Best Bars: le rime autobiografiche di Nerone

Best Bars Nerone

In occasione dell’uscita di DM, abbiamo selezionato alcune delle Best Bars della discografia di Nerone, che tracciano una fedele autobiografia dell’autore.

Lo scorso venerdì è uscito DM, il joint EP firmato da Nerone e Warez (recente ospite di Fatti Un Giro Nel Quartiere).  Sei esercizi di stile in cui due amici di vecchia data danno vita ad una sana competizione basata su barre e punchline: un progetto che stempera l’attuale atmosfera di tensione e che vi invitiamo ad ascoltare qualora non lo aveste fatto.

Proprio in occasione di questa release Nerone ha speso delle parole molto interessanti in un’intervista con Hip Hop Tv nella quale ha detto la sua sul futuro dei live in funzione della situazione attuale (citando Twitch come possibile piattaforma di svolta, che ci è sembrata molto realistica), sul suo processo di scrittura ed ovviamente su DM.

Al riguardo ha affermato come un progetto tra i due fosse in cantiere già da tempo, ma che non ha preso la forma di un album per la mancanza di pezzi di maggior profondità, citando ad esempio Quasi Amici di Santeria: l’eccellenza dei joint album in Italia, che ci offriva l’ampio repertorio di due mostri sacri come Marra e Guè. A queste affermazioni, lo stesso Nerone si ricollegava poi a quanto si stupisse del fatto che chi lo ascolta, spesso e volentieri, gli mostrasse amore proprio per i suoi pezzi profondi piuttosto che per quelli più “spacconi”:

“Vedo gente che si pompa in macchina Mezza Siga e mi chiedo il perché!”

Il riferimento era chiaramente ironico, ma quelle parole mi hanno fatto pensare che effettivamente Nerone di pezzi “alla Quasi Amici”” nel suo repertorio ne ha parecchi, e sono convinto che se alcuni di questi li avesse scritti qualcuno con più cifre tra i followers avrebbero assunto maggior rilevanza nel tempo.  Nerone in alcuni suoi brani riesce nella difficile impresa di saper intercettare gli umori che non siano né bianchi né neri, ma semplicemente grigi, attingendo sì al suo vissuto ma anche dall’esperienza che oggi lo rende ampiamente navigato nel genere.

Per questo, quando ascolto certi suoi pezzi, mi figuro alcune barre in particolare scritte sul foglio, senza voce né beat, e credo  – senza voler esasperare il concetto – che siano gli esempi perfetti di come la scrittura rifletta la profondità del suo autore. Per questo motivo ho deciso di tracciare un breve percorso di questa tipologia di tracce partendo da Max, il suo primo album ufficiale, per arrivare a Gemini, il suo ultimo album rilasciato la scorsa estate sul quale ho già speso le mie riflessioni.

Vi proponiamo quindi un Best Bars contenente le rime più intense ed autobiografiche di Nerone e vi invitiamo a leggerle senza ascoltare il pezzo, almeno la prima volta: non aggiungerò infatti nessun commento, proprio per dare risalto al valore della sua scrittura.

MAX

Max è il primo album ufficiale di Nerone, rilasciato nell’estate del 2017. Come il titolo suggerisce, le tracce contenute al suo interno sono perlopiù auto-biografiche e ci raccontano non solo dell’artista ma anche della persona che ci sta dietro. Proprio per questa seconda opzione, ci sono tre tracce che fanno al caso nostro: ByMyself, Sale e Non So Più Chi Sei. Questi testi ci mostrano le sue diverse sfumature, con riflessioni sulle relazioni, sulla famiglia e su sé stesso, temi che svilupperà anche nelle tracce future.

 “A prima vista no, quanto dista bro, cuore conquistador
Milano non è mia no, la sento mia un po’
Mio nonno a sedici anni via al nord
Cuore d’oro e palle enormi, Priapo
Ma’ mi è morta in braccio ma Anna è scesa dall’alto
Ora mio padre è calmo, sorride che sembra un altro”

–  By MySelf

 Sono stato ancorato qui sotto fino a soffocare
Poi ho imparato a respirare, sotto non so stare

Sotto casa tua che piuttosto che non sostare
Fumavo tutto quello che avevo fino a sottostare
Poi mi sale fra

– Sale

 La notte è buia per chi ha gli occhi senza luce
Ciò che si ricuce per forza di cose si riduce
Le note calde al posto di chi conduce
Con il fiato corto come nel corpo di chi fugge
Ma il mondo è adesso e il mostro te lo porti appresso
Due pippotti e qualche amplesso amplifican tutto questo
Ma del resto oggi chi ti guarda, onesto
Un tempo era resto mancia, e ora ci si mangia il resto

 – Non so più chi sei 

ENTERTAINER

Entertainer è l’album a cui forse Nerone è più affezionato, avendolo persino tatuato. D’altro canto, Nerone è un intrattenitore per natura, come dimostra il suo passato ma anche per la forte personalità che tracima dai social e dalle testimonianze dei suoi soci. Un album vario e più colorato rispetto al mood scuro di Max, ma che ci regala al suo interno dei brani di intensità invidiabile come Più Forte di Me con Jake La Furia e Zibby.  Con Jake, Nerone condivide l’onore e l’onere di coglierne naturalmente l’eredità per stili, tematiche ed attitudine: e non è un caso che l’ex membro dei Dogo gli abbia lasciato una strofa che sa tanto di sfogo.

