«Proverò a salire in alto con il mio rap» – Intervista a Wiser

In questa nuova intervista parliamo con Wiser del suo disco d’esordio, influenze, mondi magici e Real Talk.

Qualche settimana fa, abbiamo parlato dell’uscita di Magic Boulevard il primo disco solista di Wiser Keegan, rapper pupillo del noto Dj Fastcut.

Nel lasso di tempo che va dall’uscita ad oggi, Wiser ha vissuto una tappa utile per la sua carriera: ha partecipato a Real Talk Street, ormai noto YouTube format correlato a quello in studio condotto da Bosca e Kuma.

Nella seguente intervista con Wiser abbiamo parlato proprio di Real Talk, di Magic Boulevard, di Dj Fastcut e molto altro ancora: buona lettura!

Ciao Daniele, benvenuto su Rapologia. Vorrei iniziare con una domanda scontata quanto fondamentale, come è nato il rapporto con Dj Fastcut? Considerando la sua importanza in questo progetto.
«Bella ragazzi! Io e Valerio siamo amici fin da prima dell’uscita di Dead Poetsabbiamo lavorato uniti per anni e quindi uscire con un disco assieme è stato davvero molto naturale.»

Puoi spiegare ai nostri lettori come mai hai scelto il concept del Magic Boulevard?
«Volevo semplicemente dare al disco un nome che rappresentasse al meglio l’ambientazione fantasiosa nella quale l’ascoltatore viene proiettato, almeno secondo me!»

Il disco, come ho scritto nell’apposito articolo, si basa su una concezione di rap molto crudo (fotta e una flotta di rime). Credi che un approccio del genere al rap, al giorno d’oggi (escludendo i pesi massimi) possa avere lo spazio che merita nel mainstream?
«È quello che mi auguro. Di base nessuno ha una risposta certa per questa domanda, ma una cosa posso dirla con sicurezza: proverò a fare del mio meglio per salire più in alto possibile con il MIO rap.»

Wiser Dj Fastcut

Come nasce la simpatica intro?
«L’intro nasce dalla voglia che avevamo io e Fastcut di dare un benvenuto memorabile all’ascoltatore nel nostro progetto; pensa, l’abbiamo improvvisata così, su due piedi!»

In Vecchia Amica parli invece della sfiga come una presenza assidua nella tua vita. Quanto ha influito sul concepimento del progetto?
«La sfiga è una fonte di ispirazione enorme nella mia vita, ha influito tantissimo e credo che influirà anche sui progetti futuri!»

Ti faccio i complimenti per la traccia Fra le note. Ho pensato che fosse una versione moderna del classico di Turi, Viaggio Misterioso: il classico è stato fonte di ispirazione?
«No, il pezzo di Turi non mi ha ispirato in questo caso (ma assolutamente big up King Turi). Il mio brano è nato dalla voglia di lasciare un tributo al rap che mi ha formato. Avrei voluto citare molti altri big, ma non sarebbe bastato un disco intero, figurati un pezzo!»

Escludendo il progetto Dead Poets, hai in programma dei live?
«Al momento no, ma ci stiamo guardando intorno per poter partire alla grande.»

Passando al discorso featuring. Hai un solo feat nel disco ma è un nome parecchio importante: Claver Gold. Come nasce la collaborazione con Daycol? Hai scelto di non collaborare con alcuni dei tuoi compagni di setta più affiati per non essere scontato?
«Ho collaborato con i miei fratelli in molteplici occasioni, in questo disco ho voluto darmi più spazio e lasciare gli altri per un secondo momento. Con Claver era in ballo da tanto un feat, ho voluto impreziosire questo disco con la sua strofa.»

Puoi parlarci dell’esperienza su Real Talk Street? Com’è nata e cosa ti lasciato?
«È nata dal caso! Ricordo che tempo fa Fastcut e Bosca si conobbero di persona a Ravenna all’Under Festival, parlarono un pò, Valerio fece sentire roba mia a Bosca e puff… ecco l’invito per magia. È stata una bella esperienza, le cose se devono accadere accadono!»

Il primo disco è sempre un passo importante. Come disse qualcuno “Hai una vita intera per scrivere Il primo album e solo 18 mesi per il secondo”. Stai già pensando ad un nuovo progetto?
«Assolutamente si, ho in mente 3 progetti. Vorrei realizzare Marciapiedi Mixtape vol. 2, sto lavorando ad un album con mio fratello (ma ne parleremo più avanti) e poi vorrei lavorare al mio secondo da solista. Occhio eh, che da adesso la situazione s’impenna!»

Nell’attesa di progetti futuri, non ci resta che salutarci con Wiser – che ringraziamo per questa intervista – cercando di spronare i lettori a seguire il giovane rapper, portavoce di un rap (tutt’altro che morto) che sta tornando forte e chiaro.

Non vediamo l’ora!