Murubutu, Dhany – Palazzo di gemme (testo)

murubutu

Testo di Palazzo di gemme di Murubutu e Dhany, brano prodotto da James Logan.

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Leggi il testo di Palazzo di gemme di Murubutu e Dhany

Tu pioggia che bagni i narcisi, che sembri suonare l’asfalto
ste gocce sono meteoriti che danzano sopra il basalto
e ogni volta le guardo e mi incanto, le guardo e mi scaldo, le guardo e mi calmano
sembra non cadano, salgano e parta dal basso qua il viaggio dell’acqua al contrario

e ogni goccia che tocca per terra, ha un suo tocco, una nota diversa
ed il cielo che suona il suo piano, ogni tasto è una corda nascosta nell’erba
e sta musica in testa qua è musa e tempesta di nubi in orchestra, una muta promessa
che non finisce mai mai mai

Tra i confini delle case, tra i profili delle strade, fra i cortili dell’estate, il ticchettio del temporale,
questo ritmo regolare, suona mille Stradivari, fra le vie, le case e il mare, fino a farle straripare
io cerco prove e indizi dove inizi questa pioggia e finisca per sempre la malinconia
In ‘sto tempo che pare sospeso, è un veliero di ghiaccio e vapore

attraversa l’oceano sorpreso e si frange su spiagge dell’Ovest
io lo chiamo per nome, ne guado le chiome, ricavo un bagliore
traduco le piogge qua mosse dall’alto nel codice Morse dell’acqua che cade per ore

E poi…sai…vedrai…per me sarà come impazzire
nel vortice di un nuovo Sole
camminando fioriranno mondi fra di noi
e noi riflessi come aurore
mentre ci piove dentro al cuore ore e ore e ore

Ogni goccia a suo modo è uno specchio, col mondo riflesso all’interno
ogni goccia ha un suo fuoco, un suo senso, uno sguardo diretto sul cosmo e sul tempo
ogni goccia a suo piccolo modo qui un piccolo mondo ed è un piccolo globo
una pioggia di varie sequele, una trama di tele di questo mio stesso universo

e in una queste ti ho visto e temevo che tu scomparissi
tu stessa una goccia dispersa nel cielo deserto fra nuvole e prismi
e sotto qui un regno vibrante, che è un dedalo d’arte, si pieno e pulsante
e a volte mi chiedo qui quale sia il vero fra i cieli che vedo qui nelle pozzanghere

Ogni goccia che cade fra i lampi (lampi) si frange fra mille rimbalzi (balzi)
riflette i tuoi occhi smeraldi con dentro un milione di mondi più grandi
ci investe e ci guarda, rilessi di karma, fra i nembi dell’alba
muovendo tempeste e tingendo di affreschi e arabeschi qua i resti di mondi dispersi nell’aria

l’assalto meraviglioso, un parto di perle celeste
che tende ora un arto nel cielo che è un arco guerriero ed è un arcobaleno
e solo allora la pioggia sul corpo, la pioggia nel bosco si spegne silente
e ci lascia ora soli a fissarci negli occhi ed intorno un palazzo di gemme

E poi…sai… vedrai…per me sarà come impazzire
nel vortice di un nuovo Sole
camminando fioriranno mondi fra di noi
e noi riflessi come aurore
mentre ci piove dentro al cuore ore e ore e ore

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