L’edizione in vinile di Dove Vola L’Avvoltoio e l’arte di saper raccontare

Murubutu La Kattiveria

La stampa in vinile del primo disco de La Kattiveria, Dove Vola L’Avvoltoio, ci ricorda il valore e l’importanza della scrittura nel rap.

Il 15 gennaio uscirà ufficialmente la tiratura in vinile del primo disco della Kattiveria Crew: Dove Vola L’Avvoltoio. Il doppio vinile  conterrà tutte le tracce originali remasterizzate e vedrà al suo interno la presenza di ben quattro tracce bonus.

Sul sito ufficiale della Kattiveria sono disponibili due pacchetti d’acquisto: il primo contenente il vinile e il poster autografato dalla Crew e il secondo contenente anche la t-shirt ufficiale del collettivo.

In occasione del vinile, occorre spendere una paio di parole riguardo al disco, alla Kattiveria e sopratutto al potere della parola.

lirica – /lì·ri·ca/ – “Poesia tendente a rivelare momenti ed episodi del mondo dell’artista in una luce di mitica esemplarità.“. È proprio con questa bella – e forse dimenticata – parola che bisogna partire quando si parla di Murubutu e del suo collettivo.

Nell’ormai lontano duemila infatti nacque una crew che, negli anni e nei dischi, è riuscita a riportare in auge e a (ri)dare valore all’arte di saper scrivere: La Kattiveria Crew. Originariamente formata da Murubutu, Depy m.c., Yanez Muraca e Mastrosuono, la crew porta avanti sin dalla sua nascita un suono unico, un rap fatto di flussi di coscienza incastonati in metriche chirurgiche. Il collettivo, ampliato dagli arrivi di U.G.O. e Il Tenente, dà alla luce nel 2006 ad uno dei dischi più tecnici ed introspettivi che il rap italiano abbia mai visto: Dove vola l’avvoltoio.

Uscito sotto la formazione composta da Murubutu, Yanez Muraca Il Tenente, U.G.O. e Dj Caster Dove Vola L’Avvoltoio è un disco che raccoglie i frutti di anni di allenamento e sperimentazione artistica, un condensato di storie e rime che ogni appassionato del genere dovrebbe conoscere. Dai liricisimi serrati de L’armata delle tecniche fino ai toni epici e mitologici di Titanomachia, questo disco racchiude al suo interno uno spirito artistico che oggi come oggi è difficile ritrovare nei progetti che pullulano il mercato musicale. L’uomo votato all’inchiostro e all’incastro – anche detto Murubutu- e la sua “armata” di liricisti dalle penne affilate hanno creato una realtà che ha sempre saputo equilibrare contenuto, suono e tecnica, convergendoli in capolavori del calibro di Tornando da Babilonia  o Ogni singolo idolo.

La peculiarità che permea l’intero disco – ma anche l’intero collettivo- è sicuramente quella di riuscire trasformare ogni testo in uno storytelling. In senso lato questa tecnica di scrittura nei brani della Kattiveria fa si che ogni sensazione, ogni storia, ogni pensiero venga raccontato nei minimi dettagli, in un percorso fatto di aggettivi e descrizioni degne della scrittura di uno autore Naturalista.

Oltre alle parole però l’elemento che completa il disco è ovviamente il suono. Dj Caster, Il Tenente e U.G.O sono riusciti a costruire una sonorità perfettamente coerente con l’identità e l’atmosfera del progetto. L’utilizzo metodico e ben calcolato dei sample e dei cuts riesce a dare vita a produzioni che nel complesso si sposano perfettamente con i temi e le atmosfere trattata nei rispettivi brani.

L’uscita di questa edizione in vinile è la giusta occasione per conoscere la Kattiveria Crew e le loro storie, minuziosamente raccontate in un rap profondamente conscious. Dove Vola L’Avvoltoio non è un disco semplice,  non è un progetto che – né ieri né oggi – aderisce a nessun tipo di schema. Questo disco rappresenta un pietra miliare per coloro che hanno dato e daranno sempre spazio all’importanza delle parole e al loro buon uso.

Potete pre-ordinare la vostra copia di Dove Vola L’Avvoltoio de La Kattiveria – dove, vi ricordiamo, saranno presenti quattro bonus track – cliccando QUI.