Due chiacchiere con Schiele

Abbiamo scambiato due chiacchiere con il rapper marchigiano Schiele, da poco fuori con il suo disco Abissi per la Glory Hole Records.

Se c’è un aspetto comune a molti dei portali che parlano di rap al giorno d’oggi è il fatto che quasi nessuno dà il giusto spazio agli emergenti. I motivi sono molteplici e spesso in gran parte condivisibili, ma a mio avviso parlare di rap online non curando per nulla una sezione riguardante le nuove leve è comunque sintomo di poca serietà. Se si ha il potere di poter “influenzare”anche solamente un piccolo pubblico e se si ama la musica, credo sia normale dare spazio a ragazzi meritevoli che cercano di ritagliarsi un piccolo spazio nella scena, a maggior ragione in questo periodo di sovraesposizione musicale.

Per questo quando ho la possibilità cerco di dare la giusta attenzione a chi reputo valido, scrivendo un articolo o scambiandoci due chiacchiere. Questa volta ho avuto modo di intervistare Schiele, classe ’93 marchigiano facente parte della scuderia Glory Hole. L’artista ha da poco pubblicato il suo nuovo disco, Abissi, nel quale tra gli altri spicca il nome di Claver Gold. Abbiamo parlato con lui di questo e non solo:

Ciao Andrea, per cominciare vorrei farti una domanda di rito: come sta andando il disco? Sta superando le tue aspettative?
«Ciao! Ricevo messaggi positivi da chi lo ha sentito. Alcuni sembrerebbero rispecchiarsi nei miei versi e  questa è la cosa più incredibile. Il mio focus per questo disco era solamente quello di completarlo, volevo che la gente potesse ascoltarlo ma non pensavo molto a come sarebbe andato. Per essere il mio album d’esordio penso stia andando bene, ovviamente spero vada sempre meglio. »

A differenza del tuo EP Schiele-ria uscito due anni fa, questo album mi sembra leggermente più “cupo”, nelle sonorità e nelle liriche: sei d’accordo?
«In quest’album ho voluto ripercorrere i pensieri più frequenti che ho fatto fino ad adesso, le esperienze più forti, poi anche la musica che ho ascoltato fino ad oggi mi ha influenzato nel mood della scrittura. Oltre all’hip hop ho ascoltato molto i Joy Division, i N.I.N, I Tre allegri ragazzi morti e un sacco di altra musica non proprio allegra diciamo… L’album è quasi interamente prodotto da Dj West, che ha suono molto nostalgico e buio, mentre Vacuo è in fissa con i Massive Attack; diciamo che il mood cupo c’era già sulla carta! »

Qual è la traccia che preferisci di Abissi?
«Una sola non riesco ad identificarla, ma visto che voglio rispondere te ne indico 3:
Piranha & Serpenti, Desideri, Sono davvero solo. Pensa però che praticamente le mie preferite cambiano di settimana in settimana! »

Ho letto che hai dato vita al disco in poco più di un mese, pur avendolo in testa da tempo. Ad oggi, riascoltandolo, vorresti cambiare qualcosa? Ti sarebbe ad esempio piaciuto collaborare con qualche altro artista?
«Questo è disco è stato sì scritto in 30 giorni, ma prima ci sono state varie fasi che mi hanno aiutato a capire che tipo di album volessi fare e mi hanno portato a riscrivere il tutto con molta più lucidità. Mi sarebbe piaciuto ad esempio collaborare con Askal (Madisonair) ma purtroppo non è stato possibile. In futuro, nei miei sogni, vorrei collaborare con diversi rapper, da Luchè a Rancore, ce ne sono molti. »

Nel disco tra i diversi nomi presenti spicca quello di Claver Gold, come accaduto anche nel tuo EP e anche in un’altra vecchia traccia (Nuove Rotte). Mi viene quindi da chiederti: come vi siete conosciuti?
«Inizio con il dirti che io all’inizio dei miei ascolti a livello di rap italiano ascoltavo solo Claver Gold, Tora-ki di Raige, Kaos, Club Dogo, Fibra e pochi altri. Quindi Claver è tra i miei riferimenti da sempre. Il destino ha voluto che abitassimo vicini, io un giorno mi sono presentato a una sua serata, avrò avuto 17 anni, con uno dei miei primi lavori in mano, ero abbastanza agitato. Ha ascoltato quello che facevo, gli è piaciuta la mia musica e abbiamo iniziato a collaborare; per me ogni collaborazione con lui è una bomba. »

Nella tua adolescenza ha influito più il fatto di vivere in una città di provincia (con tutti i lati negativi che talvolta questo comporta) o il crescere con una madre pittrice e quindi l’esser vicino a contesti artistici?
«L’essere vicino a contesti artistici e l’essere influenzato da alcuni aspetti dell’arte mi ha fornito una chiave di lettura della realtà che mi ha permesso di riuscire a raccontare quello che vivo, ma avrei molto meno da dire senza le gioie e le “decisamente meno gioie” delle piccole realtà. »

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In passato hai studiato e vissuto a Milano, oggi invece vivi e lavori in Finlandia: cosa ti ha spinto a partire? Come hai combinato il vivere all’estero con la lavorazione di questo disco?
«Mi ha spinto la voglia di nuove esperienze, di persone e abitudini diverse, e anche quella di imparare. Fin ad ora mi sono spostato principalmente per lavoro e per studio, o per entrambi. Con il disco non è stato un problema partire per la Finlandia perché lo avevo completato prima di andare via da San Benedetto e ho intenzione di girare almeno un videoclip finché sto qui. In qualche modo provo a far coesistere la mia musica e il mio lavoro con le immagini. »

Ti devo confessare che la tua traccia del 2016 Calma mi colpì particolarmente, grazie anche al video: di chi fu l’idea?
«Ti ringrazio. Fu un’idea che mi venne in mente mentre studiavo cinema, volevo provare a fare un video che fosse quasi del tutto a camera fissa e che avesse come protagonista chi di solito non lo è nella vita. Ho immaginato una persona uscire dal proprio guscio di problemi e paure tramite piccoli gesti quotidiani, fino a raggiungere la libertà, o perlomeno la calma che provi quando ti accetti. È stato il mio primo videoclip e lo realizzai in collaborazione con Armando Fanelli, un artista della mia zona. Sto continuando a seguire i miei video, lo sto facendo con Abissi e continuerò a farlo, mi piace curare tutto dei miei lavori. »

Progetti futuri?
«Dopo l’album voglio sicuramente restare attivo e lavorare a dei singoli prima di rituffarmi in un disco, credo sia giusto far passare un po’ di tempo. Per il resto mi dedicherò alla creazione di nuovi video e a quello che mi va di fare. »

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