambiato molto e ho imparato a stare da solo, oltre ad aver capito che volevo vivere la mia vita senza dipendere da nessuno. Musicalmente mi ha riacceso, avevo smesso di scrivere un po’ per il tanto lavoro un po’ per i soliti ostacoli della vita. Mi sono accorto che avevo tanto da trasformare in musica e in parole».

Se dovessi paragonarti a un artista statunitense, quale sarebbe?

«La mia musica parla della mia vita. In particolare quella vissuta al sud a Bari e ora a Milano. In America parlano della loro vita, della loro cultura, che per quanto oggi ci sembra vicina grazie ai social e grazie all’influenza che ha dato, è comunque l’America e qui siamo comunque in Italia».

Ringraziamo Guido Cagiva per la disponibilità e gli facciamo un grosso in bocca al lupo per MITO, il suo primo album ufficiale.

Trovate lo streaming di Spotify qui di seguito: buon ascolto!