10 parallelismi tra il freestyle italiano e l’NBA – Pt. 3

freestyle nba pt 3

Freestyle-NBA, una marea di dietro le quinte e di similitudini.

Siamo giunti alla terza puntata incentrata sul collegamento freestyle-NBA, uno spaccato di due mondi i cui protagonisti hanno tratti salienti alquanto simili. Se ti sei perso gli altri articoli sul tema, li troverai qui. Anche questa volta proponiamo 10 parallelismi tra atleti, icone, artisti, organizzazioni e collettivi.

Enjoy it!

1.Danno – Kareem Abdul-Jabbar

Sia nel freestyle che nell’NBA si sente spesso dire “Ah… come era diverso una volta”! Il freestyle era quasi esclusivamente jam, il microfono passava di mano in mano e non c’erano cronometri o limitazioni. Nel basket il tiro da tre era fortemente sconsigliato e vinceva chi riusciva ad avvicinarsi a canestro con più continuità. Due persone sono l’emblema del gioco vecchio stampo, la colonna portante dell’hip hop italiano Danno, con il suo flow interminabile, e l’inventore del gancio-cielo pluricampione NBA Kareem Abdul-Jabbar. Perché l’evoluzione e la crescita sono necessarie e aumentano lo spettacolo, ma le leggende rimangono sempre tali.

2.Dr Jack – Pau Gasol

Due giganti (letteralmente), ognuno campione indiscusso della rispettiva categoria. Il Catalano ha incantato in Europa ma soprattutto ad LA sponda Lakers, diventando il braccio destro di Kobe e confermandosi giocatore con un’intelligenza cestistica nettamente superiore alla media. L’Abruzzese è stato per anni un fenomeno indiscusso, capace di mettere in soggezione qualsiasi avversario con le sue punchline e le sue rigirate ad effetto. In entrambi i casi i tempi d’oro sembrano ormai alle spalle, ma i riconoscimenti individuali e di gruppo sono arrivati, eccome. Lo spagnolo tornerà presumibilmente in Europa a finire la carriera, mentre Dr Jack aka John Durrell sembra stia andando all in sul versante musicale. Ci sarà spazio per un ultimo tango?

3.Hydra – Luka Doncic

I due hanno in comune sostanzialmente due aspetti: sono giovanissimi e sono spettacolari. Hydra nell’arco di due anni, a suon di vittorie, è arrivato ad essere uno degli mcs più seguiti e più potenti della scena, affacciandosi ufficialmente con la finale del Tecniche Perfette all’olimpo del freestyle. La sua ignoranza e la sua tecnica lo rendono di gran lunga il più on fire del momento, è l’unico freestyler capace di sferrare colpi diretti da ogni posizione del palco. Doncic ha già vinto tutto in Europa, è stato Rookie dell’anno ed è uomo franchigia a Dallas. Segna sempre, prende rimbalzi in testa ai pari ruolo, fa assist da highlights e ha il DNA del vincente. Sia per quanto riguarda il mondo NBA che quello del freestyle, non è questione di anni per la consacrazione, ma probabilmente di mesi.

4.Keso – Chris Paul

Due persone con degli attributi giganti, fuori e dentro i rispettivi palcoscenici. Keso, oltre ad essere un freestyler da titolo, ha dalla sua anche un album e una carriera artistica importanti, oltre al fatto di aver sempre sostenuto e lottato per la rinascita della sua terra martoriata dal terremoto. Chris Paul, anche presidente dell’associazione giocatori e uno dei volti di NBA Cares, è uno dei migliori playmaker degli ultimi 20 anni, che più volte ha dimostrato di non voler mai cedere. Unico neo per entrambi: l’età che avanza e il non aver ancora sollevato un trofeo importante, ma mai puntare contro la maturità e l’esperienza.

5.Moddi MC – Sergio Scariolo

Il nostro Sergio è un allenatore con pochi eguali al mondo. Campione d’Italia con la Scavolini Pesaro a soli 29 anni, pluripremiato in Europa col Real Madrid e Malaga. Basti pensare che nel 2019 ha vinto sia il campionato NBA come vice allenatore dei Raptors che il mondiale alla guida delle Furie Rosse spagnole. Moddi MC è un’istituzione del freestyle, uno dei volti e delle voci più riconoscibili dei primi anni 2000. Ha vinto il 2 The Beat ed è stato il suo conduttore l’anno successivo. Due carriere ottime e capaci di migliorarsi grazie al lavoro e alla dedizione.

