Un libro dagli Effetti Giamaicani – Intervista a Michele D’Amore

Michele D’Amore ci racconta com’è possibile vivere in freestyle senza mai smettere di combattere inseguendo i propri sogni.

Trovare romanzi o libri street che ci raccontino di rap non è mai stato semplice, soprattutto agli inizi del nuovo millennio, quando l’Hip Hop era destinato solo a quella cerchia ristretta di persone che oggi possiamo definire come i precursori di questo genere nel nostro paese. È proprio all’interno di questa cerchia che in quegli anni, durante una serata dello SHOW OFF,  ho avuto il piacere di conoscere Michele D’Amore, al tempo conosciuto come MDJ+. In quell’occasione acquistai una copia del suo libro Spregiudicati, un libro che divorai in poche ore da quanto ne fui assorbita e che mi segnò completamente. Da allora non mi sono mai persa le sue successive pubblicazioni. Tra i tanti libri pubblicati come MDJ+ troviamo, Beograd Bboyz e Loredana, solo per citare i più noti.

Mdj+ ha sempre raccontato l’Hip Hop come se fosse un sogno, con l’entusiasmo e la passione di chi lo ha vissuto e amato visceralmente. Attraverso i suoi libri ha saputo fotografare la realtà circostante in maniera “molto verista”, che è appunto il  mood del rap, che vuole raffigurare una istantanea esatta di quello che era la società, di quello che si viveva nel quartiere, nella città di provincia, ma anche un modo di interpretare e rappresentare la politica, intesa nel termine più ampio della parola.

Nonostante da allora siano passati molti anni, MDJ, che oggi si firma con il suo vero nome Michele D’Amore, continua a vivere la city in bicicletta con lo stesso mood e la stessa passione del ragazzo di Via Padova di inizio millennio.

Effetti Giamaicani è il titolo del suo ultimo libro, uscito proprio durante il periodo del lockdown di marzo scorso:

Quando fai uscire un libro speri sempre che tutti come te siano contenti che hai fatto una cosa nuova, quindi uscire con un lavoro in un momento come quello che abbiamo appena vissuto è stato un po’ una decisione molto sofferta. L’idea, prima che iniziasse questa emergenza, voleva essere quella del libro della primavera. Ho pensato che comunque ci stava farlo uscire lo stesso, non in versione cartacea, visto che gli eventi o le jam non ci sarebbero state per poterlo presentare, ma in versione ebook.”

Dopo il successo underground di Fronte del Fuoco e dello street-book Facciamo L’Amore, due libri che si discostano totalmente dal mondo dell’hip hop, Michele D’Amore con Effetti Giamaicani, torna a stimolare la nostra immaginazione e i nostri sensi narrandoci una storia che ha il suono del boom cha e il profumo delle strade asfaltate di una Milano che corre, tra business call e session di freestyle, di continue sfide sopra e sotto il palco, di treni presi di notte con il battito del cuore sempre pulsante perché questa musica, il rap, ti porta ad avere sempre l’adrenalina a mille.

“Nell’ultimo anno ho incontrato alcune persone che mi hanno chiesto come mai non scrivessi più di rap e contemporaneamente è un pò che cercavo di trovare un modo di condividere quelle bellissime sensazioni che ho vissuto all’inizio della mia scoperta di questo panorama come quello delle jam in modo non nostalgico, quindi volevo scrivere qualcosa che magari avrebbe fatto piacere alle persone che avevano letto delle mie cose sul rap e mi piaceva rivivere determinate emozioni. Mi è venuto in mente di raccontare una storia di una ragazzo che effettivamente non c’entrava nulla con il mondo dell’hip hop e che le vede per la prima volta in modo da veicolarle senza quel peso di una nostalgia un po’ stagnante.”

Il protagonista di Effetti Giamaicani, Riky, è una persona con una vita ben definita, con un lavoro, la ragazza, gli amici e il fantacalcio, con una bella casa nel quartiere e le serate in pizzeria. Lungo il percorso della sua vita “conformista” scopre qualcosa di insolito, il freestyle, che stravolge tutto quanto e quando lo confessa al suo amico, quest’ultimo torna a casa un  po’ sotto shock, perché parlando con la sua ragazza dice: “finché siamo tutti qui va tutto bene ma poi cambiano i giochi e ti trovi o a criticarlo oppure a mettere in discussione le cose.”

Oltre al personaggio di Riky, emergono altre due figure importanti: la prima è quella di Froma un ragazzo di periferia, che ogni mattina si reca al lavoro facendosi in quattro per portare a casa il pane. Nell’ambiente del rap, a differenza di Riky che è nuovo della scena, lui ha già un nome. È un ragazzo che sul palco mette tanta passione e determinazione, è uno che vuole primeggiare e che non molla mai, ma quando si vede sconfiggere da Riky, un ragazzo “pettinato” e di buona famiglia, fatica ad accettarlo e fa emergere il suo spiccato spirito competitivo.

Froma e Riky si incontrano per la prima volta una mattina di pioggia a Milano e condividono assieme un pezzo di strada scambiando due chiacchiere, sono entrambi inconsapevoli che quell’incontro fortuito li porterà a rivedersi sopra un palco senza che entrambi se ne ricordassero. Una relazione che nasce con un incontro casuale, che la competitività di entrambi metterà poi a forte rischio, ma che alla fine la stima reciproca trasformerà in grande amicizia.

L’altro personaggio, al quale per altro sono molto legata, è Eleonora. Lei è una ragazza che per passione scrive e racconta di rap per una testata giornalistica di settore. Sarà proprio lei a riconoscere il vero talento di Riky, tanto da volerlo a tutti costi seguire in giro per l’Italia documentando il suo innato dono del freestyle che lo porterà a conseguire innumerevoli vittorie. Una ragazza determinata ma soprattutto appassionata del suo lavoro da reporter, che persegue le sue ambizioni tanto da riuscire a raggiungere un grande obiettivo da lei sempre desiderato (no spoiler).

Durante la nostra chiacchierata telefonica, gli ho chiesto cosa fosse per lui vivere in freestyle:

La vita in freestyle per Michele D’Amore è qualcosa sempre in costruzione, l’idea alla base di questo è che forse non bisogna smettere di rimanere informati su ciò che ci circonda, che dobbiamo restare affamati e soprattutto non avere paura della novità. Il protagonista infatti, grazie a questa nuova ed inaspettata passione, inizia a fare cose che prima non faceva, va in libreria a comprare libri, guarda nuovi film che non aveva mai visto, scopre nuovi posti. Ecco, forse vivere in freestyle da un certo punto di vista non vuol solo dire improvvisare sempre, ma significa abbandonare la monotonia, alzarsi e rimanere in movimento, sempre positivi e aperti verso il mondo.”

Un libro che vuole dare un venticello di freschezza” adatto anche ai non appassionati rap, perché questo libro non parla solo di musica ma ci racconta di sfide, di passione e di talento, soprattutto però ci vuole insegnare a reinventarci anche nei momenti più difficili.

Il fulcro di questo street-book, è rappresentato appunto dalle sfide che la vita ci chiede di affrontare ogni giorno, quelle stesse sfide che Riky dovrà affrontare sul palco con tenacia e ambizione senza mai arrendersi, perché saranno quelle più difficili ma allo stesso tempo più emozionanti. A tal punto da trasformare la sua monotona esistenza a base di business plan e meeting in una vita in freestyle dagli Effetti Giamaicani.

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