Il Tre: una nuova speranza per il rap italiano

Il Tre Real Talk

Ottima performance de Il Tre a Real Talk, noto web-show condotto da Bosca e Kuma.

Da qualche anno a questa parte il genere rap in Italia ha subito un incremento quantitativamente significativo. Quantità non è però sinonimo di qualità. Il fenomeno è alquanto curioso: oggi tutti si sentono rapper. È sufficiente disporre di una nutrita fan base su Instagram, produrre un video tecnicamente impeccabile (operazione facilitata dagli avanzati strumenti tecnologici attuali) e il gioco è fatto. Aggiungiamo pure concetti banali presenti all’interno dei testi, ma esposti con la destrezza mediatica necessaria per aumentare le views su YouTube. Il neofita apparirà, agli occhi dei più, enfant prodige della scena rap italiana odierna.

In un simile contesto vi sono ancora, tuttavia, giovani artisti con una lunga gavetta alle spalle. Uno di questi è il Tre, emergente rapper romano che ha come obiettivo quello di “arrivare in alto” e piano piano ce la sta facendo a modo suo. Fino a qualche giorno fa, sinceramente, non avevo assolutamente idea di chi fosse il Tre. In questo senso mi permetto di rivolgere un sincero encomio a Real Talk: uno dei pochi programmi ancora validi su un web in cui imperversa solamente del trash. Bosca e Kuma confermano ulteriormente la loro bravura nelle vesti di talent scout.

I primi quattro minuti di puntata hanno permesso a Guido, questo il vero nome dell’emergente romano, di dimostrare tutta la propria bravura lirico-tecnica muovendosi “spedito” sulla strumentale. Extrabeat eccezionali al pari dell’altrettanto noto collega Drimer. Non ho potuto far altro che rimembrare la celebre barra di Gemitaiz – artista fonte di ispirazione per Il Tre, come da lui dichiarato in una precedente intervista – presente in King’s Supreme. Fantastica la frecciatina indirizzata a tutti quei giovani rapper emergenti succubi delle richieste insistenti da parte delle etichette. Guido non rientra in coloro che “colgono la palla al balzo” vendendosi ai talent, omologandosi ad un format predefinito, rinunciando quindi a tutti gli sforzi compiuti in gioventù. Ah, un’ altra cosa, il Tre è biondo ma ciò non deve ingannare: lui è un vero artista.

“Mi ha contattato di recente un’etichetta:
Guido sei fortissimo ti porteremo in vetta
A quali condizioni?
Andare a questo talent, fanc*lo alla gavetta
Senta, devo dire è molto allettante,
quest’offerta, per me che poi non sono nessuno,
Mi consenta di dirle che firmerò il contratto,
Però prima c’è un dettaglio: se ne vada affanc*lo!
Io non mi vendo mica, mi faccio la salita
È vero, sono “biondo”, ma io sono un artista”

Degno di nota anche il brano eseguito sulla seconda strumentale prodotta da Bosca e di connotazione fortemente introspettiva. Il Tre ha ripercorso il proprio iter artistico-personale, non nascondendo le insicurezze che lo hanno accompagnato durante la propria gavetta. Ma ciò che rende Guido davvero felice è poter finalmente dimostrare a tutti – in particolare ai suoi genitori- che oggi lui ce l’ha fatta. Real Talk è soltanto l’incipit, speriamo, di un lungo cammino che lo attende.

Noi ovviamente gli auguriamo il meglio, sperando di poter ancora parlare di lui un domani. Giovani artisti del genere inducono il sottoscritto a ritenere che, forse, in Italia esiste ancora un poco di meritocrazia in ambito musicale e non. Nell’attesa suggerisco – per chi fosse interessato – di fare un giro sul web all’ascolto di vecchi singoli prodotti dal Tre: Cracovia II in questo senso è un mixtape che spacca. Io me lo sono già ascoltato due volte.