La forza dell’agorà. I ragazzi che sfidarono il buio

La forza dell'agorà

Il libro di Tommaso Lanciani edito Agenzia X, La forza dell’agorà, offre una rappresentazione perfetta della forza dirompente che caratterizza l’Hip Hop e, più in generale, tutti i movimenti sotto culturali.

Milano, 2029. La città — già di ampie dimensioni — è ora divenuta una megalopoli posta sotto l’egida dei Signori del Buio: elitaria cerchia di governanti comandata del temuto Lord Kapital (nomen omen). Nel cuore della città risiedono gli abitanti meglio altolocati, a discapito delle fasce più povere ghettizzate in aree extraurbane le quali accolgono innumerevoli persone di differente etnia o classe sociale.

È questa l’ambientazione principale de La forza dell’agorà, il romanzo young adult — scritto da Tommaso Lanciani ed edito Agenzia X — che immerge il lettore in un inquietante scenario distopico. Una situazione, invero, non così remota dalla realtà odierna.

Lo snodo narrativo dell’opera concerne le vicende che interessano la Trixxx Brigade: crew formata da ragazzi di bassa estrazione sociale uniti dalla passione per la cultura Hip Hop. I componenti della Trixxx passano infatti i propri pomeriggi a skateare (tra questi vi è Tony, leader del gruppo), realizzare graffiti sui muri o a scervellarsi con particolari apparecchiature tecnologiche. I Signori del Buio tuttavia mirano a soggiogare al proprio volere i più giovani, i quali — nel romanzo, come nella vita reale — rappresentano l’unica vera forza rivoluzionaria capace di ribaltare lo status quo. La maggior parte degli adolescenti milanesi viene facilmente manipolata: chi avvicinandosi alla rosa, ossia la droga, chi trascorrendo intere giornate all’interno di enormi centri commerciali appositamente realizzati.

Tony e i suoi amici però non cedono: anzi, sfruttano l’occasione per formulare un proprio pensiero critico e per ribellarsi al sistema. Certo, come è normale che sia, attraverseranno momenti difficili quali la perdita di alcuni componenti — inizialmente legati al gruppo — che cadranno in mano ai Signori del Buio. Oppure dovranno scontrarsi con la volontà, da parte delle istituzioni meneghine, di chiudere l’Agorà: unico luogo di ritrovo cittadino (rimasto veramente indipendente) ove i giovani si rifugeranno non rispettano così i dettami imposti dalle autorità. Tuttavia le defezioni subite, e i sacrifici compiuti, si riveleranno necessari al gruppo che costituirà parte attiva nella battaglia finale condotta contro Lord Kapital e i suoi seguaci. Nel corso della narrazione trovano inoltre spazio anche simpatici aneddoti attinenti alla fascia d’età — giovanile — in cui versano i protagonisti. Vi saranno allora talune parti dedicate alla peripezia amorosa tra Tony ed Amy, unica componente femminile della Trixxx, o maggiormente incentrate su descrizioni introspettive concernenti lo stato psicologico dei ragazzi con relative ansie e paure.

Dovessi definire l’opera di Lanciani, mi sentirei di descriverla come un componimento che ha come obiettivo primo quello di infondere al lettore marcate percezioni di speranza e resistenza. Entrambe caratteristiche comuni, tra l’altro, a tutte le sottoculture (tra le quali rientra l’Hip Hop). Il libro è invero una perfetta metafora di ciò verso cui potremo, tra non molti anni, andare incontro: asserviti a elitarie cerchie di governanti senza la capacità di opporci poiché svuotati di capacità razionale per comprendere, e reagire, dinnanzi a politiche di esclusione. E l’autore ne approfitta per lanciare — indirettamente — un forte campanello d’allarme ai propri lettori: è necessario non omologarsi a stupide logiche conformiste dettate da tendenze capitaliste.

Opporsi al sistema vigente, in qualunque maniera: è un imperativo categorico in senso kantiano.  E qual è il modo migliore di farlo se non coltivando un proprio giudizio valutativo della realtà che ci si pone davanti quotidianamente? L’invito che mi sento dunque di rivolgere ai più, seppur dall’alto dei miei vent’anni, è di alimentare sempre la propria curiosità. Soltanto ponendosi domande sul mondo in cui siamo — senza lasciarsi convincere da risposte banali e superficiali — potremo sperare di non venire inglobati dal matrix. I ragazzi della Trixxx hanno trovato nell’Hip Hop un’efficace deterrente ai dettami dei Signori del Buio; l’augurio è che ciascuno di noi lotti sempre contro le ingiustizie ponendosi in un atteggiamento di protezione nei confronti di chi non ha la possibilità di combattere. Dopotutto, questo è il leitmotiv di coloro che — da tempo — promuovono il panorama delle sottoculture. Questo è, da ultimo, ciò che mi ha insegnato l’Hip Hop.

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