6 anni di Danger: uno sguardo approfondito sul primo disco di Nitro

Nitro Danger

È il sesto anniversario dall’uscita di Danger di Nitro ed è il caso di spenderci qualche parola in più.

Anno domini 2013: l’Italia era nel bel mezzo della seconda forte ondata di rap catapultato nel mainstream. Nel 2013 io avevo appena finito la prima liceo e intorno a me risuonavano i nomi dei nuovi idoli dei miei coetanei; anche chi non aveva mai ascoltato rap, con Gemitaiz, MadMan, Salmo e la Machete, iniziava ad interessarsi al genere. Nel 2012 era uscito Monster di Noyz Narcos, nell’aprile del 2013, Midnite, terzo album in studio di Salmo. Il 16 luglio Nitro pubblicava Danger, il suo primo album da solista. Sono passati sei anni da allora, anniversario che mi ha scaricato addosso la consapevolezza che il rapper di Vicenza aveva solo 20 anni alla pubblicazione dell’album, ma i testi erano già una rappresentazione lucida e coerente della sua maniera di raccontare il mondo, le tecniche già affinate dopo anni di freestyle.

Danger però non è solo la prima prova del meritato posto di Nitro nel rap game. Per chi all’uscita dell’album era nel pieno dell’adolescenza, le tracce di Danger hanno accompagnato quel periodo della vita in cui per la prima volta davvero ci si scontra col dolore e si rimane spiazzati. L’adolescenza è per molti un periodo fatto di frustrazione causata dall’impotenza del non essere nè bambini né adulti, in un guazzabuglio di emozioni fortissime e ingestibili. Arriva l’amore o quello che vi assomiglia di più e ciò che anni dopo sembrerà insignificante, in questi ha il potere di squarciarti il petto. Tra confusione, spaesamento, senso di non appartenenza, la musica diventa la cura di chi non riesce ad esprimere il proprio disagio, di chi non si sente capito, sintetizzando mali a volte troppo complessi per essere districati, in frasi che in poche parole esprimono un mondo. Nitro, incazzato e feroce su ogni beat, è stato in grado, con le sue poesie, di far sentire a posto chi sta sempre all’angolo:

“Ero quello in cameretta che non se ne andava ai party
E se c’andava, si annoiava e guardava ballare gli altri”

Ci ha fatto innamorare quando ha sputato fuori il rapporto conflittuale con la musica, a cui si rivolge come ad un vecchio amore con la quale è entrato in crisi in Storia di un presunto artista. Scrisse in proposito un post su Facebook, tempo fa: Non ho mai detto questa cosa, ma questa canzone è tutta un doppio senso, paragona, in realtà, la musica ad una persona alla quale ho voluto davvero tanto bene, e che un po’ mi manca ancora. Infatti, ancora oggi canto la malinconia che c’era nei tuoi occhi.

Quando maledice quella Margot che in tanti (e in tante) abbiamo avuto, la dea che non smette mai di sedurre, che conosce il suo potere e ne approfitta facendoci a pezzi (la prima incrinatura del cuore non si scorda mai).

“Quando siamo a letto, spesso io non parlo
e c’ho l’inferno dentro anche se sembro calmo.
Piango e guardo questa Venere
che spegne sigarette sul mio cuore portacenere”

Si cresce e piano piano si scopre il marciume del mondo, quella piaga umana che sono le etichette e se non si è definiti, o lo si è dalla parte sbagliata, la quotidianità può essere un inferno da cui sembra impossibile fuggire:

“Rallento se sento che mi dici: “Tu sei strano!”,
Meglio un caso umano, che un umano a caso, parlo chiaro!

Sparo colpi di malessere stantio,
Ricevo lettere da Satana e le rispedisco a Dio.
Non c’è nessuno che mi odia tanto quanto mi odio io,
Spezzo il cuore ad ogni troia e ricompongo quello mio.”

Uno degli elementi dei test di Nitro diventati caratteristici nel tempo è il ricorso all’inglese nei ritornelli e nei bridge, da Bipolar Mind (Murder Murder Murder, Kill Kill Kill!) a Danger (The fire and the flames in the air! Danger!) a Kill them all (Kill ‘em all! Kill ‘em all! And when you’re done, keep movin’ on!).

Danger di Nitro ripercorre capolavori cinematografici una traccia dopo l’altra.

Una peculiarità di questo disco è la fortissima componente di riferimenti cinematografici a dimostrazione dell’enorme passione di Nitro per il cinema. Dalle intro delle tracce alle citazioni sparse in tutto l’album:



La prima traccia, 0, si apre con uno spezzone di Crank, un film d’azione del 2006 con Jason Statham protagonista che interpreta un serial killer in corsa contro il tempo per trovare un antidoto al veleno iniettatogli. Durante la corsa, per sopravvivere è costretto a rimpinzarsi di droghe per tenere alto il livello di adrenalina:

-Certo che sei uno che non molla, bisogna ammetterlo. Ti ammazzano e tu continui a rialzarti!
-Sono come Terminator!
-Forse lo eri una volta, ma ormai sei stato rimpiazzato.
-Senti, io non capisco: perché non mi hai fatto a pezzi quando ne hai avuto la possibilità?
-Troppo facile, gran bastardo! Guardati: bipolare, con tendenze sadomaso… anfetaminico, drogato di violenza, accoltellato, fatto a pezzi, mentre urli in mezzo al tuo sangue e ai tuoi escrementi! Sarebbe… sarebbe il massimo, una morte da guerriero. Probabilmente ti piacerebbe!”

Danger:  “La sostanza dei sogni si perde, occhi rossi rivolti alle stelle,vorrei prendere il figlio di Bossi a sberle, gli tappo la bocca con il Bostik, Toxic Avenger!

Toxic Avenger è un film del 1984 che narra la storia è di un ragazzo quotidianamente bullizzato che si trasforma in un mostro dopo esser finito in una discarica di rifiuti tossici. Da quel momento, il vendicatore tossico sarà l’angelo custode della città contro tutti i malintenzionati.

“Vorrei corrodere la mente, mentre un corvo dice non può piovere per sempre.”

La frase è una celebre citazione dal film Il corvo – The Crow del 1994, diretto da Alex Proyas. L’attore protagonista del film, Brandon Lee, morì durante le riprese, aumentando l’aura di culto attorno alla pellicola.

“Hey hey guess who’s back?
Il rapper mezzo metallaro che fa tanto il nerd
Non parlare mai di me come col Fight Club
Fai te, sparo flash con il rap, Super Sayan 3 Troppo stress nel block notes,
io non gioco a Pes
Sto con i Globe Trotters
Machete Empire Hardknockers
Non puoi mettere Twilight con Bram Stoker
La mia crew c’ha più assi del poker”

Fight Club è il celeberrimo film di David Fincher del 1999 ispirato al libro di Chuck Palahniuk (se ancora non l’avete visto, andate a rimediare in fretta), ed ad oggi ancora una delle più belle critiche al consumismo sfrenato e all’alienazione dell’uomo moderno.

Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete mai parlare del Fight Club.”

Non puoi mettere Twilight con Bram Stoker“: Twilight ha trasformato una delle più terrificanti creature mitologiche mai inventate in un quello che potrebbe essere un componente del cast di High School Musical da morto, con aggiunta la capacità di brillare al sole. Bram Stoker scrisse Dracula nel 1897 e da allora sono molte e valide le trasposizioni cinematografiche realizzate, tra cui Nosferatu (Robert Wiene, 1922) e Dracula il vampiro (1958, Terence Fisher). Date retta a Nitro e lasciate stare Bella ed Edward.

Margot: il titolo è già di per sé una citazione alla Margot di Lupin, ma troviamo anche:

“Balleremo ancora in mezzo al fango, mentre canto, tu sei come Marla: sei il mio cancro.”

Vi ricordate di Fight Club? Anche il protagonista ha la sua Margot, si chiama Marla Singer.

Questa vita è splatter, Peter Jackson, Bad Taste!”

Peter Jackson è diventato leggenda per aver girato la trilogia de Il Signore degli anelli, ma qui Nitro parla del suo primo film, Bad Taste, del 1987, una commedia – film horror/ splatter/fantascientifico. Non c’è da meravigliarsi che sia diventato un cult.

“Fumo piante coltivate col seme della follia”

Il seme della follia è un film di John Carpenter del 1994 ispirato ai racconti di Lovecraft.

“Ho messo il cuore in uno scrigno come Davy Jones
La notte è insonne e dà risposte che non so
Mentre cerco la mia identità con Jason Bourne”

Davy Jones è l’antagonista principale della saga di Pirati dei Caraibi (sì, quello che ha i tentacoli al posto della barba) e che tiene il suo cuore racchiuso in uno scrigno di cui solo lui custodisce la chiave.

Jason Bourne, invece, è il protagonista dei romanzi di Robert Ludlum da cui è stata tratta l’omonima saga interpretata da Matt Damon e diretta da Paul Greengrass. La storia è quella di un sicario che si risveglia dopo aver perso i sensi in un attacco, privo di memoria. Da qui, inizia la ricerca della sua identità.

