Maledetta Noia di Magyco racconta il sentimento di una generazione

Maledetta Noia

Maledetta Noia è il nuovo brano di Magyco, artista classe ’96 che ha da poco firmato con la Dadaismo Records di Deleterio.

Per l’occasione, Del realizza anche il ritornello del brano donando agli ascoltatori più nostalgici un dolce throwback, presentando alla scena italiana un nuovo artista che sembra aver tutte le carte in regole per far parlare di sé.

Da Califano a Ernia: anche Magyco canta la sua noia

La noia è uno dei sentimenti che ha più accomunato le generazioni degli uomini attraverso le epoche. E’ stato un argomento cardine della filosofia occidentale, ma anche della letteratura novecentesca e più di recente della musica. E’ per questo motivo che Maledetta Noia di Magyco riesce a descrivere una sensazione che pur mancando di forma è più concreta che mai, soprattutto in un Paese come l’Italia, dove è stata raccontata nei più disparati mondi, dal cantautorato di Franco Califano sino alla abile penna di Ernia dei giorni nostri, che alla noia ha dedicato una canzone con tanto di citazione a Charles Baudelaire.

In “Maledetta Noia” quindi,  Magyco ci presenta la sua personalissima visione di questo sensazione, coadiuvato dai sinth nostalgici della produzione firmata da Deleterio,  che qui partecipa anche al ritornello del brano.  Non è da tutti aver il privilegio di ospitare una leggenda come Del sulla traccia, che con le sue produzioni ha scritto pagine importanti del genere in Italia e che adesso si appresta a raccogliere i primi frutti della Dadaismo Records, la sua label indipendente che vede proprio il classe 96  tra le punte di diamante.

Partiamo quindi col presentare brevemente Magyco, nell’attesa che Maledetta Noia  possa essere soltanto  l’incipit di un progetto più corposo ed ambizioso, come la cura del singolo in questione lascia presagire.

Figli allo sbando, i figli dello sballo,

Sarei voluto essere figlio di un altro, che cazzo,

Gli amici vanno al bar e bevono dal pomeriggio,

Mentre a casa ogni scusa è buona per un litigio,

Sai, fuori piove e non sopporto quel grigio, no

Ne arriccio una, la appiccio poi ricomincio

La storia di Alessio Albertini, in arte Magyco, è infatti comune a quella di molti ragazzi della penisola che non trovando conforto e comprensione nel sistema  hanno deciso di sposare la via più lunga ed impervia, guidati dal sogno della musica e dalla voglia di cambiare una vita su misura che forse gli stava troppo stretta.

Magyco nasce infatti a San Benedetto del Tronto, che sicuramente non appartiene a quei poli dove il rap italiano ha più facilità ad attecchire come Milano, Roma o Napoli. La provincia in Italia non è mai stato un terreno fertile per i più giovani e non è una verità da limitare esclusivamente alla musica. La provincia limita gli orizzonti e la creatività, ed è per questo che quando riesci ad andare oltre ogni traguardo sembra avere un gusto più intenso.

Nel caso di Alessio, il raggiungimento di una soddisfazione personale come la firma in Dadaismo Records è stato figlia di un processo lungo e ragionato, che lo ha visto calcare i palchi dei freestyle della sua terra, sognando di ripercorrere le orme degli idoli che da piccolo vedeva in TV : nessuno è mai rimasto indifferente al fascino di artisti come Eminem, 50 cent e Dr.Dre, che hanno fatto da trend-setter per la globalizzazione del movimento di cui oggi possiamo godere.

La differenza però è che Magyco non ha scelto di intraprendere la musica per ostentare una vita non sua, delle cose che non possiede o uno status destinato a vivere e morire in base a dei follower. Ha piuttosto deciso di dare voce alla sua interiorità, che come quella di molti altri suoi coetanei è fatta di sogni e di determinazione, ma anche di fragilità e paure.

Prima di Maledetta Noia  e della firma con Deleterio infatti, Alessio ha pubblicato diversi singoli insieme a James Logan, giovane produttore italo-albanese che ha all’attivo diversi credits con Claver Gold, che è sicuramente uno degli artisti che più rappresenta lo spirito introspettivo cui accennavamo in precedenza.

Ma ci sono stati anche dei brani liricamente più espliciti, come l’ultimo singolo Clipper, che ci fa ben apprezzare la sua versatilità sul beat e nella scrittura.

Io ti conosco bene, lo so bene chi siamo,

Forse sarà per questo che mi fa così strano,

È inutile scappare se poi ce le cerchiamo

Maledetta Noia rappresenta quindi l’episodio più vicino alla maturazione di un percorso complesso, che sembra aver trovato il suo vestito migliore in un momento in cui la pandemia ci ha costretto a guardarci dentro. Nel brano in questione Magyco racconta di come la noia non lo abbia mai abbandonato, nei luoghi, nelle persone che sono entrate nella sua vita e nelle situazioni di ogni giorno.

Proprio come accadde al poeta turco Nazim Hikmet, che nella sua Nostalgia descriveva bene quella amara sensazione nel non riuscire a scrollarsi di dosso qualcosa che non ha un nome o una forma ma che semplicemente esiste dentro di noi.

Perché oggi è diventato troppo facile giudicare ed è per questo che è necessario che le nuove generazioni vengano sensibilizzate all’empatia, perché non tutto è come sembra e non basta dire “sto bene” perché le cose vadano bene davvero.  E se a farlo è un ragazzo che queste cose le sta vivendo sulla propria pelle, questo non può che essere d’aiuto a chi si ritroverà nelle parole di questo testo, che riesce a miscelare sapientemente la profondità della sua penna ad una tematica che può facilmente cadere nel clichè. Ma non questa volta.

Puoi ascoltare Maledetta Noia qui: