Fratellanza in rime: le storie di The Message e Big Brother

Dr Dre Kanye West

Nonostante la parola bro sia tra le più usate nel gergo di strada, l’Hip-Hop ha faticato per anni nell’esprimere certi sentimenti nei suoi lavori. Il concetto di fratello era qualcosa che si manifestava più nel privato che nei dischi che uscivano. Diversi artisti hanno aiutato a sviluppare un liricismo più intimo e introspettivo finendo con l’abbattere certi stereotipi e facendo maturare l’Hip-Hop sempre di più.

Oggi analizziamo i punti cardine segnati inaspettatamente da Dr. Dre nel 1999 e diligentemente da Kanye West nel 2007.

La storia di The Message di Dr Dre e Big Brother di Kanye West

Entrambi i brani nella storia del genere presentano episodi tanto diversi quanto simili. Dr. Dre e Kanye West hanno concluso due dei loro progetti più significativi con una lode al loro fratello. Il primo The Message contenuta in 2001 uscito il 16 novembre 1999 e la seconda Big Brother che chiudeva Graduation, uscito l’11 settembre 2007.

Entrambi gli artisti nascono come produttori per poi sfondare come rapper e figure di impatto nella cultura musicale internazionale.  Nonostante questo, hanno scelto in questi brani dei beatmaker esterni, rendendo queste opere le uniche nei loro rispettivi progetti a non presentare una strumentale creata da loro.

Il messaggio di Dr. Dre

The Message venne confezionata con la massima attenzione per chiudere un progetto importantissimo per Dre e per rendere omaggio alla più grande perdita della sua vita, suo fratello Tyree.

Tyree Du Sean Crayon perse la vita in una lite di strada mentre suo fratello era impegnato nei primi tour degli N.W.A.. A detta dei suoi colleghi, la notte in cui Dre seppe della tragedia divenne di ghiaccio interiorizzando il tutto per andar avanti. Sfortunatamente per Dr. Dre la morte ha continuato ad invadere la sua vita con la scomparsa di Eazy-E e 2Pac. È probabile che queste due tragedie unite ai momenti di insicurezza provocati dal brusco abbandono della Death Row e il mancato successo di Welcome To Aftermath e The Firm abbiano ricordato a Dre dell’essenziale ruolo che alcune figure hanno avuto nella sua vita privata e professionale.

Rivitalizzato dal suo secondo rinascimento creativo, Dre fece tesoro della penna del nuovo arrivato Royce Da 5’9’’, presentatogli dal suo fidato Eminem. Royce provò a scrivere diversi brani per 2001 ma The Message colpì così profondamente Dre che quest’ultimo senza dare troppe spiegazioni fece tesoro di quelle parole e le registrò come se fossero sue.

Ho scritto le strofe ma non sapevo di come il fratello di Dr. Dre avesse perso la vita. Rappavo di un’esperienza personale in cui un mio caro amico fu ucciso. Ricordo che Dre al momento in cui gli feci sentire ciò che avevo scritto divenne improvvisamente silenzioso. Non mi ha mai chiesto di rappare per suo fratello, non sapevo neanche di quella situazione. – Royce Da 5’9”

Una coincidenza che cambiò la vita di Royce e che diede a Dre una delle canzoni più importanti della sua carriera. Il successivo input di Dre è evidente nella seconda strofa mentre il beat fu prodotto da Lord Finesse che aveva già scioccato la scena con l’iconica Suicidal Thoughts nel ’94 e il disco di debutto di Big L l’anno successivo.

Il beat di The Message nonostante non fosse prodotto da Dre ricevette lo stesso trattamento in fase di mixaggio del resto di 2001 donandogli una sensazione di epicità che contraddistingue ancora oggi il sound di Dr. Dre. Un momento di rara intimità nella corta ma impattante carriera solista di Dr. Dre, un brano impreziosito successivamente dalla stucchevole voce di Mary J. Blige e di cui Royce ancora oggi ne racconta il processo creativo con orgoglio. Uno dei pilastri del gangsta rap spinto dal proprio cuore ha orchestrato unendo nuovi e vecchi talenti una delle tracce più potenti e toccanti del genere.

