Perché la piazza intitolata a Sfera Ebbasta fa arrabbiare il web?

Piazza Sfera Ebbasta

Tra i vari colpi di scena della campagna marketing di Famoso, la piazza di Cinisello intitolata a Sfera Ebbasta sta facendo particolarmente discutere.

La notizia meno notizia di tutte è questa: da venerdì 20 novembre è disponibile su tutti i digital stores il nuovo disco di Sfera Ebbasta. Famoso è un album che ha l’ambizione di portare l’urban italiano al di fuori dei confini nazionali, con una distribuzione che comprende gli Stati Uniti e l’America Latina. Per realizzare un’operazione così imponente, Island Record e Thaurus hanno deciso di supportare l’uscita del disco con un piano marketing all’altezza. Tra le varie operazioni pubblicitarie (campagna per KFC, Famoso – The Movie su Amazon Prime, billboards in giro per il mondo) ce n’è una che ha destato particolare scalpore. Soprattutto agli occhi degli over 40 che sguazzano nelle filter bubbles degli algoritmi di Facebook. Si tratta, ovviamente, della piazza intitolata a Sfera Ebbasta dal comune di Cinisello Balsamo.

Poche ore prima della release di Famoso, il rapper di Ciny ha postato nelle sue Instagram Stories una parte della cerimonia di inaugurazione. Nelle stories viene svelata la targa della piazza intitolata a Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta. Il sindaco Giacomo Ghirardi ha voluto conferire un riconoscimento ad un artista che può essere di ispirazione per tutti i giovani di Cinisello. Il tutto è stato fatto in collaborazione con Spotify con chiaro intento promozionale, dato che la legge italiana vieta di intitolare piazze e vie a persone ancora in vita.

Sindaco consegna piazza Sfera Ebbasta

Non siamo in America

Quella di intitolare delle vie o delle piazze a dei rapper è una pratica piuttosto comune negli USA e decisamente nuova per l’Italia. Sono diversi i rapper americani insigniti di questo onore, penso ad esempio a Nipsey Hussle che è stato ricordato dai cittadini di Los Angeles con la Nipsey Hussle Square. Ma i casi sono parecchi, soprattutto a New York dove quasi ogni quartiere ha dedicato il nome di una via o di una piazza ad un rapper iconico. Nel Queens c’è la Run-DMC JMJ Way, a Staten Island c’è il Wu-Tang Clan District e a Brooklyn c’è la Cristopher Wallace Way, in onore di Notorious B.I.G..

I nomi che diamo alle strade, alle piazze e alle vie si portano dietro dei significati storici e culturali di grande importanza, così come i monumenti e le statue rappresentano una parte della storia dell’umanità. Il significato che attribuiamo ad esse, però, cambia a seconda dell’evoluzione della società e dei valori condivisi. Perciò, non c’è troppo da stupirsi se alcune persone sentono la necessità di abbattere le statue di Cristoforo Colombo (proteste Black Lives Matter per capirci) e di intitolare una via o una piazza al rapper che ha portato in alto il nome del proprio quartiere o della propria città.

La reazione degli over 40 sul web alla piazza intitolata a Sfera Ebbasta

Tornando all’Italia, come da pronostico, la notizia ha alzato un polverone mediatico scatenando le ire e gli sproloqui dei tuttologi del web. Questi, infatti, hanno smesso per un attimo di spiegarci quali sono le misure anti COVID da adottare per risollevare il Paese, per concentrarsi sul fallimento della nostra società e della nostra cultura. Se volete farvi un’idea (e una risata), date un’occhiata ai commenti apparsi sotto al post di Facebook pubblicato da La Repubblica.

Come è possibile che ci sia ancora così tanta gente che non ha capito il funzionamento di certe dinamiche commerciali? Perché sembra che intorno al mondo del marketing ci sia ancora un alone di mistero, viste tutte le informazioni che abbiamo a disposizione? Davvero il funzionamento del web è ancora incomprensibile agli occhi di tanti?

Sono tutte domande che mi tengono sveglio la notte a cui, sfortunatamente, non ho ancora trovato una risposta. In ogni caso, aldilà dei miei problemi di insonnia, questa situazione ci permette di trarre due spunti.

Piazza Sfera Ebbasta Cinisello Balsamo Spotify

Spunti da trarre

Il primo è che questo caso mediatico, come gli innumerevoli degli ultimi anni, mette nuovamente in luce quanto poco il pubblico italiano abbia capito di tutto ciò che riguarda il mondo della musica rap. Quanto il linguaggio, i segni e gli stilemi di questo genere musicale siano lontani dall’essere compresi e decodificati, nonostante domini le classifiche italiane da un po’ di tempo.

Il secondo, che sinceramente mi lascia ancora più perplesso, riguarda il funzionamento del web e del marketing in generale. Infatti, i nostri commentatori seriali, non si rendono conto che il loro comportamento sul web non fa altro che rafforzare il “nemico” che vorrebbero combattere. Questo perché l’iniziativa messa in atto da Sfera e il suo team, oltre ad essere un modo di testimoniare il legame tra l’artista e la sua città, è anche un’operazione della cosiddetta guerrilla marketing. L’obiettivo finale, dopo tutto, è quello di suscitare reazioni e commenti da parte del pubblico. Questo per dire che il buzz generato dalla notizia non è altro che il risultato atteso dal reparto marketing che ha lavorato alla promozione del disco.

Per concludere, vorrei estendere un piccolo consiglio a chiunque leggerà questo articolo (solitamente lo do a me stesso). Non sempre il mondo ha bisogno della nostra opinione. E, soprattutto, più decidiamo di mettere bocca su qualunque cosa più la nostra opinione diventerà irrilevante. Peace & buon ascolto di Famoso (che mentre sto scrivendo è già diventato disco d’oro).