La FIMI fa un passo indietro: dal 2018 torneranno a contare solo gli streaming a pagamento

rovazzi

Dopo soli 6 mesi di “sperimentazione”, si tornerà a conteggiare (da gennaio) esclusivamente gli streaming a pagamento ai fini delle certificazioni

La DPG ha meritato tutte le certificazioni ricevute? Non siamo nessuno per rispondere a questa domanda ma possiamo dirvi che, molto probabilmente, dal prossimo gennaio sarà più difficile raggiungere – per tutti – le tanto agognate certificazioni assegnate dalla FIMI.

Nello specifico, sarà più complesso raggiungere questi risultati attraverso i portali di streaming tanto in voga al giorno d’oggi. Infatti, dal 1 gennaio 2018, secondo quanto dichiarato da Repubblica l’8 dicembre, nelle charts settimanali elaborate da Gfk verranno esclusi gli streaming gratuiti. Si tornerà quindi, al “vecchio” metodo, in utilizzo prima di questa estate.

Tutti i dettagli di questa delicata questione, comprese le ragioni statistiche (e non) che hanno portato a questo dietrofront, verranno presentati in una conferenza stampa il 14 dicembre a Milano, alla presenza delle maggiori etichette discografiche del nostro Paese.

“Dopo aver osservato i risultati di questi sei mesi di rilevamenti siamo arrivati alla conclusione che il consumo musicale debba tornare ad avere un valore, diamo così di nuovo la giusta importanza alla scelta di chi decide di acquistare la musica”: queste le parole di Enzo Mazza, CEO della FIMI, a Repubblica.

In poche parole, si separeranno gli streaming gratuiti dai restanti e le classifiche si andranno a basare solo sulle vendite effettive – digitali e analogiche – e sugli streaming premium.

Non conosciamo le ragioni di questa mossa, tuttavia anche negli Stati Uniti si stanno muovendo similmente. Difatti, dall’inizio del 2018 la rivista Billboard terrà conto degli streaming gratuiti nel conteggio totale delle sue classifiche, tuttavia questi avranno un peso inferiore rispetto gli ascolti degli utenti abbonati.

Ora come ora non c’è ancora l’ufficialità di questa notizia sul sito della FIMI ma, salvo colpi di scena, dovrebbe arrivare a giorni. Sarà l’inizio di una nuova (vecchia) era?