Il fratellone di Kanye West

Dopo l’iconica Diamonds From Sierra Leone Remix con la leggendaria strofa di Jay-Z, Kanye aveva tenuto conto delle reazioni. Uno dei discorsi più accesi su Late Registration era proprio nei confronti di Jay-Z e di come la sua strofa avesse trasformato il leggendario beat in terra bruciata. I sentimenti di Kanye per Jay erano da anni di grande ammirazione ma anche contrastati. Quella collaborazione in particolare rappresenta l’episodio artistico più classico per quanto concerne l’inizio della loro amichevole competitività.

In realtà i primi attriti iniziarono diversi anni prima col beat che cambiò la vita di Ye e provocato la prima fake reaction nei confronti del suo boss.

Quando arrivai in studio Jay aveva già registrato la strofa, sapete come fa lui, un solo take e mi disse “Dimmi cosa ne pensi?”. La ascoltai e pensai che in realtà volevo il Jay-Z più semplice. Non volevo il più “introspettivo, complicato liricamente…” ma finì comunque con dirgli “amico questa roba spacca” che potevo dirgli? – da Kanye West – Last Call

Già dall’iconica This Can’t Be Life quindi i due hanno avuta una relazione tanto profonda quanto complessa. Kanye vedeva Jay-Z come il suo Blueprint in termini di successo. Kanye non voleva essere solo un rapper ma un mogul, un’ispirazione e un’influenza sulle masse. Così quando la magnitudine del suo successo esplose su tutte le parti del globo era inevitabile che tra i due potesse nascere una sorta di competitività.

Per Big Brother contenuta nell’influente Graduation Kanye scelse DJ Toomp, leggenda della musica trap e vero e proprio co-protagonista del sound dell’intero album. Toomp dipinse una strumentale in piena sincronia con un disco che faceva della sua forza il concetto di musica da stadio, pesantemente influenzato dalle esperienze di Kanye nel tour con gli U2.

In Big Brother, Kanye disegnava l’albero genealogico su cui appendeva gli elementi che collegavano lui stesso a Jay-Z:

My big brother was B.I.G.’s brother, used to be Dame and Biggs’ brother, who was Hip Hop brother who was No I.D. friend, No I.D. my mentor now let the story begin

Una dinastia che proprio nei precedenti anni aveva subito una brusca scossa con la dipartita di Jay-Z da Dame Dash e Biggs. Big Brother era la pacca sulla spalla di Jay-Z, un modo di Kanye per dire io ci sono in uno dei momenti chiave della carriera di Hova. Nonostante il nobile gesto di Kanye, ciò che rende Big Brother una traccia storica è la sua onestà. Kanye approfitta della sua arte per esprimere il suo punto di vista su alcuni momenti in cui ha presunto che il suo fratellone gli avesse voltato le spalle. Momenti che andavano avanti da anni, toccando il leggendario concerto di addio Fade to Black o su chi dei due avesse avuto per prima l’idea di un brano con Chris Martin.

Jay-Z non perse tempo a rispondere alla canzone rispettando il punto di vista di Kanye ma non condividendone appieno la completezza di alcune delle situazioni descritte.

Penso che fosse brillante, Roc-A-Fella è fatta di amore onesto. I suoi sentimenti sono comprensibili perché è un amore difficile. Niente viene regalato, non ci sono giri gratis, niente di tutto questo, devi guadagnarti il tuo percorso. (…) Tutto nella canzone è vero, vero nella sua mente ed è questo ciò che la rende grandiosa. Sappiamo che tutti vedono le cose in modo diverso. – Jay-Z

La risposta di Jay-Z fu di rispetto assoluto ma anche di critica, erano i semi di una relazione che nel corso degli anni successivi ha continuato a donarci incredibili collaborazioni, un leggendario album e una rottura che pare sia tornata recentemente a ricostruirsi.

Jay-Z ascolta in studio Big Brother di Kanye West:

The Message di Dr Dre e Big Brother di Kanye West sono figlie di generazioni differenti ma rappresentano due momenti in cui il bisogno di esprimersi pone l’artista e la persona sulla stessa altezza in studio di registrazione.

Che sia il dolore di Dre o l’onestà di Kanye, entrambi i brani vedono i due artisti abbandonare i loro strumenti di produzione dando priorità alle parole. Due momenti unici che hanno contribuito ad impreziosire le loro iconiche discografie.