Rapologia Charts – I 10 migliori dischi rap pubblicati in America nel 2019

Top dischi rap america 2019

Ecco a voi i migliori dischi rap pubblicati in America nel 2019 secondo la redazione di Rapologia: da 2 Chainz, passando per Rapsody e Griselda, li trovate qui.

Per molti la fine dell’anno può significare tante cose, essenzialmente riconducibili a tombolate, pile infinite di cibo e tanto tempo speso coi propri parenti in modo più o meno simpatico. Per noi di Rapologia invece significa soltanto una cosa: classifiche di fine anno, con un 2019 che è stato importante per i dischi rap usciti in America, tra conferme e novità inaspettate. La classifica che presenteremo di seguito ha quindi l’obiettivo di inglobare le varie sfumature dell’Hip-Hop oltreoceano, provando a premiare artisti affermati, nuove leve ed artisti che si muovono nel sottile confine tra Hip Hop e – più generalmente – musica urban.

Ecco a voi quindi, la top 10 dei dischi rap pubblicati in America nel 2019, presentata in ordine alfabetico e dettata dai gusti personali del nostro team:

2 Chainz – Rap Or Go To League

Classe 1977, un uomo che fa convivere a pieno la vita da artista con una maturità acquisita da tempo e con Rap Or Go To The League lo si intuisce fin dalle prime note grazie all’ottima intro Forgiven, forse la migliore della sua carriera, e seguita da tracce di stampo diverso tutte quante ben riuscite. Per non parlare degli ospiti tra cui spiccano – per nome e contributo – Kendrick Lamar, Lil Wayne, E-40, Chance The Rapper e Travis Scott.

Fai rap o vai nella League: Tity Boy ha scelto di rappare e ogni volta che prende il microfono l’obiettivo è solo uno, il titolo di MVP del rap game. Secondo voi c’è riuscito? Ai posteri l’ardua sentenza.

Anderson .Paak – Ventura

A soli cinque mesi dal precedente Oxnard, Anderson .Paak si dimostra sempre in forma con un disco che chiude il cerchio iniziato con Venice nel 2014. Qui è la musicalità a farla da padrone, a braccetto con quelle influenze soul che lo rendono molto fluido all’ascolto.

Non ci saranno grandi argomentazioni, ma in un mercato come quello attuale .Paak riesce sempre a risaltare, grazie a tracce dallo spessore indiscutibile come questa con Andrè 3000. Yes Lawd!

Chance The Rapper – The Big Day

Lo abbiamo atteso per anni, in particolar modo dopo l’ottimo Coloring Book che nel 2017 gli ha permesso di aggiudicarsi il Grammy per ben tre categorie: “Best Rap Album”, “Best Rap Performance” e “Best New Artist”.

The Big Day di Chance è la giusta via da intraprendere per divenire un punto fermo dell’hip hop attuale: tematiche anti-clichè e una varietà tale da non stancare durante l’ascolto, figlia anche di una maggior maturità ottenuta grazie alla recente paternità. Continua così, la scena ha bisogno di uno come te!

Dreamville – Revenge of the Dreamers 3

È sicuramente tra i tre dischi rap più validi usciti in questo 2019 USA. Da una parte conferma la positiva tendenza e qualità degli album collettivi, dall’altra abbiamo l’inedita possibilità di ascoltare dei talenti cristallini nel loro periodo più consapevole a livello di carriera. Tra i più quotati gente come J.I.D, la Earthgang, Da Baby e ovviamente J.Cole.

Questo progetto vuole infatti anche premiare la costanza e la qualità con la quale l’artista  nato in Germania ha innalzato il suo status di liricista, divenendo una vera e propria icona per i tempi moderni, sia per gli ascoltatori che per i colleghi. Rappresentativo in questo senso la sua sua Off Season, che va a racchiudere i numerosi featuring a cui ha partecipato e che – ogni dannata volta – hanno aumentato il livello della traccia. 



Griselda – W.W.C.D

W.W.C.D rappresenta il manifesto di tutto quello che è oggi Griselda, di cosa ha riportato in auge e di ciò che a denti stretti vuole conquistare in futuro. Barre infinite, background di tutto rispetto e un immaginario artistico unico nel suo genere che non riesce ad essere eguagliato.

Abbiamo scelto di inserire il disco collettivo rispetto alle varie uscite dei membri che la compongono – tra le quali spiccano The Plugs i Met di Benny The Butcher e HWH7 di Westside Gunn – perché pensiamo riesca bene a sintetizzare la loro influenza sulla storia recente del rap statunitense. A questo va aggiunto che W.W.C.D. è il primo disco ufficiale sotto la Shady Records, etichetta di Eminem che ha colto la palla al balzo ed è pronta a riportare il suono della East Coast tra i punti esclamativi di una scena che ha visto i suoi attuali protagonisti crescere lontano dalla Grande Mela.

