J. Reid: il nuovo braccio destro di Nicki Minaj

J. Reid

Dietro le quinte di “Barbie Tingz” e “Chun Li”: J. Reid, il fautore del ritorno di Ms. Minaj.

Il comeback musicale di Nicki Minaj risale oramai ad aprile, quando la rapper decise di rompere la propria assenza di quattro mesi dai social con il rilascio di due tracce. La produzione di questi singoli ha colpito immediatamente critica e fan per la propria originalità e per la lontananza dai canoni musicali in voga oggi. Inevitabilmente, i riflettori si sono puntati sul creatore di tale magia, un tale J. Reid.

Il producer, che si firma anche come “Chevi“, proviene dalla Georgia e negli ultimi mesi ha rilasciato numerose interviste. Noi abbiamo voluto proporvi quella rilasciata a Vibe: buona lettura!

Quando è iniziato il tuo interesse per la produzione? Cosa ha innescato la miccia? «Il mio interesse per la produzione è iniziato all’età di 14 anni. Ero già stato in un gruppo durante la scuola media ma sono sempre stato attratto dal creare musica. Un ricordo di Swizz Beatz in MTV Cribs (documentario televisivo risalente ai primi ’00, ndr) ha attirato la mia attenzione. Passeggiava per casa sua ma quello che mi è saltato agli occhi era la Ferrari nel garage con la targa che diceva “Le basi me l’hanno pagata!”. Era la prima volta che vedevo un produttore mostrato come un artista rap. In più, lui faceva qualcosa che gli piaceva e per il quale veniva pagato un sacco di soldi».

Inizialmente, come ti sei messo in contatto con Nicki Minaj? Come ha fatto questo incontro a divenire un rapporto lavorativo?
«Uno degli artisti con i quali lavoro, Brinx Billions (per intenderci, lo avete già sentito nell’intro/outro di “Rich Sex“, ndr), mi ha presentato a Nicki. Aveva inciso una traccia fantastica con lei e mi ha detto che Nicki mi voleva a Miami. Quando l’ho incontrata, mi ha detto “Amo la tua musica, hai talento!”. Lei mi disse che stava mettendo insieme un’etichetta e che mi voleva mettere sotto contratto. Le prime canzoni che abbiamo registrato per intero e pubblicato sono “Barbie Tingz” e “Chun Li“».

Che suono stava cercando Nicki quando ti ha contattato per nuove canzoni?
«La “OG” Nicki voleva della boom-bap (uno stile di produzione hip hop diffusosi nella East Coast negli anni ’90, ndr), una up-tempo senza campionamenti. Un insieme di idee davvero arduo».

Che tecnica usi per assicurarti che una base sia differente rispetto alle altre?
«
Non è un processo al quale pensi più di tanto. Nicki ha rappato quattro barre del suo verso. A questo punto, ho capito la direzione che voleva prendere. Sono andato nello studio lì vicino ed ho sparato fuori 15 basi nel giro di 10 ore».

Cosa distingue un beat di J. Reid da quelli degli altri produttori?
«Un elemento che sarà sempre presente nei miei brani è la teoria musicale. Le mie melodie hanno un senso, la 808 (una drum machine, ndr) picchia duro e, se sto creando qualcosa con un artista, mi assicuro di dar vita ad un suono che nessuno potrà copiare».

In queste tracce (“Barbie Tingz” e “Chun Li”) si sente un retrogusto newyorkese ma tu vieni dal Sud. Cosa distingue la boom-bap dal duro taglio trap di Atlanta? «Allora, la trap è composta da un basso martellante e da melodie, mentre la boom-bap richiede campionamenti e percussioni consistenti. Il bello è che faccio entrambe, quindi mi siedo e do vita a 15 differenti vibes, ma le tracce hanno lo stesso concept al quale miravo».

Ci sono produttori newyorkesi, rapper newyorkesi o una particolare fase del rap che ispirano questo suono?
«I cambi e le pause mi ricordano l’hip hop dei primi anni ’80 ma velocità e ritmo ai quali Nicki rappa su “Chun Li” mi fanno venire in mente Jay-Z».

Hai ricevuto molte congratulazioni dopo il rilascio di queste tracce. Che sensazione provi ad avere tutti questi occhi ed orecchie puntati sul tuo lavoro, apparentemente dall’oggi al domani?
«È grandioso ma è come se fossi pronto per questo momento. Ho avuto un balzo al cuore quando ho raggiunto i 9,000 followers su Instagram e circa 2,000 su Twitter da tutto il mondo, in cinque giorni. Nonostante questo, sto lavorando dietro le quinte per assicurarmi di non perdere un colpo, il che comprende svegliarsi ogni giorno alle 7 da quando le canzoni sono uscite, interagire con i fans e rispondere alle domande, soltanto per accompagnare le persone lungo il percorso che hanno contribuito a creare».

Che tipo è Nicki nello studio? Gestisce il tutto di prima persona, è collaborativa o ama imporsi?
«Tutte queste parole le si addicono! Nicki gestisce tutto di prima persona perché arrangia le sue vocals con l’aiuto di Big Juice, il suo ingegnere del suono. È collaborativa perché chiede la mia opinione e, ovviamente, abbiamo creato queste due canzoni da zero, mentre entrambi i ritornelli erano pronti. Nicki si impone perché non scherza in merito alla propria musica. Ricordo quando ho iniziato a fare basi boom-bap e stavo esagerando. Lei mi ha detto “Sembra che tu stia avendo un piccolo problema nel fare semplici basi boom-bap”. Dieci ore più tardi, abbiamo registrato “Barbie Tingz”. Ha tirato fuori ancor di più il mio talento sfidandomi, qualcosa cui non tutti i produttori sono avvezzi. Non me ne sarei andato dalla California senza averle dato una base perfetta».

Questa è l’ultima volta che sentiremo parlare di te e Nicki?
«Ora come ora, sono stato messo sotto contratto da lei e dalla sua etichetta. Tutto ciò che posso dire è quanto lei ha rivelato nella sua intervista a Beats 1. Questo sarà il suo progetto più grande… non è una bugia!»

Senza rivelare troppo, cosa ci puoi dire dei suoni, delle canzoni e delle vibes del prossimo album di Nicki?
«Beh, se ve lo dicessi, Roman (n.d.r. alter ego musicale di Nicki, noto per la sua aggressività) salterebbe fuori… insieme agli avvocati. Pertanto, siate pazienti e vi prometto che non rimarrete delusi».

Nulla da aggiungere: una persona con i piedi ben piantati per terra, arrivata per portare una ventata di novità nel panorama musicale odierno sul quale ho già avuto modo di dire la mia in altri articoli.

Stando alle rivelazioni della rapper stessa, J. Reid ha svolto un ruolo fondamentale nella registrazione di “Queen“. Il disco arriverà tra poco meno di un mese… che sia la volta buona, per Onika, di dar vita ad un album rap degno di questo nome?

Stay tuned

Fonte dell’intervista di J. Reid: Vibe.com