Ma la strofa d’oro Nerone la fa in Zibby, citando  Killing Me Softly di Lauryn Hill in un verso molto bella dal sapore dolce-amaro.

“Guarda i nostri problemi
Cerchiamo i soldi in mezzo ai sordi
In mezzo ai sorci, in mezzo ai ciechi
Dramma subito e costante
Nessuno sa e nessuno parla d’arte
Bisogna far la parte, il pubblico votante
Si sceglie a caso presidente e partner
E poi per noi stronzi niente valzer”

 – Più Forte di Me

 Vivo sempre in sbatti, mezzanotte, mezzogiorno
Ed ogni giorno qua mi sembra lunedì (lunedì)
Solo che in ‘sta vita odiate tutti il lunedì
Ma per chi fa la mia vita non esiste lunedì
Siamo qui che ci svegliamo con la Luna o con il Sole
L’importante è non svegliarsi insieme a chi (a chi)
Vive con lo scopo di ammazzarti dolcemente, Lauryn Hill
Ogni volta ora è così”

– Zibby

HYP3R

Il terzo capitolo della saga degli Hyper, che precedono l’uscita del disco ufficiale, contiene Enne E, l’ultima traccia del tape in cui Nerone continua a parlare di sé aggiungendo un tassello importante al suo repertorio introspettivo. Le barre che selezioniamo qui contengono dei riferimenti molto sentiti ai suoi genitori, che Max non perde mai di vista nei suoi testi più impegnati.

“Non mi convinci con i “forse” e con i “ma” (ma)
La sicurezza mia è di mamma e papà (papi)
Lui mi guarda nella testa e lei nel cuore come fosse una TAC
Parliamo poco e solo loro sanno come sta Max (no)
Tutto apposto, parlo molto e fumo il doppio
Dovrei dormirne otto mica due, mi arrabbio troppo
Scatto poche foto, fotto e poi le perdo
Resta il groppo che mi spappola lo sterno”

– Enne E

GEMINI

Gemini è invece l’album più equilibrato di Nerone, nel quale è riuscito ad abbinare tecnica e contenuto con intelligenza. Gemini, come il segno zodiacale che lo contraddistingue e che descrive fedelmente la versatilità con la quale riesce a scrivere pezzi di diversa natura tra loro. Per le migliori barre, abbiamo selezionato degli estratti da Mezza Siga, dedicata ad un amico scomparso, e Come Un Boss, che definirei la Poster Track per eccellenza dell’artista.

“Ora sei un angelo, guardati
Io sono un diavolo stanco in un angolo
Lascio una canna sul tavolo
Due tiri massimo, in caso ti andassero
Mi ricordo quelle corse sulle moto
Quelle fighe sopra i poster e le foto
Quella volta che mi hai scritto: “Ti richiamo dopo”
Quel telefono da allora ancora squilla a vuoto”

 – Mezza Siga

 “E dimmi che cosa ne sai
Di come son le stelle nel firmamento
Vorrei esser la tua, però come fai
A stare con chi muore e non chi brilla dentro?
Ed io sono convinto
Di non riuscire a stare zitto
Canto la nostra canzone nel tragitto
Sdraiati sul ritmo
Lasciati portare dalle note
In me solo dolore, una missione nella voce”

– Come un Boss

Queste sono a mio parere alcune delle barre più belle disseminate nella recente discografia di Nerone, la cui evoluzione è palpabile non tanto negli argomenti quanto nella maturità con la quale li affronta. Un artista che meriterebbe maggior attenzione dal grande pubblico e che i colleghi di un certo peso all’interno del rap game rispettano per evidenti meriti, lirici e non. Per concludere, vorrei citare un’altra barra tratta da Come Un Boss, che non è un caso che sia la traccia conclusiva del suo ultimo progetto e che riflette bene una situazione molto diffusa attualmente che ci sentiamo di condividere in toto:

“Nel mio racconto
Sempre andato sempre fino in fondo
E date i soldi a chi è arrivato l’altro giorno
La paga è sullo sfondo
Tu fai da contorno
Ed io scrivo baci con la lingua in bocca al mondo”

Vi invitiamo quindi a riascoltare le tracce che vi abbiamo proposto, testo alla mano, sperando in un’attenzione maggiore rivolta a versi che ci rendono orgogliosi di questa musica.