Jurassic 5 – Cretacico

jurassic 5

Power In Numbers è pronto ad uscire nel 2002, ennesima fatica dei Jurassic 5..

Anche Power In Numbers si contraddistingue per la freschezza e allo stesso tempo “antichità” dei suoni utilizzati e generati dalle quattro-più-una voci che si alternano e si sovrappongono sul microfono generando quelli che loro stessi definiscono “vintage verses”.

Le tracce più significative sono sicuramente “Freedom”, che parla di discriminazione e povertà: Small countries exempt from food cause leader have different views e “Remember his name” dove parlano di/a tutti i loro amici che li hanno lasciati prematuramente e dei quali non riescono a ricordarsi il nome Oh, hey, you know what, now I know who homie is man, his name is De-De- Death. Tutto questo logicamente oltre alla hit “Thin line”, capace di parlare del labile confine tra amore e amicizia con l’ausilio della splendida Nelly Furtado: Man, too bad that we became friends first, I’m not an expert on how relationships should work.

Purtroppo però a distanza di due anni i Jurassic Five diventano cinque a tutti gli effetti, quando Dj Cut Chemist li abbandona poco prima di un tour, lasciando tutto nelle mani di Dj Nu-Mark che in un’intervista risponderà alla domanda “Do you miss the times you were making tracks in the basement?” così: “I never made a track in a basement. I still make all my tracks in the garage!

Jurassic_5_feedback

Nel Luglio del 2006, nonostante l’etichetta underground loro affibiata, riescono ad essere passati in radio e ciò facilita la creazione del loro ultimo album chiamato Feedback, indispensabile per chiudere il cerchio.

“Many, many moons ago Jurassic 5 began their quest
To put real Hip Hop on the radio”

(Radio)

Anche qui le perle sono diverse, troviamo “Brown Girl” che racconta la vita di una ragazza afroamericana, “Work it out” sui problemi quotidiani e sull’importanza di risolverli pacificamente (usata in NBA Live 07), “In the house” usata invece in NBA Live 06, “Where we at” sul razzismo (“Six members men and four of them black, what kind of racist statement is that) e la stessa “Radio” dal tono autobiografico.

Il gruppo poi si è improvvisamente sciolto il 21 maggio 2007, si pensa per disaccordi tra gli stessi membri, salvo poi ritornare nel 2013 (con anche Cut Chemist) per il Coachella Valley Music and Arts Festival e per un tour internazionale che ha avuto luogo nello UK, in Irlanda, Portogallo, Spagna, Giappone e Stati Uniti. Gli stessi artisti hanno confermato in un’intervista: “È come essere fratelli o sorelle, stai insieme e ti vuoi bene ma ci sono dei momenti dove non ce la fai a sopportarti e hai bisogno di una pausa ma alla fine sai di volergli bene e si ritorna insieme”. Il gruppo ha poi continuato a lavorare e fare live e ne possiamo trovare tracce ovunque (consigliata la visione del documentario Scratch del 2001).

L’ultima frase con cui vorrei concludere il racconto (ancora in divenire) di questo formidabile agglomerato di artisti la prelevo direttamente dalla loro ultima canzone chiamata “What’s golden”:

“We take it back to the days of yes y’all-in’
We holding onto what’s golden!

Grafica di Lorenzo Alaia e Ciro Maria Molaro.