“Secondo una nuova ricerca medica, la depressione colpisce maggiormente i perdenti. Lo studio dimostra che la depressione grave e debilitante affligge, più spesso, le persone completamente fuori di testa, che non combinano nulla di buono.”

Questa intro è in realtà parte di The Onion Movie, una commedia demenziale del 2008.

“Anche questa notte la fortuna ha detto no, kharashò”

Nel film di Stanley Kubrick, Arancia Meccanica, il termine che in italiano viene tradotto come “Ultraviolenza”, nello script originale è karashò. Il termine in russo significa “bene”, nel film assume un significato a parte, stando ad indicare i momenti di, appunto, ultraviolenza, a cui i quattro drughi si lasciano andare.

“Chiama Wilson, chiama Nitro, il mio feticcio è lo stage diving
Parlo spesso col mio dito tipo il bimbo di The Shining”

Altro riferimento a Kubrick: il bambino del film The Shining, guidato dal magico “luccichio”, ha lunghe e profonde conversazioni con il suo dito.

“Il mio umore ha mille cambi, mille sbalzi, sempre in peggio
Gioco a scacchi con la morte e son vent’anni che pareggio”:

il riferimento qui non è diretto, ma è probabilmente collegato al celeberrimo capolavoro di Ingmar Bergman, Il settimo sigillo, il cui protagonista gioca a scacchi con la morte.

Arriviamo all’ultima traccia dell’album, Mr Anderson, letteralmente una citazione dopo l’altra, a partire dal titolo: Thomas A. Anderson è infatti il nome di battesimo di colui che sarà poi rinominato Neo, il prescelto di Matrix. Ma andiamo per ordine:


Intro: “Come lei pensa le apparenze possono ingannare, il che riporta la nostra conversazione alla ragione per cui siamo qui: noi non siamo qui perché siamo liberi, siamo qui perché non siamo liberi.”

È il discorso che uno degli agenti Smith fa a Neo nel secondo capitolo della saga Matrix. Continua, a metà canzone, con:

“Siamo qui per togliere a lei quello che lei ha cercato di togliere a noi.”

E, a seguire:

“Viviamo vite online dentro wi-fi chat
aspettandoci dei guai come in Eyes Wide Shut,
non è Mars Attack,
gli squamati fra gli umani stanno ai vertici mondiali dei poteri finanziari.”

Eyes Wide Shut, 1999, è l’ultimo grande lavoro di Kubrick con Tom Cruise e Nicole Kidman, mentre Mars Attacks! è un film fantascientifico del ’96, parodia dei film di serie B anni ’50.

I”ngoio due compresse perché so che non mi basta,
mischio l’odio con lo stress finché il caffè scioglie la tazza,
divento fumo passo e chiudo poi scompaio,
consumo il pasto nudo finché asciugo il calamaio.
Noi stiamo nell’oscuro, nel formicaio d’acciaio ma le macchine nel buio sono più vicine a Zion!”

Il pasto nudo è un film del ’91 di David Cronenberg, ispirato al celebre romanzo di William Burroughs.

Zion è la meta agognata dai protagonisti di Matrix in cerca del mondo reale.

“Nasci, vivi, lavora, muori che tanto ti senti meglio, qui siamo tutti anestetizzati, sei pronto per il risveglio?
Clicca su Mi Piace, droga gratis del terzo millennio,
questo è matrix! QUESTO E’ MATRIX!”

Un’ultima, importante menzione credo se la meriti la traccia iniziale, 0, che nella strofa finale unisce le rime di quattro tracce non da poco:

  • Io sono il numero 0” (Sangue MistoLo Straniero)
  • “Sono il re degli sconfitti, ma non sono mai andato al tappeto!” (Club Dogo – Falsi Leader)
  • E i nomi di ste m*rde quando sarà il momento” (Egreen – G20 Freestyle)
  • Hai comprato un CD vuoto perchè io non son nessuno” (Fabri Fibra – Non Crollo)

Riferimenti culturali di un certo spessore, incastri e rime degne di un freestyler nato, arrivato alla finale di Tecniche Perfette a soli 19 anni, critiche sociali strutturate e, soprattutto, una capacità incredibile, degna solo dei grandi autori, di scavare dentro se stessi e riportare il proprio io su carta in maniera tanto definita.

Tutto questo fa di Danger un album che, anche dopo i continui successi di Nitro, non bisogna dare per scontato. Il prodotto di un appena ventenne sulla giusta strada per diventare leggenda.

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