“Infrared” e “Duppy Freestyle”: il botta e risposta tra Pusha T e Drake

Pusha T Drake dissing

Pusha T e Drake si “sfidano” sopra i beat: dopo “Infrared” del primo, arriva subito la risposta del secondo con “Duppy Freestyle”.

Ieri, venerdì 25 maggio, è stato un venerdì incredibile per gli amanti del rap statunitense, merito dell’uscita in concomitanza di due dischi molto attesi: “Testing” di ASAP Rocky e “Daytona” di Pusha T. Due artisti diversi, due dischi diversi, ma una considerevole accoglienza per entrambi.

Quello di Pusha, in particolare, è stato acclamato da chi fa, giustamente, di rime, fotta e argomenti sopra un beat, la prerogativa per definire un disco hip-hop al 100%. Sì, il presidente della G.O.O.D Music lo ha fatto, consapevole a pieno delle proprie capacità e del fatto che ci sia qualcuno, invece, che secondo lui (ma non solo) venga definito “God” senza tuttavia averne i meriti. Stiamo ovviamente parlando di Drake, suo bersaglio nella traccia conclusiva di “Daytona”, “Infared“, prodotta da Kanye West.

“The game’s fucked up
Niggas beats is bangin’, nigga, ya hooks did it
The lyric pennin’ equal the Trumps winnin’
The bigger question is how the Russians did it
It was written like Nas but it came from Quentin”

Pusha T e Drake fanno un rap, possiamo dirlo, quasi agli antipodi e lo si capisce già dalle prime barre di “Infared” nelle quali, tra incastri e flow indiscutibile, il rapper di “Numbers On The Boards” paragona il successo di Drake a quello ottenuto da Trump, trovando similitudini tra l’aiuto ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti d’America dai russi e quello ottenuto dal cantante canadese da Quentin Miller, considerato da molti come suo ghostwriter.

Da apprezzare, poi, il collegamento a “It Was Written“, il secondo album ufficiale di Nas pubblicato nel 1996 per la Columbia Records.

“Oh now it’s okay to kill Baby
Niggas looked at me crazy like I really killed a baby
Salute Ross ‘cause the message was pure
He see what I see when you see Wayne on tour
Flash without the fire
Another multi-platinum rapper trapped and can’t retire
Niggas get exposed, I see the cracks and I’m the liar?
Shit I’ve been exposed, I took the crack and built the wire”

Dopo un props a J. Cole e Kendrick Lamar e un throwback a quando Will Smith vinse un Grammy Award per la miglior interpretazione rap solista con il brano “Men In Black”, Pusha ce ne ha anche per Baby a.k.a. Birdman, CEO della Cash Money (label di Drake), per i vari problemi avuti con Rick Ross – presente in “Daytona” nella traccia “Hard Piano” – e Lil Wayne, con cui però sembra aver fatto pace.

“Let’s cram numbers, easily
The only rapper sold more dope than me was Eazy-E
How could you ever right these wrongs
When you don’t even write your songs?
But let us all play along
We all know what niggas for real been waitin’ on, Push”

Termina così “Infrared, con una sorta di risposta a “Two Birds One Stone” – brano di Drake co-prodotto, tra l’altro, da Kanye – in cui tirò frecciatine a qualche suo collega, Pusha compreso (leggi il testo su Genius per saperne di più). Da sottolineare, poi, il collegamento con Eazy-E, padre del gangsta rap ma con alle spalle un signor “ghostwriter”: Ice Cube.

La faida – se così la vogliamo chiamare – tra Pusha T e Drake poteva terminare qua? Ovviamente no, ma in pochi si aspettavano una così celere risposta da Aubrey. Questa notte, infatti, è stato pubblicato online “Duppy Freestyle“, un inedito di Drake centrato interamente su Pusha e gli attacchi ricevuti in Infrared” (e non solo).

“So if you rebuke me for working with someone else on a couple of Vs
What do you really think of the nigga that’s making your beats?
I’ve done things for him I thought that he never would need
Father had to stretch his hands out and get it from me
I pop style for 30 hours, then let him repeat
Now, you popping up with the jokes, I’m dead, I’m asleep”

Seppur in maniera differente, anche Drake inizia il suo brano con una domanda, rivolta direttamente all’avversario: «Cosa pensi veramente del n***o (Kanye) che ti sta facendo i beat?», dato che lui stesso ha chiesto una mano a Dreezy per scrivere singoli come “Father Stretch My Hands, Pt. 1” e “30 Hours.”, contenuti nell’album “The Life Of Pablo”.

“Don’t push me when I’m in album mode
You not even top 5 as far as your label talent goes”

Con queste due barre il raggio d’azione si amplifica toccando “Scorpion” – il nuovo album ufficiale di Drake in uscita a giugno – e “What Would Meek Do?” traccia di “Daytona” in collaborazione con Kanye e in cui Pusha comincia con la barra “I’m top five and all of them Dylan” e in si collega ai problemi avuti da Meek Mill, con cui è attualmente in “lotta” il rapper di “God’s Plan“.

“And as for Q, man I changed his life a couple times
Nigga was at Kroger working double time
Ya’ll acting like he made the boy when I was trying to help the guy
Yeah, who gassed you to play with me?
Man, you made this shit as easy as ABCs
Whoever supposedly making me hits, but then got no hits sound like they need me
My hooks did it, my lyrics did it, my spirit did it
I’m fearless with it, yeah”

Non potevano mancare poi le risposte alla vendita di sostanze stupefacenti – “Man, you might’ve sold to college kids for Nike Mercedes, but you act like you sold drugs for Escobar in the ’80s” e all’accusa di avere Quentin come ghostwriter.

“Tell ‘Ye we got a invoice coming to you
Considering that we just sold another 20 for you”

La chiusura, infine, è quella che ha fatto più clamore sui social: Drake afferma di aver pronta una fattura per aver portato, con questo beef, 20.000 vendite in più e, subito, Pusha gli risponde così su Twitter:

E allora Drake…

You’re welcome. ?

Un post condiviso da champagnepapi (@champagnepapi) in data:

Termina qui, per ora, la faida tra Pusha T e Drake. Voi da che parte state? Anche se, tolto l’affezionamento da fan, è indubbiamente apprezzabile – nell’epoca dei social network e delle frecciatine tramite storie su Instagram – trovare due artisti di questo calibro che utilizzano come campo di battaglia un beat (e che beat!).

Alla prossima puntata, se ci sarà…

Fonte lyrics: Genius.