 

Kanye West – Jesus is King

Ancora una volta Kanye, questa volta con un disco gospel. Jesus is King non è soltanto un titolo autoreferenziale, figlio delle smanie ossessive compulsive cui siamo abituati di Kanye, ma è anche una ricerca costante: di sé stesso, di un suono, di una fede. Impossibile non essere spiazzati da un cambiamento così radicale, le cui motivazioni devono essere analizzate  a fondo prima di essere spiegate.

Quel che è certo è che Jesus is King comunica bene ciò che è l’ispirazione per un artista gigante come Kanye, che non si cura più dei compromessi o dei favori altrui, quanto del suo benessere mentale. Non sarà una rivoluzione come 808s & Heartbreak ma tra qualche anno parleremo del nuovo disco di West come un nuovo classico. 

Rapsody – Eve

Un album che consigliamo a tutti di ascoltare almeno una volta, soprattutto se non si ha un sufficiente metro di giudizio sul cosiddetto rap femminile: sedici tracce in cui una Rapsody sempre più matura dà voce a tutte quelle Regine che hanno fatto la storia.

Promossa ancora una volta a pieni voti, portavoce di una scena femminile che sta costruendo non solo un futuro, ma anche un presente di assoluto livello, come dimostrano altri lavori altrettanto validi usciti nel corso dell’anno, vedi HerStory in the making di Young M.A.

ScHoolboy Q – Crash Talk

Non avrà lasciato lo stesso impatto degli album di ScHoolboy Q, ma Crash Talk in questo 2019 si prende il suo spazio con un progetto che permette di conoscere il rapper più a fondo. La famiglia, le sue esperienze, il rapporto con gli antidepressivi: Q si è messo a nudo, offrendo così un quadro più completo sulla sua vita, senza però tralasciare la sua fotta, quella per fortuna se la tiene sempre ben stretta.

Di spicco sono anche le tante collaborazioni presenti all’interno del disco, ognuna delle quali contribuisce a rendere più vivide le sfumature che Q vuole proporre attraverso le liriche. A ciò si alternano poi i soliti banger di scuola TDE, come testimonia la traccia Numb Numb Juice.

YBN Cordae – The Lost Boy

YBN Cordae ottiene di diritto il titolo di Rookie of The Year. Il suo album di debutto, The Lost Boy, è una vera e propria sorpresa. Liriche spesse e sognanti allo stesso tempo, tematiche lontani dal materialismo sfrenato dei coetanei e delle collaborazioni al disco di una qualità disarmanti come dimostrano Andersoon .Paak, Pusha T e Chance The Rapper

Have Mercy, il primo singolo che ha preceduto il disco, sembrava indirizzare YBN verso la solita comfort zone di cui usufruiscono gli artisti più giovani al primo album, ma il progetto intero ha dovuto fare ricredere tutti quanti. La ciliegina sulla torta? La Nomination ai Grammy Awards come Best Rap Album.  

 YG – 4 REAL 4 REAL

My Krazy Life sembrava esser stato il punto più alto della carriera del rapper di Compton e forse è ancora così. Ma con Stay Dangerous prima e con l’attuale 4REAL 4REAL poi, il rapper californiano ha dimostrato di essere una pietra miliare della West Coast, senza se e senza ma.

Tralasciando gli innumerevoli singoli che ad oggi sono in costante rotazione nelle playlist degli amanti di quel viaggio – spesso e volentieri molto clubbin’ – un disco come 4REAL 4REAL vuole piantare saldamente le radici dalle quali YG è sbocciato. A testimonianza di ciò, basterebbe la traccia d’apertura Hard Bottoms e White Socks, un vero e proprio manifesto su come dovrebbe essere e su come dovrebbe suonare un pezzo hip hop per diventare un classico. E YG ne sa qualcosa su come riuscirci.  

Oltre ai progetti appena elencati ci piacerebbe citare qualche altro disco/artista che è riuscito a lasciare un segno in questo 2019, meritando quindi una menzione. In particolar modo ci riferiamo ai seguenti:

  • Apollo BrownSincerely, Detroit
  • Jim Jones El Capo
  • IDKIs He Real?
  • Young M.A.HerStory is making
  • Tyler The Creator – Igor
  • Denzel CurryZUU
  • Madlib & Freddie GibbsBandana
  • Rick RossPort of Miami 2
  • JPEGMafiaAll My Heroes Are Cornballs
  • GoldLinkDiaspora
  • DaBaby in quanto rivelazione.

E voi che ne pensate? Quali sono i vostri dischi rap preferiti usciti in America in questo 2019?

Lo staff di Rapologia

Grafica di Mr. Peppe Occhipinti.