Murubutu, Moder – Pioggia infinita (testo)

Murubutu intervista
Foto di Tamara Boscaino

Testo di Pioggia infinita di Murubutu e Moder, brano prodotto da Red Sinapsy.

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Leggi il testo di Pioggia infinita di Murubutu e Moder

Questa pioggia non si ferma scende da millenni
batte cieca sul pianeta e ci trascina via
sulla roccia, dalla coltre di ‘sti cieli eterni
noi con gli occhi a pezzi, chiudi gli occhi man man man

questa pioggia prende forza da nembi perenni
picchia e vessa sulla testa e porta alla follia
e noi persi qua superstiti fra cieli immensi
noi con gli occhi immersi, chiudi gli occhi man man man

Prigionieri di terra nel cielo di tenebre, percossi dall’acqua che impatta e non passa
grigio nero di cenere nel cielo di Venere, questa pioggia ti marca, t’ammanta, ti marchia
dalle creste a nord-est si diretti alle vette in ‘sta giungla di nuvole qua in cerca cupole
Venti freddi e tremende tempeste magnetiche, è precluso ed inutile anche l’uso di bussole

pioggia battente, ogni lume in cerca di strade ma Il suolo si fa torrente poi fiume, palude e mare
‘sto suono tarpa mente, ogni luce nel temporale risplende fosforescente nel buio crepuscolare
tambura nella foresta picchietta sui colpi lividi, sferza qua l’acqua fredda riversa mille millimetri
persi qui fra i perimetri, infesta la testa d’incubi, toglie il colore agli occhi sconvolti da mille brividi

Comparve ora enorme una nube di polvere, mutava la forma volando nel buio
avanzava sui trampoli fatti folgore, io annaspando nel fango cercavo la fuga
finalmente ad un tratto nel lasso di un attimo, un raggio nel vuoto di un solo bagliore
dal naufragio del razzo sembrava un miracolo, il miraggio del fuoco di un sole minore

Questa pioggia non si ferma scende da millenni
batte cieca sul pianeta e ci trascina via
sulla roccia, dalla coltre di ‘sti cieli eterni
noi con gli occhi a pezzi, chiudi gli occhi man man man

questa pioggia prende forza da nembi perenni
picchia e vessa sulla testa e porta alla follia
e noi persi qua superstiti fra cieli immensi
noi con gli occhi immersi, chiudi gli occhi man man man

Le tue lacrime tra i miei capelli
quanta strada per morire qui
promettimi di amarmi poi di farmi a pezzi
Venere ti prego basta così

Quando dici a metà strada come fai a saperlo
hai visto dio che ci ha indicato e si è fermato il tempo
in questo cielo di cancrena una preghiera al vento
brilla di bianco perla la pelle dell’Inferno

e noi a specchiarci nelle gocce
Marciti appena nati fiori che nessuno coglie
pezzi d’acqua acuminati ci trapassano la fronte
perché siete spaventati in fondo è solo morte

e se è la fine beh devi farci i conti
quanto vuoi soffrire per cercare la tua oasi
da quanto non dormi non lo sai nemmeno tu
L’acqua ha cancellato tutto anche il ricordo di chi non c’è più

è chiaro al centro dell’uragano
la vita è una scintilla e noi tra poco ci spegniamo
e tu fatti un regalo non crederci davvero
io resto fermo qui dove puoi affogare mentre guardi il cielo

Lui rideva poi guardava in alto
e sembrava la scena di un film
Gli occhi grandi come lo spazio
e forse adesso puoi trovarlo lì

Le tue lacrime tra i miei capelli
quanta strada e morire così
promettimi di amarmi poi di farmi a pezzi
Venere ti prego dimmi di sì

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