EVE di Rapsody è un’ode alle regine nere – Recensione

Rapsody ci regala un’altra perla dopo l’immenso Laila’s Wisdom.

Chi conosce Rapsody ha potuto scorgere nel suo percorso discografico una maturazione continua. Un’evoluzione che l’ha portata ad affinare la tecnica e ad evolvere quanto a sound e contenuti.

La rapper ha debuttato nel 2012 con The Idea of Beautiful. Il progetto restituiva una Rapsody ancora acerba, che comunque dava prova di una grande capacità lirica: un ascolto alla commovente In The Town non potrà che convincervi di ciò.

Beauty and the Beast (2014) aveva visto una Marlanna inferocita scagliarsi contro i meccanismi dell’industria musicale. Proprio qui, Rapsody inizia a dare i segni di una evoluzione consolidatasi in Crown (2016), EP dedicato alla regalità nascosta in ognuno di noi. È poi con Laila’s Wisdom che questo percorso raggiunge livelli altissimi, garantendole il plauso della critica e due candidature ai Grammy.

Con EVE, la rapper ha dato voce ad intere generazioni di donne.

EVE è il passo successivo. Rapsody celebra la bellezza di essere una donna nera rendendo omaggio a quelle che hanno fatto la Storia. Tenendo fede al concept di fondo, la rapper ci racconta, senza riempitivi, una storia.

Aiutata dalle parole della poetessa contemporanea Reyna Biddy, Rapsody rende omaggio alle varie forme di femminilità (Aaliyah), al desiderio di libertà (Maya), al successo (Oprah) senza dimenticare le pagine più buie della Storia: schiavitù, violenza e terrore (Myrlie).

EVE è un ritratto nudo e crudo di una realtà spesso dimenticata: Marlanna ha dato infatti voce a generazioni di donne attraverso un prodotto intelligente e ben calibrato. Rapsody è in qualche modo tornata alle origini della musica rap, nata per dare una possibilità di riscatto e trattare questioni sociali scottanti.

Ad avviso di chi scrive, stiamo parlando del disco rap dell’anno e molto difficilmente qualcuno riuscirà a superarlo. Cliccate qua sotto per recupare EVE su Spotify o QUI per la versione fisica: buon ascolto!