6.Efsinain – Trae Young

Anche qui parliamo di giovani già ampiamente affermati. Trae è un giocatore fenomenale, capace di segnare come e quando vuole, ci continuerà a regalare emozioni per almeno un altro decennio e siamo sicuri che i premi individuali verranno aggiunti molto, molto velocemente al suo palmares. Efsinain è insieme a Snake la punta di diamante della Vikings Crew, non ha ancora vinto le competizioni più importanti ma ha ottenuto già dei piazzamenti molto promettenti, mostrando di non avere paura di nessuno e di essere già un rullo compressore. Entrambi hanno abbondantemente spiccato il volo, il freestyle italiano e l’NBA devono prepararsi perché il tempo ed il talento sono dalla loro parte.

7.Lethal V – Marc Gasol

Dopo aver parlato di Pau, dedichiamo spazio anche al fratello Marc. Una vita a Memphis, traguardi sfiorati ma mai raggiunti anche perché emblema di una squadra sempre competitiva ma mai favorita indiscussa per la vittoria finale. Quando tutto sembrava perduto, il passaggio a Toronto, dove in 6 mesi ha conquistato il suo primo anello. Silenzioso, a tratti poco appariscente ma di una costanza e integrità impeccabile. Lethal V ha sfruttato al meglio le occasioni che gli sono state date, ha mostrato il proprio killer instinct e ha vinto appena ha avuto l’occasione di farlo, al Tecniche Perfette del 2013. Il top della forma è acqua passata, ma ha vinto quando doveva vincere e non tutti possono dire lo stesso.

8.Poomba – R.C. Buford

Primo parallelo tra un freestyler tutt’ora in attività, anche se a regime ridotto, e un non atleta. R.C. Buford è un nome non familiare a chi non mastica un po’ di dietro le quinte del mondo NBA, ma è un personaggio che è stato fondamentale per la costruzione e il mantenimento della dinastia dei San Antonio Spurs. NBA executive of the year nel 2014 e nel 2016, ha permesso ai nero-argento di conquistare cinque titoli e di confermarsi come la franchigia con la percentuale di vittorie più alta negli ultimi 20 anni in ogni sport. Poomba è sempre stato un freestyler di livello, ma sembra aver trovato la sua dimensione come organizzatore di eventi (Tritolo) e come coordinatore di team (FEA). Gli auguriamo la stessa longevità artistica e le stesse vittorie del buon R.C..

9.L’Elfo – Jason Kidd

Il rapper di Catania è sempre stato un artista, prima che un freestyler, con uno stile ben riconoscibile e una costanza invidiabile. Ora sembra dedicarsi quasi esclusivamente alla sua carriera discografica, ma un ritorno nel freestyle potrebbe essere dietro l’angolo. Forse sarebbe meglio specificare che il parallelo è con il Jason Kidd dell’era newyorkese coi Nets, dove da MVP ha portato la sua squadra alla Finals ma non ha mai strappato l’anello. Per Kidd, seppure nella fase calante della carriera, è arrivata la vittoria del titolo coi Mavs nel 2011, che accada lo stesso per L’Elfo?

10.DJ MS – Phil Jackson

Tutti dicono che Phil Jackson fosse un giocatore con un QI cestistico disarmante, ma la storia l’ha scritta con la lavagnetta in mano. Artefice dei due three peat coi Bulls di Jordan e dei titoli ai Lakers del duo Kobe-Shaq (Nitro-Shekkero), probabilmente il più grande allenatore della storia. MS è un dj eclettico e tecnicissimo, una garanzia, indubbiamente il miglior dj da battle d’Italia, ma affibbiargli solo questa etichetta sarebbe altamente riduttivo. Il suo lavoro di direzione artistica all’interno della FEA e nel dietro le quinte del Mic Tyson potrebbe permettergli di spingersi ancora oltre, rendendolo uno dei personaggi che più potrebbero influenzare il panorama del freestyle italiano.