Kanye West è un libro aperto nella suggestiva Jesus Lord

Kanye West

Jesus Lord è sicuramente uno dei momenti migliori di Donda di Kanye West. Nonostante i suoi nove minuti di lunghezza, il brano si distingue per il proprio carattere introspettivo e per dare uno sguardo agli anni più recenti della vita del rapper.

Nella traccia spicca un’unica e lunga strofa, ricca di momenti significativi espressione dell’interiorità dell’artista. Cliccando QUI, potete recuperare il testo completo, inclusa la strofa di Jay Electronica.

Kanye West ci parla di sé in Jesus Lord.

Le tinte del brano – opera di MIKE DEAN, Swizz Beatz e Gesaffelstein – ci riportano al mondo onirico di The Life of Pablo. Jesus Lord si presenta come una lunga confessione, durante la quale Ye dà la propria versione dei fatti degli ultimi anni.

Dal 2016 in poi, infatti, il rapper è stato nell’occhio di un ciclone mediatico, responsabile di aver messo a nudo molti fatti della sua sfera privata: dal crollo nervoso al divorzio da Kim, non c’è stato nulla che i media non abbiano consumato, distorto e diffuso in ogni maniera. Con questa canzone, Kanye West vuole quindi dirci la propria con grande trasparenza e brutalità.

In apertura, protagonista è la speranza che tutto quanto accaduto negli ultimi anni si tratti solamente di un sogno. Le persone più care hanno abbandonato Kanye una dopo l’altra e questo lo ha portato a perdere i propri riferimenti e maturare pensieri suicidi:

“But lately, I’ve been losin’ all my deepest friends (Lord)/And lately, I’ve been swimmin’ on the deepest end/It’s just drugs, it ain’t no hugs, it ain’t no love there/You been down so much you don’t even know what’s upstairs (Jesus)/Suicidal thoughts got you wonderin’ what’s up there (Lord)/And while I introduce the party, you say it’s up there”

Nel vortice di disperazione alimentato anche dai farmaci, spicca la figura di Donda, ancora di salvezza e speranza per il figlio. La madre dava, infatti, senso all’esistenza di Kanye e, una volta scomparsa, ha portato via con sé lo spirito della festa, cioè il senso della vita del rapper:

“Mama, you was the life of the party/I swear you brought life to the party/When you lost your life, it took the life out the party (Jesus)”

Segue un conflitto di luci ed ombre, nel quale Ye non può che rivolgersi alla fede e alla preghiera: Cristo gli darà la forza di rialzarsi da questa situazione e mirare solamente al successo e alla serenità? Ci sarà effettivamente qualcosa dopo la morte fisica del corpo?

Jesus Lord è anche riflessione sulla società contemporanea.

La seconda parte del verso si apre con un brusco cambio di scena: protagonista, infatti, non è più la tormentata esistenza di Kanye West, ma quella di qualsiasi membro della comunità afroamericana, continuamente alle prese con povertà, violenza e ingiustizie.

L’artista consiglia ai propri ascoltatori neri di trovare una strategia, un piano per sfuggire alla vita che li aspetta. In questa riflessione rientrano una madre, una figlia e un figlio. Questi cade vittima della violenza del ghetto portando la donna ad abusare di sostanze stupefacenti nel tentativo di lenire il dolore:

You better have a strategy or you could be a statistic/Little boy dies, he’s just one of the mystic/And mama steady crying ‘cause she really the victim (Jesus)/And she’s getting high and she’s getting addicted (Lord)

Ad un certo punto, entra in gioco la ragazza, rimasta incinta del fidanzato. Quest’ultimo cerca di convincerla ad abortire, ma lei si rifiuta a causa dei costi elevati dell’operazione. Kanye dipinge molto bene l’assenza del padre del nascituro e della fatica della giovane madre di crearsi una propria stabilità economica ed emotiva.

That’s a family portrait, and her daughter just absorbed it/Sixteen, pregnant, baby daddy say she should abort it (Jesus)/But we can’t afford it, so she decides to move forward (Lord)/Baby shower time, father didn’t show up/Now she just feeling nauseous like she finna throw up/The water flows down her legs, yeah, it’s finna go up (Jesus)/A year done went by, her daughter just turned one (Lord)/And she’s still dependent on her mom

Quanto descritto da Mr West è un ciclo infinito di vita e morte, che si spoglia della propria naturalezza per assumere le tinte di un meccanismo perverso e asettico: alle persone facenti parte di questo ritratto di famiglia sembra preclusa qualunque emozione positiva, la felicità tra tutte.

Su questo punto, possiamo tracciare il parallelismo con la vita di Kanye: un parallelismo che ne mette in risalto l’umanità. Gli ultimi anni della sua esistenza sono stati una spirale di eventi negativi, che lo hanno continuamente messo alla prova: un susseguirsi di alti e bassi, in un puro e semplice meccanismo di alternanza.

Ad un certo punto, nella scena si inserisce un terzo fratello, deciso a vendicare l’assassinio del figlio più giovane. Questa figura è divorata dalla rabbia e si aggira per il ghetto mosso dal desiderio di togliere la vita al responsabile. Una volta trovato, il ragazzo lo affronta elencandogli le sue colpe e chiedendogli un motivo per il quale non dovrebbe ucciderlo.

Questi non ha giustificazioni e le sue parole rivelano come fosse, a sua volta, vittima di un sistema ingiusto e oppressivo, abituato a dimenticare le persone emarginate e più fragili:

You took my brother life, you made my mother cry” (Lord)/”Tell me one reason I shouldn’t send you up to Christ”/He said, “Go ‘head, take my life, I’ve seen everything but Christ”/Then big bro just blacked out and all you seen was the light (Jesus, Lord)

Il ruolo della fede.

Gesù svolge sicuramente un ruolo salvifico all’interno del brano. Tuttavia, dalle parole di Kanye West traspare comunque un conflitto interiore che lo ha portato ad interrogarsi sulla sua presenza effettiva. Dov’era questi quando Ye era preda della propria depressione e delle difficoltà della vita quotidiana?

Anche nella seconda parte, si mette in discussione la religione e questo traspare dalle parole dell’assassino che afferma di aver visto di tutto nel ghetto tranne Cristo. Dov’era questi quando la comunità era vittima di leggi ingiuste e razziste? Questo conflitto arriva però a ricomporsi e l’artista riconosce gli effetti benefici della fede, in linea con quanto da lui vissuto negli ultimi anni.

La vicenda tratteggiata dal rapper con la propria strofa testimonia quanto egli sia conscio degli eventi attuali. Molte testate lo hanno, infatti, accusato di vivere in un’altra dimensione, dominata dal suo ego. Jesus Lord ci dice, invece, quanto Kanye West sia sintonizzato con la realtà.

Jesus Lord nasce come confessione per diventare denuncia. Ad essere protagonista e centro della narrazione non è solamente il rapper, ma l’essere umano con i suoi dubbi e problemi e, in particolare, la comunità afroamericana piagata da razzismo e violenza. Il brano ci restituisce quindi un’ottima prova da parte di Ye, che ben conosce quanto accade attorno a lui.

Siete d’accordo con questa analisi di Jesus Lord di Kanye West? Fateci sapere la vostra nei commenti dopo aver recuperato anche la nostra recensione di Donda… buona lettura!