Sick Luke e Duke Montana: la libertà di essere real

Sick Luke Duke Montana

Da qualche settimana è uscito X2, l’album d’esordio del giovane producer Sick Luke. Come era facilmente prevedibile, le 17 tracce che lo compongono hanno invaso la top 50 Italy di Spotify e molte di esse sono destinate a riscuotere numerosi ascolti.

Le prime posizioni sono occupate dalle canzoni in cui performano le nuove leve, eppure a parere di scrive la canzone meno ascoltata è quella maggiormente degna di nota.

Sick Luke e Duke Montana: padre e figlio sullo stesso beat

Si tratta dell’ultima traccia della tracklist, Libertà. Questa canzone rappresenta qualcosa di unico in quanto su una produzione di Luca Antonio Barker (Sick Luke) rappa il padre Duccio Barker (Duke Montana) ( “Sto sopra al beat con mio padre, nessun altro lo può fare”).

Tra l’altro lo stesso Sick Luke si presta a vestire i panni del rapper nella prima strofa, oltre a incidere un ritornello dall’impronta decisamente motivazionale che si sposa perfettamente con la successiva strofa del padre.

Continuo a cercare un motivo
Perché fare quello che faccio?
La libertà si sta avvicinando
Adesso che sono arrivato lontano

L’intera canzone si fonda sulla volontà di raggiungere la libertà e di mantenere tale status.

La strofa di Duke Montana, che va assolutamente ascritta al genere del rap motivazionale, è realizzata da un rapper maturo che rivendica con degna incisività e crudezza di appartenere a una schiera di rapper che fa dell’essere real motivo di vanto e di orgoglio.

Nel corso della strofa Duke manifesta la volontà di distinguersi da questa ondata dominante di rap che si fonda quasi unicamente su un’esibizione ossessiva di beni materiali a cui contrappone il suo sano “grezzume” ( “Minimalista, niente oro addosso, solo spade grezze).

Il rapper romano ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dei falsi amici che lo hanno abbandonato nel corso degli anni, a cui fanno da contraltare una serie di homies che nonostante tutto gli sono rimasti vicino. A rimarcare lo stretto legame con le sue radici ben si inserisce la dolce dedica all’amico in carcere e all’amico scomparso nel 94.

La libertà di rappare real

La strofa si conclude evidenziando nuovamente il fine ultimo della sue rime: nonostante tutto, nonostante le mode (“So’ cresciuto co’ ‘sta roba street, fanc*lo al reggaeton and the skinny jeans”), nonostante i soldi, Duke Montana intende assolutamente continuare a trascrivere in versi il suo rap crudo, che rappresenta il suo mondo di intendere la libertà, ossia la libertà di rappare (e soprattutto essere) real e di rappresentare i “ragazzi a rota” (“mixtape per i ragazzi a rota, se la base non l’ha fatta Luke, non ci sputo sopra”).

La sua vocazione infatti non è quella di realizzare hit bensì quella di rappresentare la sua realtà grezza e la sua adorata città. Non importa se la sua musica non arriva a tutti. Quello che importa è che arrivi alle poche persone a cui Duke intende rivolgersi.

Per queste ragioni riteniamo che, per quanto anche moltissime altre canzoni di X2 siano meritevoli, questa traccia abbia una scintilla in più che le consente di brillare più delle altre, o perlomeno in maniera speciale.

Qui sotto il link della traccia!