Recensione di “Guérriero. Storie di sofisticata ignoranza”

Guè Pequeno Guérriero. Storie di sofisticata ignoranza

“Guérriero. Storie di sofisticata ignoranza”, la solitudine dei numeri primi.

Gue Pequeno rappresenta nell’immaginario collettivo un padrino del rap. Un pilastro del genere, colui che insieme a pochi altri è riuscito a trasportare il rap da fenomeno underground, a mainstream. Piaccia o non piaccia, i meriti che ha Cosimo Fini sono evidenti.

“Tra le cose che ho fatto in anticipo: mettermi dei denti d’oro, portare la “piazza” sul palco, indossare e creare bling bling personalizzati, usare l’autotune, vestire Stone Island, Supreme, Kappa, Champion, Gucci, Vuitton, Fendi, citare tutti i marchi nelle rime, swaggare, avere un’etichetta indipendente, creare un brand di streetwear, andare nei gossip con delle fighe famose, sdoganare e istituzionalizzare lo show del rapper nei club commerciali, indossare Rolex veri, mettere questo lifestyle nelle rime, citare cibo e alcol costosi, e la lista continua”

E la lista potrebbe continuare per davvero. Tutto ciò che vediamo fare adesso dai ragazzi più giovani, è stato già visto e già fatto da Guè, magari sbagliando i tempi (come con i featuring di rapper francesi, vedi Joke in “Vero”) ma se adesso abbiamo una scena competitiva a tutti i livelli, dove ognuno può scegliere cosa ascoltare, molto lo dobbiamo a Guè. Tuttavia ogni storia ha sempre due versioni.

“Chased the good life my whole life long,
Look back on my life and my life gone,
Where did I go wrong?”

(Welcome to Heartbreak – Kanye West feat. Kid Cudi)

Essere Guè Pequeno non è facile. Il successo porta con sé tanti benefici, ma alla pari coi benefici ci sono altrettante complicazioni. In questa raccolta di pensieri, il rapper milanese cerca di bilanciare i due aspetti, mettendo in luce i lati positivi e negativi.

Il rapporto con gli altri (in particolare con le donne) risulta spesso irrimediabilmente compromesso, essere incapaci di avere una propria stabilità affettiva e familiare è un punto cruciale che viene spesso affrontato dal cantante. Nel rapporto con gli altri Guè si sente spesso spolpato vivo o distaccato, per la pressione che sente addosso nel voler essere sempre presente con gli amici, sempre disponibile per una ragazza, perennemente alla ricerca del denaro e della fama, ottenendo comunque una misura minore rispetto ai suoi desideri. Il ritratto che emerge è quello di Cosimo Fini, un uomo diviso tra mille esigenze e necessità, in cui persona e personaggio si fondono in modo irrimediabile. Aver anteposto gli amici e la credibilità di strada sopra ogni cosa, la ricerca costante di denaro da qualsiasi cosa, la frequentazione di donne di un certo tipo, gli ha permesso di vivere il sogno di chiunque inizi a fare il rap. Il raggiungimento di uno status symbol immortale.

Guérriero. Storie di sofisticata ignoranza

Aldilà dei commenti sulla propria vita personale, altrettanto interessanti sono le pagine dedicate alla passione per il rap, ma più in generale per la musica. Parlare ed essere rapper a 360 gradi è un mestiere ma anche una passione, che non conosce limiti, che va al di là delle critiche e dei successi. L’approccio alla materia, sempre messa in discussione e stravolta nel modo in cui viene presentata, rimane ancorato a delle fondamenta solidissimi e che si sostanziano di ascolti continui e nuove sperimentazioni. Proprio per questa sua passione per il mondo del rap, emerge dalle pagine un senso di forte frustrazione nei confronti della scena e del pubblico. Verso il pubblico e le nuove generazioni, prive di qualsiasi genere di curiosità, non mancano parole di critica per aver messo il culto dell’immagine sopra qualsiasi cosa. Un modo di fare per lui inconcepibile, per lui che ha sempre cambiato pelle negli anni ma che è rimasto sempre fedele alla strada intrapresa da ragazzino. Allo stesso modo del pubblico, viene criticato il sistema dei media generalisti, sempre alla ricerca di un modo per screditare il rap e di infamarlo senza volerlo capire.

Essere una rap star è la sua dimensione, il suo mondo, una zona di confort attraverso cui sostanzia sia se stesso che il proprio personaggio/business. Il mondo di Guè non conosce tuttavia limiti e, proprio per questo, ogni gesto e ogni mossa viene fatta per alimentare la sua fame di successo e di sperimentazione – di questi giorni è la notizia del suo coinvolgimento nell’apertura di un negozio di cannabis legale, che si aggiunge alla gioielleria, marca di vestiti, lavoro per il cinema etc..

Proprio per questo il personaggio del rapper è diventata la sua seconda pelle, una scelta che dopo vent’anni di carriera ai massimi livelli incomincia a pesare e, ora, Guè ne tira la fila. Guèrriero è la storia di affare Faustiano il cui conto si è presentato e del quale ora siamo tutti partecipi.

Artwork di Matteo Fermo.